Personaggi in cerca d’autore. 4° puntata: Arthur Friedenreich

friedenreichL’impossibilità di raccogliere notizie certe su una infinità di partite, che lo hanno visto protagonista, non potrà mai chiarire se Arthur Friedenreich, in arte O Tigre, abbia davvero segnato in carriera 1329 gol, cioè addirittura 48 reti in più di Pelé, cui la FIFA riconosce il titolo di più prolifico goleador di tutti i tempi. Ma al di là di questo pur importante dettaglio statistico, la storia del primo grande cannoniere del calcio brasiliano merita di essere raccontata e basta vederne una foto per capirne il motivo.

Uno che di cognome fa Friedenreich te lo aspetti tedesco, longilineo e biondo. Quasi, perché Arthur è alto 1.75, è esile, si fa passare per europeo e per questo ha i sempre capelli lisci (grazie alla brillantina), ma è paulista e mulatto: suo padre è, infatti, un commerciante tedesco emigrato a San Paolo e sua madre è una afro-brasiliana. E stato di appartenenza e colore della pelle non influiranno poco nel suo pur brillante e lungo rapporto con la nazionale.

Nato nel 1892, Friedenreich inizia a giocare per varie squadre della sua città sin dal 1909, stupendo tutti per l’incredibile capacità realizzativa, per l’eleganza dei suoi movimenti e per i suoi funambolici dribbling. Nel 1918 approda stabilmente al Paulistano con cui vincerà 7 titoli statali. A ventisei anni O Tigre è già una leggenda per quelli di San Paolo ed è pronto a diventarlo per tutto il Brasile, grazie al risultato più importante della sua carriera: la vittoria del Sud-Americano 1919 e il titolo di capocannoniere nel torneo.

Arthur esordisce con una selezione brasiliana l’8 settembre 1912, quando ancora il Brasile non esiste e di volta in volta a giocare contro squadre estere sono selezioni statali (prevalentemente pauliste o carioca). Quel giorno a San Paolo è di scena l’Argentina e la partita finisce 6-3 per gli ospiti, ma per il bomber mulatto c’è comunque la gioia di segnare il primo dei gol paulisti.

21/7/1914: Brasile-Exeter City, (da http://tdifh.blogspot.it/)

21/7/1914: Brasile-Exeter City, (da http://tdifh.blogspot.it/)

O Tigre è in campo anche il 21 luglio 1914 nel 2-0 contro l‘Exeter City, quando per la prima volta un Brasile fatto da giocatori di Flamengo, Fluminense, Botafogo e squadre di San Paolo scende in campo. Quel giorno non segna, ma incanta tutti tanto che un terzino gli fa saltare due denti con un intervento pieno di frustrazione. Il primo gol ufficiale con la maglia delle seleção arriva qualche mese dopo, in una partita con la Colombia. Poi nel 1916, al primo Campeonato Sudamericano della storia, segna un gol (in tre partite) e insieme ai suoi ottiene il terzo posto assoluto. Dopo aver saltato l’edizione del 1917, arriva nel 1919 la consacrazione. Il Sudamericano si disputa a Rio de Janeiro e la selezione brasiliana non può farsi sfuggire il primo titolo della sua storia. Friedenreich segna tre dei gol nel 6-0 al Cile, poi i brasiliani battono 3-1 l’Argentina grazie ai gol di Heitor, Amilcar e Millon e impattano 2-2 nella decisiva partita contro l’Uruguay. Serve la ripetizione e nel secondo tempo supplementare da 30′ è proprio O Tigre a dare la zampata vincente, al 122′. I brasiliani riempiono le strade di Rio per la felicità e la sua scarpa viene esposta in una locale gioielleria.

Sembra il trampolino di lancio e, invece, la sua provenienza e la sua pelle gli diventano di ostacolo per il prosieguo del rapporto con la seleção. Nel 1920 e nel 1921 al Sudamericano ci va una selezione carioca e le cose non vanno bene al Brasile. Nel 1922 la competizione torna a Rio e il Brasile saggiamente decide di riutilizzare giocatori carioca e paulisti insieme e così Friedenreich gioca due delle prime quattro partite, ma per lo spareggio finale contro il Paraguay il presidente brasiliano Epitácio Pessoa, che peraltro finanzia la Confederação Brasileira de Futebol, impone che i calciatori di colore non giochino. Il Brasile vince 3-0, per O Tigre una vittoria triste che ne arricchisce il palmarés1.

La squadra del Paulistano che batte 3-1 lo Stade Français. Friedenreich è il secondo accosciato da sinistra

La squadra del Paulistano che batte 3-1 lo Stade Français il 26 marzo 1925. Friedenreich è il secondo accosciato da sinistra

Dopo un terzo posto nel Sud-Americano 1925, l’ultima grossa delusione dalla nazionale arriva a ridosso dei primi mondiali, quelli del 1930: tanto per cambiare carioca e paulisti non si mettono d’accordo e questi ultimi rimangono a casa. E ovviamente il Brasile solo carioca si farà sconfiggere dalla Jugoslavia e non andrà oltre il primo turno.

La prima grande gloria del calcio brasiliano non può quindi avere la soddisfazione di partecipare a una partita del mondiale alla veneranda età di 38 anni. L’ultimo successo per O Tigre arriva l’anno dopo, quando centra l’ottavo titolo statale con il São Paulo, appena sorto dalle ceneri del Paulistano per l’ingresso del professionismo. L’ultimo dei 547 gol (in 572 partite) di cui si ha notizia è del 1935, con la maglia del Santos. Friedenreich ha 43 anni, ma non ha perso il suo fiuto.
E per chi pensa che questa tigre da mille gol abbia solo riempito le reti di squadre sudamericane, va ricordato come i francesi diedero a lui e ai suoi compagni l’appellativo di Re del calcio, dopo che il 23 marzo 1925 il Paulistano sconfisse 7-1 a Parigi una selezione francese. Quel giorno O Tigre segnò tre gol e poi continuò in tutta la tournée europea a segnare, raggiungendo l’invidiabile quota di 12 reti in 10 partite.

federico

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