Non è poi così sorprendente che ai Giochi di Tokyo una dodicenne, Hiraki Kokona, abbia vinto un argento olimpico. In fondo il CIO ha inserito discipline giovani come arrampicata, surf o skateboard nel programma delle Olimpiadi estive per mostrarsi più “cool” e attrarre nuove fette di pubblico che, magari, fino adesso consideravano una cosa da “boomer” partecipare alle Olimpiadi. Tipo appunto le skater come Hiraki Kokona.

E non è neanche sorprendente sapere che sul gradino più basso del podio del Park femminile, la stessa specialità che ha visto il secondo posto di Kokona, ci sia una tredicenne, Sky Brown. In realtà, la britannica è già una celebrità, ha milioni di giovani follower su Youtube e Instagram, è sotto contratto con alcuni dei più noti e munifici sponsor del pianeta che investono nel mondo dello sport e su di lei hanno anche girato un documentario, Reaching the Sky, che l’ha accompagnata nella preparazione all’Olimpiade.
La cosa davvero incredibile è scoprire che proprio Sky Brown ha già conosciuto uno dei lati più duri della vita di una sportiva – l’infortunio – nonostante la giovane età e nonostante si dedichi a uno sport narrato come una famiglia in cui tutti sono amici e in cui il trick è più importante del successo.
Per avere un’idea di cosa la skater abbia rischiato, riportiamo quanto scrive Elle,

nel maggio dell’anno scorso [Sky Brown] è stata vittima di un incidente gravissimo. Caduta di testa da una rampa di 4,5 metri, la skater ha subito fratture multiple al cranio, braccio e una mano sinistra fratturati e lacerazioni al cuore e ai polmoni.

Il tutto non le ha comunque impedito di risalire sullo skate appena possibile e di vincere una medaglia a Tokyo