Nella nebbia di Minsk finisce il sogno del Bate Borisov, suicidatosi contro lo stesso Lille che fino a martedì aveva perso quattro partite su quattro e non poteva (né può) nemmeno ambire al terzo posto nel girone. E noi che speravamo nella favola ora dovremo accontentarci di seguire i nostri beniamini con lo sponsor ancora in cirillico nella caotica e dispersiva Europa League (aah cara vecchia Coppa Uefa, quanto ci manchi…).

laA proposito di squadre dell’ex Unione Sovietica, il martedì di Champions’ ci ha regalato un episodio di rara scorrettezza: in Danimarca Luiz Adriano, brasiliano del sorprendente Shakhtar Donetsk già qualificato agli ottavi, raccoglie una palla che il suo compagno Willian stava restituendo al Nordsjælland dopo che l’arbitro l’aveva scodellata, si lancia verso la porta e segna il gol dell’1-1. Padroni di casa ovviamente furiosi, panchina ucraina -Lucescu in primis- incredula ma partita che prosegue senza particolari conseguenze. Complimenti ai calciatori danesi, se ciò fosse capitato in un altro contesto chissà che fine avrebbe fatto Luiz Adriano.

Non si può non citare l’impresa della Juventus, che al di là del rotondo 3-0 ha strapazzato il Chelsea, che indipendentemente dalla finale di Monaco un po’ puzzona qualche mese fa aveva pur sempre alzato la coppa con le orecchie. Quagliarella e Vidal trafiggono di nuovo Čech e concretizzano l’aggressività spumeggiante dei bianconeri che colpisce i blues ai fianchi. Dopo la partita il patron del Chelsea Abramovic ha anche esonerato Di Matteo e probabilmente ingaggiato il disoccupato Benitez, che in questo caso si ritroverebbe un’altra volta a disputare un Mondiale per Club (aah cara vecchia Coppa Intercontinentale, quanto ci manchi…) senza aver fatto nulla per arrivarci, come con l’Inter due anni fa.

Il Barcellona vince a Mosca (sbadiglio) con due gol di Messi (altro sbadiglio) e mette in ghiaccio il primo posto nel girone G (altro sbadiglio ancora), in cui però si fa molto interessante la lotta per il secondo posto tra Benfica e Celtic, ora appaiati a 7 punti dopo la vittoria dei portoghesi che hanno rimontato il gol di Samaras. Il Manchester United, matematicamente primo, perde a Istanbul contro un Galatasaray che sembrava spacciato ma che invece è tornato in piena corsa. Decisiva sarà l’ultima partita contro il Braga, matematicamente ultimo.

mex01_672-458_resizeMercoledì il Milan è approdato agli ottavi con un turno di anticipo, sfogando in Belgio le insoddisfazioni rimediate in patria. Va bene che l’Anderlecht difficilmente poteva ambire al passaggio del turno o al terzo posto, però ciò potrebbe significare una fondamentale iniezione di fiducia per i ragazzi di Allegri anche se hanno beneficiato dell’incapacità di vincere dello Zenit; i russi, nonostante la faraonica campagna acquisti di gennaio, hanno collezionato una sola vittoria, proprio contro i Belgi all’andata, e ora possono solo ambire all’Europa League. Ma quando ti segna un Mexes in rovesciata significa che la serata va per il verso giusto.

Stessa sorte per il Manchester City, che in realtà già da un pezzo aveva abbandonato i sogni di gloria almeno per quanto riguarda la Champions’ League. Il girone della squadra di Mancini è guidato dal Borussia Dortmund, che ha travolto l’Ajax, e al secondo posto è già agli ottavi anche il Real Madrid. Il Porto, ancora imbattuto, la fa da padrone nel gruppo A lasciando la povera Dinamo Zagabria a zero punti, ma è tampinato dal PSG degli sceicchi che ha passeggiato a Kiev contro una squadra già sicura del terzo posto. Allo Schalke 04 basta un gol di Fuchs per sbarazzarsi dell’Olympiacos e balzare al comando del girone B, ma anche l’Arsenal vince contro il disastrato Montpellier (senza rete dell’ex Giroud che però confeziona gli assist i due gol dei gunners) portandosi a un punto dai tedeschi.

Tirando le somme, tutto deciso o quasi. Già note 13 delle 16 squadre che daranno vita agli ottavi, poche sfide davvero interessanti nell’ultimo turno e pathos quasi sottozero. Più in là si vedrà.

daniele