L’infortunio occorsole in discesa a Cortina il 23 gennaio impedirà a Sofia Goggia di poter essere la portabandiera per l’Italia alla cerimonia di apertura dei Giochi invernali di Pechino 2022 in programma il 4 febbraio: troppo importante concentrarsi sul recupero, visto che la prima gara veloce è prevista il 15 gennaio. Al posto della sciatrice, oro a Pyeongchang 2018 in discesa, ci sarà Michela Moioli, che quattro anni fa in terra coreana si era altrettanto distinta, vincendo lo snowboard cross. Anzi le due si scambieranno i ruoli, visto che Goggia porterà la bandiera in occasione della cerimonia di chiusura il 20 febbraio, cui era stata inizialmente destinata proprio Moioli.

La doppia scelta non è stata solo dettata da ovvi meriti sportivi e da un comprensibile criterio di rotazione: a parte le due già citate, solo un altro oro venne raccolto ai Giochi invernali del 2018 dall’Italia, da Arianna Fontana, ma la pattinatrice aveva portato il vessillo nella cerimonia di apertura proprio in Corea del Sud.
Sofia Goggia e Michela Moioli erano, infatti, a Losanna il 24 giugno 2019 il giorno in cui il CIO doveva decidere a chi affidare l’organizzazione dei Giochi invernali del 2026. Le due, originarie di Bergamo e dintorni, salirono sul palco e presentarono in prima persona la candidatura di Milano-Cortina ed erano lì in sala, a festeggiare con Malagò e i vertici del CONI, quando arrivò l’ufficialità che, a venti anni di distanza, l’Olimpiade invernale sarebbe tornata in Italia.

Goggia e Moioli rappresentano, dunque, il presente del movimento “invernale” azzurro, visto che anche in Cina hanno la possibilità di conquistare medaglie, ma, allo stesso tempo, hanno già un ruolo da testimonial per i prossimi Giochi invernali e questo potrebbe fungere da ponte per ricoprire ruoli istituzionali nel CONI o in federazione a carriera conclusa. Posti in cui la rappresentanza femminile scarseggia, specie se la si confronta con i successi che le azzurre ottengono, invece, a livello internazionale.