C’era una volta in Serie B. 7° puntata: I ripescaggi dalla B 2002/03

Ad anni di distanza il dubbio viene: «Ma Catania-Siena del 12 aprile 2003 quant’è finita? Cioè, non com’è finita sul campo… Cosa c’è scritto sugli almanacchi? E Catania-Venezia?». Del resto, il Papocchio, come lo chiama la Gazzetta dello Sport il 20 agosto 2003, se lo ricordano in molti, da Firenze a Genova, da Cosenza a Venezia. Invece, i punteggi, con cui la FIGC, alla fine di tutto il baillame, ha consegnato agli annali i due match in questione, spesso sfuggono perché in fondo la decisione del tutti-dentro-tutti-in-B li ha resi irrilevanti ai fini della classifica.

La vicenda, adattissima per quelli che, con la Settimana Enigmistica in mano, vanno subito a cercare il quesito proposto in Se voi foste il giudice, si snoda per più di quattro mesi e vede un alternarsi quasi settimanale di decisioni che cambiano risultati e squadre che devono retrocedere.[1]
Tutto inizia con un reclamo presentato dal Catania qualche giorno dopo la partita del Cibali contro il Siena. In campo è finita 1-1, ma ai bianconeri toscani viene contestato l’utilizzo del difensore Luigi Martinelli, che, fermato dal giudice sportivo per un turno, ha sì saltato il match col Napoli del sabato precedente, ma ha contestualmente giocato col Siena Primavera come fuoriquota. Perdere per una cosa del genere sembra assurdo e, invece, quella che è assurda e contraddittoria è la norma che regola le squalifiche: l’articolo 17 del Codice di Giustizia Sportiva al comma 3 parla di squalifica che «si sconta nella squadra e nel campionato con i quali si è commessa l’infrazione» e al comma 13 puntualizza che «la squalifica impedisce qualsiasi attività calcistica».[2]
Se la disposizione non è chiara, normale che ci siano interpretazioni diverse e che alla fine si preferisca dar ragione al ricorrente. Infatti, la Disciplinare respinge in prima istanza la richiesta del Catania, mentre la CAF, cioè la Commissione d’Appello Federale, la accoglie e muta il risultato in 2-0 a tavolino. È solo il 28 aprile e la celerità nella decisione è un bene, visto che gli etnei sono coinvolti nella lotta per non retrocedere. Oltretutto la sentenza della CAF, da regolamento, è inappellabile…

Il tutto, però, si complica a fine maggio quando la Corte Federale, che funge da ultimo grado di giudizio quando di mezzo ci sono dirigenti o arbitri, «si autoproclama “terzo grado di giudizio”»[3] nel caso Martinelli e ripristina l’1-1 del campo. La ferita si allarga definitivamente quando il Catania, con un piede e mezzo in C1 senza i due punti che la CAF gli aveva invece concesso, tenta un’ultima strada e si rivolge alla giustizia ordinaria. A inizi giugno il Tar del capoluogo etneo sospende l’efficacia della sentenza della Corte Federale, ma il tutto potrebbe ancora finire a tarallucci e vino se solo i rosazzurri perdessero a Cagliari l’ultima giornata…
Neanche a dirlo una doppietta di Taldo consente al Catania di vincere in trasferta e adesso ci sono due classifiche: quella ufficiale voluta dalla giustizia sportiva o, meglio, dalla Corte Federale, recita Catania 44 punti, quartultimo, retrocesso in C1; quella sancita dalla sentenza CAF e rimessa in piedi dal Tar dice, invece, Catania 46 punti, spareggio tra Venezia e Napoli per determinare la quarta retrocessa.

In questo impasse del tutti contro tutti qualcuno comincia a paventare una B a 21 squadre per la stagione 2003/04 con gli etnei ripescati, visto che Venezia e Napoli non hanno certo intenzione di fare uno spareggio che la classifica ufficiale non prevede. Qualcun altro, come Iacobelli del Corriere dello Sport, va addirittura più lontano immaginando una B a 24 squadre in cui ci sia anche la Fiorentina, riammessa in B con un doppio salto carpiato dalla C2 come risarcimento di quanto accaduto l’estate prima.[4] Ovviamente la proposta apparentemente più assurda sarà quella vincente, ma la strada, ahimé, è ancora lunga.
Presentendo la possibilità che le retrocessioni dalla B alla C1 possano essere invalidate in toto, anche Salernitana e Genoa stanno minacciando ricorsi. Lo farebbe anche il Cosenza, la quarta retrocessa, ma la società è in liquidazione e non ci sono speranze. La chicca arriva a metà luglio proprio da Salerno: il Tar della città campana ha disposto che Catania-Venezia, 2-0 sul campo per gli etnei, venga data vinta ai lagunari a tavolino perché i catanesi sono incorsi nello stesso errore contestato al Siena. Il Martinelli di turno, per la cronaca, è Vito Grieco. La cosa bella è che, a regime, questa sentenza determinerebbe la retrocessione sul campo del Catania, rendendo inutili i tre punti contro il Siena, e prefigurerebbe una B a 20 squadre come voluta dalla Corte Federale. Invece, il Tar di Salerno chiede, contestualmente, il ripescaggio della Salernitana, ultima a più di venti punti dalla zona salvezza…

La storia ci racconta come finì la corsa, verrebbe da dire, ed è proprio al 19 agosto 2003 e oltre che andiamo saltando tutti gli altri dibattiti che coinvolgono società, Lega, Federcalcio e governo Berlusconi, che a un certo punto è costretto a passare da convitato di pietra a soggetto legiferante. Viene approvata la clausola compromissoria che consentirà, in futuro, alle società calcistiche di rivolgersi al solo Tar del Lazio e non ai singoli tribunali amministrativi regionali in caso di volontà di ricorrere alla giustizia ordinaria. Intanto, per risolvere il caso contingente si apre davvero la B a 24 squadre con l’incredibile ripescaggio della Fiorentina insieme a quelli di Catania, Genoa e Salernitana. Poi, tanto per far capire la vastità del problema, in C1/B si riammette il Paternò che, come il Catania, aveva visto annullata dalla Corte Federale la sua richiesta -sempre per il problema di squalifiche non scontate- di vittoria a tavolino del match contro il Pescara e, privato di quei punti, aveva affrontato e perso i playout contro L’Aquila.
Infine, il 31 agosto, a campionato di A già iniziato e a prima giornata di B rinviata, arriva il contentino generale per tutti club cadetti, anche quelli che si son visti aumentare gli avversari: le promozioni in massima serie dalla B 2003/04 saranno cinque, tendenti a sei, perché la sesta spareggerà con la quartultima di A.
E qui davvero si chiuderà il cerchio, visto che la Fiorentina agguanterà proprio il sesto posto e guadagnerà la A 2004/05 ai danni del Perugia, gestito allora da Luciano Gaucci, di fatto proprietario anche del Catania dal cui ricorso tutto il Papocchio era stato generato.

federico

Fonti: C. Caliceti, I predatori del calcio perduto, Calcio2000, n° 70, ottobre 2003
Immagine tratta da calciocatania.com

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[1] …e sarebbe stata impossibile da ricostruire senza l’articolo I predatori del calcio perduto, di Carlo Caliceti apparso su Calcio2000, n° 70, ottobre 2003
[2] Virgolettato della Gazzetta dello Sport tratto da Caliceti, art. cit. Attualmente la norma è stata modificata e all’articolo 19, comma 11.3 del Codice di Giustizia Sportiva approvato nel 2014 si legge: «Le sanzioni inflitte in relazione a gare diverse da quelle di Coppa Italia e delle Coppe Regioni si scontano nelle gare dell’attività ufficiale diversa dalla Coppa Italia e delle Coppe Regioni». Come se tutto fosse chiaro…
[3] Virgolettato della Gazzetta dello Sport tratto da Caliceti, art. cit.
[4] La Fiorentina, penultima nella Serie A 2001/02, va in bancarotta. La Nuova società Florentia Viola si iscrive in C2,per l’annata 2002/03, vince il campionato e nel frattempo acquista marchio e nome della vecchia Fiorentina. Dovrebbe, dunque, disputare la C1 nella stagione 2003/04 e invece…