Coppa d’Africa 2017: La fase dei gruppi: prima giornata, seconda giornata, terza giornata;
I quarti; Le semifinali; La vittoria del Camerun

GRUPPO D: Classifica finale: Egitto 7; Ghana 6; Mali 2; Uganda 1
Qualificate ai quarti: Egitto e Ghana

Il Ghana già qualificato non oppone molta resistenza all’Egitto, che vince e conquista il primo posto nel gruppo. Inutile pareggio sul bagnato tra Mali e Uganda.

Il Tabellone dei quarti:
Burkina Faso – Tunisia
Senegal – Camerun
RD Congo – Ghana
Egitto – Marocco

GRUPPO C: Classifica finale: RD Congo 7; Marocco 6; Costa d’Avorio 2; Togo 1
Qualificate ai quarti: RD Congo e Marocco

I campioni in carica della Costa d’Avorio lasciano la Coppa d’Africa dopo aver ottenuto la miseria di due pareggi e una sconfitta nel girone di qualificazione. La sorprendente RD Congo e il Marocco staccano, invece, il visto per la fase a eliminazione diretta. E ora la domanda: chi sceglierà il Ghana?

GRUPPO B: Classifica finale: Senegal 7; Tunisia 6; Algeria 2; Zimbabwe 1.
Qualificate ai quarti: Senegal e Tunisia.

Quanti rimpianti resteranno a Mahrez e compagni? L’Algeria non va oltre il pareggio nemmeno contro il Senegal già qualificato e, pur dimostrando a sprazzi il gioco per essere una delle dominatrici di Africa, anche in questa terza partita dimostra di accendere e spegnere troppo spesso l’interruttore. Certo, a peggiorare le cose c’è una Tunisia che subito chiude la sua gara contro lo Zimbabwe, rendendo ogni velleità di miracolo algerino vana. Ai quarti vanno i senegalesi di Aliou Cisse, ancora imbattuti e destinati a sfidare il Camerun, e i tunisini di Kasperczak, che dopo la sconfitta del primo turno hanno saputo ribaltare la situazione con due vittorie pesanti.

GRUPPO A: Classifica finale: Burkina Faso 5 [+2 d.r.]; Camerun 5 [+1 d.r.]; Gabon 3; Guinea-Bissau 1
Qualificate ai quarti: Burkina Faso e Camerun

L’ultima giornata del Gruppo A segna l’eliminazione dei padroni di casa del Gabon, è la prima volta che accade dal 1994 quando a non andare avanti fu la Tunisia. Burkina Faso e Camerun era approdati l’ultima volta alla fase a eliminazione diretta, rispettivamente, nel 2013 e nel 2010.

Gruppo D:

Port-Gentil, 25/01/2017
EGITTO – GHANA 1-0
Rete: Salah (E) 9′

Oyem, 25/01/2017
UGANDA – MALI 1-1
Reti: Miya (U) 70′- Boussuma (M) 73′

[federico]
L’ultima giornata del Gruppo D non promette grandi emozioni: il Ghana già qualificato affronta l’Egitto, cui basta un pareggio per essere sicuro del passaggio del turno a Port-Gentil, mentre a Oyem Mali e Uganda, zero gol in due finora, si affrontano più che altro per la gloria e per lenire i rimpianti. Solo i maliani possono ancora sperare, ma è solo una questione matematica. A sentire le dichiarazioni, infatti, nessuno tra egiziani e ghanesi vorrebbe rimanere a giocare a Port-Gentil il quarto di finale perché il campo è in pessime condizioni e visto che il Ghana può anche permettersi di perdere, difficile pensare a Black Stars votate all’attacco.
La formazione iniziale messa da Grant rafforza l’idea di un Ghana da allenamento: fuori Partey, Wakaso, Jordan Ayew e Acheampong, centrocampo e fascia destra in pratica inediti. L’Egitto, invece, deve giocarsela e per questo sono solo due i cambi rispetto all’undici di partenza con l’Uganda; da sottolineare la presenza di Elmohamady, unico oltre al 44enne portiere El-Hadary a esser in campo sette anni fa nella finale della Coppa d’Africa proprio contro i ghanesi.

Insomma ci sono tutte le premesse per una vittoria egiziana. Giusto per confermare questa sensazione, al 9′, per fallo di Boye su El-Said, una bomba di Salah di sinistro su punizione di sinistro finisce dentro. Partita anestetizzata per un bel po’, le uniche preoccupazioni per un dolore sentito da El-Hadary, che comunque rimane in campo, e per l’infortunio di Asamoah Gyan, che invece esce per far posto a Jordan Ayew. Poi sul finire del tempo Marwan Mohsen non riesce a metter dentro una palla gentilmente passatagli dal portiere avversario Brimah, gli egiziani non riescono a concretizzare una bella azione in contropiede innescata da Trezeguet e, infine, il Ghana si rende finalmente pericoloso con un colpo di testa di Amartey finito di poco a lato su punizione di Atsu. Il primo tempo finisce, quindi, 1-0 per i faraoni e, per curiosità, andiamo a vedere cosa succede a Oyem, dove -per di più- sta piovendo a dirotto: qui Mali e Uganda sono ancora a reti inviolate e di emozioni non sembrano essercene state molte.

Il gioco a Port-Gentil riprende, si fa per dire. Atsu prova a dare qualche grattacapo ai suoi avversari, ma è un tiro di Badu al 67′ a dare alla presenza in campo El-Hadary un senso. Tra parentesi, complimenti al portiere egiziano: una reattività davvero invidiabile. Le Black Stars non danno continuità e così le uniche notizie degne di nota arrivano da Oyem, dove nonostante il campo sia ormai ridotto a un acquitrino, l’ugandese Faruku Miya con gran tiro di esterno destro e il maliano Boussuma con una bordata su punizione portano il risultato da 0-0 a 1-1. E, se non altro, consentono a Uganda e Mali di tornare a casa con almeno un gol all’attivo. La partita finirà così.
Una bella azione di Jordan Ayew e una respinta ancor più bella di El-Hadari sul tiro successivo chiudono il match di Port-Gentil: l’Egitto di Cuper vince partita e gruppo. Ci vediamo ai quarti.

Gruppo C:

Port-Gentil, 24/01/2017
TOGO – RD CONGO 1-3
Reti: Kabanaga (RD) 29′- Mubele (RD) 54′- Laba (T) 69′- M’Poku (RD) 80′

Oyem, 24/01/2017
MAROCCO – COSTA D’AVORIO 1-0
Rete: Alioui (M) 64′

[Trappola del fuorigioco] Dopo le prime due giornate era abbastanza complicato determinare le due qualificate del Gruppo C, dato che tutte e 4 le squadre avevano potenzialmente ancora la possibilità matematica di arrivare ai quarti di finale. E se il compito della Repubblica Democratica del Congo appariva piuttosto agevole contro il Togo, Marocco-Costa d’Avorio aveva le incognite di un vero e proprio spareggio qualificazione. Lo scenario prima del calcio d’inizio era questo e, avendo a disposizione un euro da scommettere, probabilmente l’avremmo messo sul passaggio del turno di Congo e Marocco.

La partita del Congo è stata quella tra le due a regalare l’esito più scontato. La squadra arrivata terza nella passata edizione del 2015 ha, infatti, trovato il gol del vantaggio al 29simo a seguito di una bella ripartenza in verticale che ha portato Kabananga ha realizzare il suo terzo gol del torneo dopo aver battuto in velocità il suo diretto marcatore, non particolarmente abile nell’usare il corpo per chiudere lo specchio della porta all’attaccante congolese. Una volta portatosi in vantaggio, alla RD del Congo non è rimasto altro che amministrare la partita sfruttando gli spazi che il Togo ha concesso nella ricerca del gol del pareggio. Il gol che ha sigillato la partita è arrivato dopo dieci minuti del secondo tempo, grazie all’ala sinistra Mubele Ndombe, molto abile nel beffare con un pallonetto dal limite dell’area il portiere avversario, costretto a questo a duello individuale dall’errore dei difensori nel chiamare il movimento difensivo che avrebbe messo il giocatore avversario in fuorigioco.
Mentre l’esito di questo incontro si avviava verso la conclusione più scontata, di ben altra natura è stato lo scontro tra Marocco e Costa d’Avorio, divise da un solo punto in classifica a vantaggio dei maghrebini.  Il primo tempo, infatti, è stato da subito molto combattuto; entrambe le squadre hanno avuto l’opportunità di passare in vantaggio, ma nessuna delle due c’è riuscita soprattutto grazie alla provvidenziale traversa che ha salvato la porta ivoriana su una punizione tirata dai 25 metri dai calciatori marocchini; ma anche i campioni in carica della Costa d’Avorio hanno avuto di che recriminare nel corso del primo tempo, ma principalmente sulla scarsa mira dei propri attaccanti, incapaci di realizzare le occasioni a disposizione. Alla fine del primo tempo, il risultato di pareggio – ingiustamente a reti bianche – ha scontentato entrambe, e quindi probabilmente è stato quello più giusto.

Nel secondo tempo, il Marocco è entrato in campo con un piglio diverso, intenzionato a non accontentarsi del pareggio che comunque avrebbe garantito la qualificazione. Il gol del vantaggio – un vero e proprio capolavoro per aggressività nel recuperare palla, velocità nella ripartenza e perfezione nell’esecuzione – è arrivato quando la prima ora di gioco era passata da solo 4 minuti. Autore della pennellata partita da fuori area e terminata alle spalle del portiere ivoriano è stato Alioui subentrato alcuni minuti prima. Negli ultimi minuti di gioco la pressione della Costa d’Avorio, che a quel punto avrebbe dovuto segnare due gol per acciuffare la qualificazione, non ha portato a nulla di concreto, e la partita è finita con il risultato di 1-0. Nell’altra sfida, invece, la RD Congo ha concesso un gol al Togo e ne ha realizzato un terzo, fissando il risultato sul 3-1.
Il girone si è dunque concluso con la qualificazione di Congo e Marocco, che sono passate rispettivamente come prima e seconda. Un risultato sicuramente convincente per la squadra congolese, arrivata in semifinale nella passata edizione del 2015 e fermata dalla stellare Costa d’Avorio che avrebbe poi vinto il titolo. Il Marocco, invece, ha dimostrato di saper reagire prontamente alla sconfitta dell’esordio, rimettendo in carreggiata una qualificazione che sembrava compromessa dopo l’insipida prestazione inaugurale. Impossibile aspettarsi una crisi di questa portata della Costa d’Avorio – ultima squadra a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della manifestazione – nel pieno di una profonda crisi generazionale; sebbene fosse lecito attendersi una flessione dopo l’addio della generazione di fenomeni, un tonfo di queste dimensioni – 2 punti realizzati, con 2 gol segnati e 3 concessi e una generale sensazione di impotenza – era francamente impronosticabile.

Gruppo B:

Libreville, 23/01/2017
ZIMBABWE – TUNISIA 2-4
Reti: Sliti (T) 9′- Msakni (T) 22′- Khedissi (T) 36′- Musona (Z) 42′- Khazri (T) 45′ rig.- Ndoro (Z) 58′

Franceville, 23/01/2017
SENEGAL – ALGERIA 2-2
Reti: Slimani (A) 10′- Papa Diop (S) 43′- Slimani (A) 52′- Sow (S) 53′

[Africalcio, Damiano Benzoni]
La crudele ironia della contemporaneità ci regala due partite in cui vengono segnati la bellezza di dieci gol, l’unico dei quali valga qualcosa ai fini della classifica è il primo. La gara tra Tunisia e Zimbabwe inizia con una ventina di secondi di anticipo, mentre il primo minuto di Franceville vede il Senegal portarsi subito in attacco con un pressing feroce, anche se il ritmo si abbassa presto. Sembrano però proprio i Leoni del Teranga i padroni del campo. Eppure è l’Algeria a passare in vantaggio.

Si diceva di crudele ironia: quando Islam Slimani, smarcato sul secondo palo, insacca di destro un cross di Sofiane Hanni, la Tunisia è già passata in vantaggio da una manciata di secondi. A scoccare il tiro è Naïm Sliti, che raccoglie un calcio d’angolo messo fuori area dalla difesa, trovando la deviazione di Elisha Muroiwa, decisiva nel mettere fuori causa il portiere Tatenda Mkuruva. Entrambe le nordafricane sono in vantaggio, ma il risultato della Tunisia a Libreville mette fuori dai giochi l’Algeria.

Le Volpi del Deserto però continuano a spingere, e al 13′ da un corner Hanni mette in area una palla velenosa: sarebbe raddoppio, se solo Aïssa Mandi riuscisse ad allungarsi poco più per spingerla in rete. Al 21′ invece l’occasione è per il Senegal, con il portiere algerino Malik Asselah costretto ad allungarsi ai piedi di Moussa Sow, servito in area da Moussa Konaté. Ancora una volta, però, colpisce la crudele ironia: pochi secondi più tardi la Tunisia raddoppia, allontanando ogni possibilità di rimonta in classifica da parte dell’Algeria. A giustiziare le speranze algerine ci pensa Youssef Msakni, che imbambola la difesa dello Zimbabwe con un bellissimo uno-due con Sliti.

L’Algeria e Mahrez continuano però senza perdersi d’animo la loro missione di eroi tragici, costretti a portare a fondo il loro compito pur sapendosi sconfitti. Dopo la mezzora Riyad Mahrez inventa un uno-due di tacco con Yacine Brahimi, costringendo il portiere senegalese Khadim N’Diaye a mandare in corner. Pochi minuti più tardi arriva anche il terzo gol tunisino: Hamdi Nagguez mette una gran palla filtrante per Taha Yassine Khenissi, che dopo un bel movimento trafigge il portiere in scivolata.

Al 42′ ancora un gol, un flebile spiraglio di speranza che si apre per l’Algeria, quando lo Zimbabwe accorcia le distanze con Knowledge Musona: l’attaccante dell’Ostenda, dopo averci provato di sinistro qualche minuto prima, elude due avversari con un palleggio per poi sparare di destro sul secondo palo, siglando una delle reti più belle del torneo.
Ma, dicevamo, la crudele ironia: in un periodo di gioco concitato, fatto di squadre lunghissime e contrattacchi speculari e continui, pochi secondi dopo la rete di Musona, a Franceville il Senegal pareggia i giochi, con un bellissimo tiro al volo di controbalzo di Papa Diop. Se la tegola non bastasse, al 45′ arriva anche la quarta rete tunisina, con un rigore assegnato per un’evidente spinta di Costa Nhamoinesu su Khenissi e realizzato da Wahbi Khazri.

Al riposo Senegal e Algeria sono sull’1-1, mentre la Tunisia festeggia un vantaggio di 4-1 sullo Zimbabwe. L’Algeria è fuori dai giochi, ma non sembra voler smettere di crederci. E così al 52′ Mahrez, lanciato lungo sulla destra, entra in area e crossa per Slimani, che stoppa di petto e tira in rete per la doppietta personale. La crudele ironia, stavolta, non ha nemmeno bisogno di spostarsi da Franceville a Libreville: non passa nemmeno un minuto quando Moussa Sow rimette i conti in pari con un diagonale fulminante scoccato dal limite dell’area su una palla vagante: 2-2.
L’ultima rete della serata è il gol di Tendai Ndoro dello Zimbabwe, entrato nella ripresa, che fissa il risultato di Libreville sul 4-2 per la Tunisia: altro gol inutile quanto di pregevole fattura, con un’ottima azione veloce e l’assist di Musona per Ndoro che, solo davanti al portiere, non sbaglia. Le emozioni non finiscono però, anche se l’Algeria si fa sempre più nervosa e stizzita, come dimostra la gomitata assestata da Slimani nel costato del portiere senegalese. Al 74′ Hanni costringe N’Diaye a una parata in due tempi, poi al 77′ verticalizza per Slimani, che manca i pali per un soffio. All’84’ è il subentrato Baghdad Bounedjah a impegnare N’Diaye, mentre un minuto più tardi, a maglie invertite, è Mohamed Diamé a impegnare Asselah.

Alla fine la partita inizia a trascinarsi, finendo persino un minuto dopo Tunisia-Zimbabwe, l’unica gara che doveva dire qualcosa a livello di classifica. E all’Algeria non resta che un mucchio di rimpianti.

Gruppo A:

Libreville, 22/01/2017
GABON – CAMERUN 0-0

Franceville, 22/01/2017
GUINEA-BISSAU – BURKINA FASO 0-2
Reti: aut. Rudinilson (GB) 8′- B. Traoré (BF) 57′

[federico]
La prima notte decisiva della Coppa d’Africa 2017 corre sulla linea Libreville-Franceville. Tutte le squadre del Gruppo A possono ancora ambire al passaggio del turno, anche se la Guinea-Bissau è quasi spacciata e vincere non le potrebbe bastare. D’altro canto un successo del Burkina Faso sui guineani vorrebbe dire matematica eliminazione di una tra Gabon e Camerun.

Per questo la partita di Libreville, che vede i padroni di casa opposti ai leoni indomabili, è la più attesa. Palla al centro e il Gabon parte all’attacco. Al 2′ Evouna scatta sulla destra e mette al centro, Ondoa in presa bassa anticipa Aubameyang. Dopo poco la stella del Borussia Dortmund ha un’occasione gigantesca: Denis Bouanga se ne va sulla sinistra, crossa sul secondo palo, Aubameyang ci mette il piede, ma il suo tap-in da pochi passi finisce incredibilmente a lato. Il Camerun prova ad alleggerire un po’ la pressione, grazie a qualche iniziativa di Bassogog, poi al quarto d’ora arriva la notizia che nessuno allo Stadio dell’Amicizia vorrebbe sentire: Il Burkina Faso è in vantaggio grazie a un regalo della difesa guineana. Infatti, su un cross innocuo proveniente dalla destra, Rudinilson Silva ha anticipato il suo portiere Mendes e il disperato tentativo di salvare sulla linea da parte di un suo compagno non è servito a nulla. Così Camerun e Burkina Faso sarebbero qualificati, il Gabon sarebbe fuori.
Gli uomini di Camacho devono, dunque, riprendere a spingere, ma non è facile. Si rendono pericolosi solo con Bouanga, che con un velenoso destro su punizione calciata dall’angolo dell’area di rigore costringe Ondoa a un difficile intervento. Il primo tempo finisce così a reti inviolate a Libreville, mentre a Franceville la generosa Guinea-Bissau attacca, ma senza trovare il pareggio. In particolare un gran diagonale di Mendy al 45′ viene respinto da Koffi con l’aiuto della traversa.

A Libreville nella ripresa ci si attende un forcing delle pantere del Gabon e, invece, per quarantacinque minuti le emozioni si contano col contagocce. L’unica occasione dei padroni di casa arriva al 62′, quando il sempre pericoloso Bouanga ci riprova dalla destra su punizione e Ondoa risponde ancora con prontezza. Per il resto un buon Camerun che si affida soprattutto alla qualità di Bassogog per punzecchiare gli avversari e tenere la palla lontana dall’area. Ma la squadra di Hugo Broos non ha intenzione di pungere davvero, il pareggio le basta e così sul taccuino si annota solo un tiro di Siani che sibila a lato della porta di Ovono e poco altro. Spettatore non pagante in tutto questo periodo Pierre Aubameyang: in una squadra che non riesce a organizzare un’azione che sia una, il giocatore più atteso non può rimanere in area ad aspettare.
Intanto a Franceville la Guinea-Bissau continua a spingere, ma l’esperienza significa molto contro una squadra esperta come quella burkinabé. Così, dopo che Mendy non riesce a deviare sotto porta un corner di Zezinho, gli stalloni trovano il raddoppio grazie a Bertrand Traoré ben servito da Nakoulma. Nell’ultima mezzora di gioco il leit-motiv non cambia, le due squadre creano molto, ma il risultato non cambia. Il fischio finale promuove il Burkina Faso, che anzi così per differenza reti è anche prima nel girone.

Allo Stadio dell’Amicizia siamo già nel recupero e, paradossalmente, la notizia della fine dell’altro match sembra liberare la mente dei gabonesi che nei quattro minuti di recupero fanno tutto ciò che non hanno fatto prima. Al primo minuto Bouanga sulla sinistra entra in area e contrastato da Fai cade per terra, il pubblico trattiene il fiato, ma l’arbitro sudafricano Bennett non fischia rigore e il pericolo di una replica di quanto visto due anni fa in Guinea Equatoriale-Tunisia svanisce. Il Gabon, però, ci crede e al terzo minuto ancora Bouanga da sinistra fa partire un diagonale che si stampa sul palo, il giocatore del Sunderland Ndong si getta sulla respinta e tira a colpo sicuro, ma Ondoa compie un miracolo.
Bennett decreta la fine, la Nazionale ospitante viene eliminata al primo turno.
A bocce ferme, il fatto che Camerun e Burkina Faso si siano qualificate è, però, cosa giusta, visto che il Gabon non è mai riuscito a proporre qualcosa di simile a un gioco di squadra. E per i padroni di casa non ha neanche senso rimpiangere il gol subito da Juary: anche se fossero riusciti a portare a casa la vittoria nell’esordio contro la Guinea-Bissau, sarebbe rimasti fuori dai quarti per minor numero di gol fatti a parità di differenza reti col Camerun.