lahmÈ una rete di Lahm al 90′ della semifinale di Basilea a porre fine ai sogni di gloria della sorprendente Turchia di Euro 2008. Destino doppiamente beffardo, perché la cavalcata dei ragazzi di Terim fino a quel momento era stata caratterizzata da rimonte rocambolesche completate proprio nei minuti finali.

L’avventura turca inizia nel peggiore dei modi. Il Portogallo, con il coltello tra i denti dopo lo smacco casalingo di quattro anni prima, domina e infligge un secco 2-0 a Nihat e compagni.  Il secondo impegno è contro la Svizzera, paese ospitante, che spinta dal pubblico di casa passa in vantaggio alla mezz’ora con Hakan Yakin, aiutato da una pozzanghera. Semih Şentürk riesce a pareggiare di testa al 57′ e la gara sembra avviata verso un pareggio che non serve a nessuno, ma al 92′ il giovane Arda Turan si inventa un gol “alla Del Piero”, seppur con una deviazione. Riflettori puntati sul “Beckham turco” – pare infatti che in patria sia un sex symbol, oltre ad avere un piede destro importante – e ragazzi di Terim che iniziano a crederci, vista la contemporanea sconfitta dei prossimi avversari, i cechi, sempre ad opera del Portogallo.

Il 15 giugno va in scena a Ginevra una sorta di dentro o fuori, chi vince arriva ai quarti.[1] La Repubblica Ceca, orfana di Nedved, sembra avere vita facile portandosi sul 2-0 grazie alle reti di Koller e di Plašil. Colpisce poi un palo con Polák. L’esito sembra quindi scontato, però a un quarto d’ora dalla fine è ancora Arda Turan a siglare il gol che riapre la partita con un preciso destro rasoterra. I cechi sembrano comunque reggere gli attacchi avversari, ma all’88’ a Čech sfugge dalle mani una palla innocua, Nihat è svelto ad approfittarne e insacca il 2-2. La Turchia continua a questo punto ad attaccare e al 90′ avviene l’inverosimile: sempre Nihat solo davanti a Čech, stavolta incolpevole, è lucido e freddo a mettere in rete col destro. Incontenibile la gioia dei giocatori e di un abbronzatissimo Terim, i turchi sono ai quarti di finale.

Nella prima sfida a eliminazione diretta l’avversario degli Ay Yıldızlılar[2] è la Croazia, reduce da un girone perfetto, tre vittorie su tre, e in forma smagliante. I turchi invece sono falcidiati da infortuni e squalifiche, Terim è quindi costretto a schierare una formazione d’emergenza con l’eterno Rüştü, eroe di Corea e Giappone 2002, tra i pali. Nei 90 minuti la partita è equilibrata, anche se i croati creano più occasioni da gol, su tutte la traversa di Olić servito al bacio da Modrić e la punizione di Srna a pochi minuti dal termine, parata spettacolare di Rüştü. Si va quindi ai supplementari e la Turchia prende coraggio, insidiando più volte la porta difesa da Pletikosa. Arrivati al 118′, i rigori sembrano ormai dietro l’angolo, ma il portiere turco si avventura inspiegabilmente fuori area e per Klasnić è facilissimo deviare 24turk1in rete di testa un cross del solito Modrić. Per la Croazia sembra fatta, i giocatori in panchina entrano in campo e Bilić si mette a correre sotto la tribuna. Ancora una volta, però, la Turchia reagisce: al 122′ Semih Şentürk si ritrova la palla sul destro dopo uno scontro in area, non ci pensa due volte e la scaglia sotto l’incrocio, zittendo platealmente gli avversari come da foto a fianco. Ai rigori naturalmente i ragazzi di Terim arrivano molto più motivati, e Rüştü  si fa decisamente perdonare l’errore sul vantaggio croato, neutralizzando l’ultimo tiro dal dischetto di Petrić (dopo gli errori di Modrić e Srna). La Turchia arriva così per la prima volta nella sua storia alla semifinale di un Europeo.

I sorprendenti Ay Yıldızlılar arrivano alla sfida contro la Germania ancora più in emergenza rispetto al match di cinque giorni prima: Terim può convocare solo 14 effettivi, tanto da chiedere e ottenere di poter schierare, se necessario, il terzo portiere Tolga Zengin come punta. I turchi però non hanno nulla da perdere e se la giocano, partendo a razzo e sfiorando più volte il vantaggio, che arriva al 22′ con Uğur Boral. Il gol subìto scuote i tedeschi, che infatti trovano subito il pareggio con Schweinsteiger. A undici minuti dal termine poi passano anche in vantaggio con Klose, ma è di nuovo Semih Şentürk all’86’ a illudere i suoi siglando il gol del pareggio che sembra portare le due contendenti ai tempi supplementari. Poi  al 90′ l’epilogo già raccontato: uno scambio tra Hitzlsperger e Lahm porta quest’ultimo a mettere in rete il definitivo 3-2.
La squadra più divertente e imprevedibile del torneo esce a un passo dalla finale e con un po’ di dispiacere ci alziamo tutti in piedi davanti alla TV per ringraziarla. 

Daniele

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[1] Repubblica Ceca e Turchia arrivano allo scontro diretto con 3 punti, 2 gol fatti e 3 subiti ciascuno. Causa questa assoluta parità, in caso di pareggio al 90′ si batteranno i rigori e non si aspetterà il sorteggio, in base ad una nuova regola introdotta dall’UEFA proprio nel 2008
[2] Soprannome della nazionale turca che fa riferimento alla stella e alla mezzaluna, simboli presenti nella bandiera