Al Curi di Perugia per la 26° giornata è in programma la sfida tra i biancorossi locali e il Napoli di Simoni. I partenopei veleggiano alcuni punti sopra la zona retrocessione e sono stati finora autori di un campionato anonimo, per colpa anche degli arbitri a sentir loro. Il Perugia ha iniziato bene, poi la strana cacciata di Galeone ad opera di patron Gaucci ha determinato un progressivo scivolamento verso il quintultimo posto. Insomma, non ci si aspetta una partita di cartello, ma un match in cui i punti sono pesanti quello sì.

Rapai con la maglia del Perugia nella stagione 1999/2000

Rapaić con la maglia del Perugia nella stagione 1999/2000

Aglietti porta in vantaggio gli azzurri durante il primo tempo ed è un vantaggio meritato. Il Perugia, nella ripresa, sembra più intraprendente, anche se in contropiede l’attaccante del Napoli Caccia colpisce la traversa con un bel lob. Al quarto d’ora su angolo di Kreek arriva il pareggio, lo segna Rapaić, entrato al 46′ al posto di Pizzi. I napoletani, vedendo l’arbitro Nicchi dirigersi verso il centrocampo, cominciano quasi increduli a protestare perché il tocco di mano del croato del Perugia è stato davvero evidente. Seguono cinque minuti di caos in cui Nicchi chiede un parere al guardalinee competente e persino a Rapaić, che, sorpreso, non se la sente di confessare il misfatto. L’1-1 è accordato e non si schioderà più fino al termine.

Il giorno dopo la Gazzetta dello Sport si erge a moralizzatrice del calcio dei disonesti, bacchetta Nicchi e condanna senza appello Rapaić. Per l’arbitro il voto è un 4, con questo giudizio letterario: “Compie l’errore omerico di non vedere il mani solare di Rapaić. Ha però un merito, cerca la verità per cinque minuti e, tradito dal guardalinee Farneti e da pinocchio-Rapaić, non la trova”.
Per l’attaccante croato del Perugia, tacciato di mancanza di fairplay e di qualità idonee alla pallavolo, arriva addirittura un 1.

Se Rapaić fosse stato Maradona, cinque minuti dopo il suo gol di mano, avrebbe preso la palla, scartato tutti i giocatori avversari, l’arbitro e qualche suo compagno e segnato un nuovo e meraviglioso gol del secolo. Se fosse stato Silvio Piola, La Stampa il giorno dopo lo avrebbe coperto scrivendo che, sbilanciato, ha tentato di toccare la testa e invece ha sfiorato la palla con un pugno e segnato. Fosse stato Thierry Henry, tutti gli avrebbero dato addosso, tranne i francesi, la FIFA e Platini, contenti di veder partire per il Sud Africa les Bleus e non l’Irlanda.
Milan Rapaić è, però, sempre stato solamente Milan Rapaić e quella sua mano da dio minore gli è valsa un primato che solo chi è pratico di Fantacalcio può veramente apprezzare.

federico

Qui il servizio di 90° minuto su quel Perugia-Napoli