28 settembre 2014, il Cagliari di Zeman va a Milano e rifila quattro gol nel primo tempo all’Inter, tre dei quali hanno la firma di Ekdal, uno che è in Italia da una vita e fino a quel momento ha fatto sempre e solo una rete a stagione. 4 aprile 2004, la Lazio in casa travolge il Siena 5-2 e il brasiliano Cesar, esterno sinistro col vizio del gol, ne segna addirittura tre. Andando indietro nel tempo, ancora Lazio, questa volta è Siniša Mihajlović il protagonista: tre gol su punizione, un record per la Serie A, contro la sua ex squadra, la Sampdoria, nel 5-2 del 13 dicembre 1998.[1]
Tutti exploit a loro modo inattesi, se non sorprendenti, che hanno la funzione di preparare il campo a quella che rimane la più incredibile tripletta della storia recente del Campionato di Serie A. Di mezzo c’è ancora Zeman, il suo Foggia targato Rambaudi-Baiano-Signori in una partita che riassume la locura di quella squadra meravigliosa, la sua grande propensione all’attacco e la sua quasi incapacità di difendere. L’improvvisato goleador, infatti, non gioca con i rossoneri, ma contro.

Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Atalanta-Foggia valida per la giornata numero 28, stagione 1991/92, è giunta quasi alla mezzora del secondo tempo e i foggiani sono avanti 1-4: vantaggio atalantino su autorete di Consagra, pareggio di Baiano su assist di Rambaudi e poi, nella prima parte della ripresa, un altro autogol (Minaudo), Shalimov con un bel sinistro dal limite e Rambaudi in contropiede scavano tra le due squadre un fosso che sembra incolmabile. Un minuto dopo il gol di Rambaudi, però, Petrescu è stato espulso. Dalla punizione conseguente inizia un’altra partita che ha come grande inaspettato protagonista Carlo Cornacchia, centrocampista ventisettenne, nativo di Altamura, tanta gavetta e poi due belle stagioni a Cagliari, con la promozione in A nel 1989/90 e la salvezza l’anno dopo, impreziosita anche da quattro gol.

Arrivato in estate a Bergamo, Cornacchia non è stato, però, tanto utilizzato nel corso della stagione da mister Giorgi. Deve essere la voglia di dimostrare il proprio valore, più che il bisogno di rimettere in piedi una partita ormai persa, che trasforma il mediano atalantino in goleador infallibile. In soli tredici minuti tre colpi di testa, uno addirittura in tuffo, su tre cross provenienti dalla sinistra: punizione battuta da Caniggia al 74′, punizione battuta a rientrare da Nicolini all’84’, cross di Strömberg all’87’, testa di Cornacchia, difesa foggiana in vacanza e 4-4 finale.
Cornacchia non segnerà più nelle ultime sei partite e verrà ceduto a fine stagione. Ma a questo punto cosa importa? Il centrocampista in quel giorno di aprile si è ritagliato un posto nella memoria di chi ama l’imprevedibile nel calcio. Come direbbe Casaubon ne Il pendolo di Foucault ha vissuto il “momento in cui non c’è più rinvio, e i conti sono pari”.

federico

Nota a margine:

Eraldo Mancin

Eraldo Mancin

La Stampa del 13/4/1992 ricorda che “tre gol per un difensore era un bottino che in Serie A era riuscito a mettere insieme soltanto il cagliaritano Eraldo Mancin il 23 maggio 1971 in Cagliari-Verona 4-1”. Il terzino quel giorno segnò il primo, il secondo e il quarto gol dei padroni di casa rispettivamente al 32′, al 40′ e al 65′.
Per quanto Cornacchia sia un centrocampista di copertura, calcio romantico ha riserve a considerarlo un difensore: in un tempo in cui i numeri dietro le maglie contano ancora, Cornacchia gioca sempre col 4. Va altresì notato che il giornalista de La Stampa, che lo etichetta come difensore, commette un più evidente errore affermando che per l’atalantino quelli al Foggia sono i primi gol in Serie A. Nella stagione precedente Cornacchia ha segnato in Juventus-Cagliari, Cagliari-Napoli, Cagliari-Pisa e Genoa-Cagliari
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[1] Mihajlović segna due gol su punizione di prima e uno su punizione di seconda, eguagliando il record di Signori, che in Lazio-Atalanta 3-1 del 1993/94 segna un gol su punizione di prima e due su punizione di seconda