Football is a simple game; 22 men chase a ball for 90 minutes
and at the end, the Germans win
Gary Lineker

Tre titoli vinti, tre finali perse, un terzo posto, fase finale sempre raggiunta dal 1972 in poi. La solidità e la tenacia dei tedeschi non possono essere espresse in modo migliore. Bella o brutta, spettacolare o muscolare, Ovest o unita che sia, la Germania ai campionati europei sa farsi sempre valere e spesso arriva in fondo.

1972: Wimmer segna il 2-0 all'URSS

1972: Wimmer segna il 2-0 all’URSS

Il primo titolo lo conquista nel 1972 la allora Germania Ovest. Le due vittorie più significative i tedeschi le colgono in trasferta: 1-3 a Wembley nell’andata dei quarti e 2-1 nella semifinale al Belgio, che ospita la fase conclusiva. Il più è fatto perché quattro giorni dopo aver steso con una doppietta i padroni di casa, Gerd Müller sfodera contro i sovietici all’Heysel un’altra doppietta. Il risultato finale dice Germania Ovest-URSS 3-0 visto che il segno nel tabellino dei marcatori lo lascia anche Wimmer. Una finale a senso unico giocata in uno stadio che diverrà tristemente famoso.

Persa nel 1976 l’occasione del bis, i tedeschi ovest si rifanno nel 1980. La fase finale per la prima volta prevede due gironi da quattro squadre, le vincenti accedono alla finale. Il torneo si disputa in un’Italia ancora sotto shock per lo scandalo del totonero e, un po’ per questo, un po’ per una clamorosa svista arbitrale nella partita decisiva col Belgio (mani in area di Meeuws giudicato fuori), l’attesa finale Italia-Germania non va in scena per assenza degli azzurri. Una cosa simile accadrà anche dieci anni dopo
I panzer, invece, fanno il loro dovere e si assicurano il primo posto nel girone battendo 1-0 i cecoslovacchi, gol di Rummennigge, e sommergendo con una tripletta di Allofs l’Olanda prima di rischiare la rimonta e vincere solo 3-2.
In finale la Germania Ovest va subito in vantaggio con un gran gol di Hörst Hrubesch, poi il leggendario portiere belga Jean-Marie Pfaff sventa più volte il raddoppio. L’ostica squadra di Guy Thys pareggia a metà ripresa grazie a un dubbio rigore di Vandereycken (stavolta il fallo inizia fuori e l’arbitro dà rigore), ma capitola all’ultimo minuto: inzuccata di Hrubesch su cross di Schuster da calcio d’angolo.

Per il terzo titolo bisogna attendere un po’. In sedici anni due mondiali persi in finale e uno vinto, una semifinale europea persa contro Van Basten e la sua Olanda e una finale europea persa da campioni del mondo nel 1992 contro la cenerentola Danimarca. E soprattutto l’assorbimento anche calcistico della Germania Est.

1996: Bierhoff dopo il golden gol

1996: Bierhoff dopo il golden gol

Nel 1996 in Inghilterra va in scena la fase finale più brutta della storia. Pochi gol, poco spettacolo e più del 50% delle partite a eliminazione diretta decise ai rigori. Del resto è la vita da mediano ex Germania Est Matthias Sammer che la UEFA elegge top player della manifestazione… I tedeschi, da parte loro, non rubano nulla. Vincono con tranquillità il loro girone (anche perché l’Italia si elimina da sola), battono ai quarti la Croazia 2-1 proprio grazie a Sammer e si ritrovano i padroni di casa in semifinale. Grande agonismo in campo, ma poco altro. Al 90′ è 1-1, per i gol di Shearer e Kuntz, poi un palo di Anderton e un gol annullato a Kuntz non cambiano il risultato. Dal dischetto i dieci tiratori designati fanno centro, poi Southgate sbaglia.
La Germania ritrova in finale la Repubblica Ceca, battuta 2-0 nel girone con i gol di Ziege e Möller. Una cenerentola, come 4 anni prima, ma il finale è diverso perché al vantaggio ceco realizzato da Berger su rigore risponde Oliver Bierhoff. L’udinese pareggia di testa quattro minuti dopo il suo ingresso in campo e poi ai supplementari trasforma un tiro da appena dentro l’area nel primo golden gol della storia degli europei.[1] Per la terza volta i tedeschi salgono sul tetto d’Europa, per la terza volta è Deutschland, Deutschland über alles.[2]

federico

1980: Hrubesch anticipa tutti e di testa batte Pfaff

1980: Hrubesch anticipa tutti e di testa batte Pfaff

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[1] Due anni prima, il 20 aprile 1994, Pierluigi Orlandini aveva deciso al 95′ con un gol “alla Del Piero” la finale degli Europei Under 21 Italia-Portogallo. A tutti gli effetti quello di Orlandini va considerato il primo golden gol della storia.
Ricordiamo che la regola del golden gol è entrata in vigore per le competizioni FIFA e UEFA riservate alle nazionali maggiori dopo i mondiali del 1994 ed è stata abbandonata prima degli Europei del 2004. Ad ogni modo una regola simile a quella del golden gol fu usata nella Coppa Latina

[2] Germania, Germania, al di sopra di tutto, primo verso della canzone patriottica Das Lied der Deutschen