Paris Saint Germain, Bayern Monaco, Juventus e Barcellona potrebbero svolgere questo temino arricchendolo di considerazioni personali, relative alla parte della stagione andata in archivio, e riempiendolo di progetti per il 2016.

La composta reazione di Allegri al quasi 3-3 del Carpi è indice come la Juventus stia svolgendo il tema in questione

La composta reazione di Allegri al quasi 3-3 del Carpi è indice come la Juventus stia svolgendo il tema in questione

I parigini sono quelli messi peggio: l’incapacità di vincere al di là dei confini francesi ha accentuato la voglia di mostrare in patria la loro forza. Infatti, a differenza della scorsa annata calcistica, in cui lo scudetto è arrivato solo nelle ultime giornate e dopo lunga lotta con le olimpiche di Lione e Marsiglia, il Paris Saint Germain sta ammazzando la Ligue 1 e ha chiuso il girone d’andata con 19 punti di vantaggio sul Monaco. Per non annoiarsi troppo, potrebbe porsi l’obiettivo di diventare la prima squadra francese a vincere il campionato senza subire sconfitte, o quello di stabilire il record di successi consecutivi o, ancora, di ripetere il poker di successi in patria ottenuto la stagione scorsa (intanto, il 1° agosto ha già conquistato a New York la Supercoppa di Francia battendo 2-0 l’Olympique Lione senza neanche sudare).[1] In Champions League le cose, invece, sembrano rimanere sempre uguali, visto che dalla doppia sfida col Real Madrid di Benitez è uscito sconfitto, anche se di misura. E dato che anche le merengues in questo scorcio di stagione hanno fatto i bulli solo con le piccole, non è un buon segno.[2]

Il Bayern Monaco e Pep Guardiola hanno, invece, tutte le ragioni per metter sempre più a punto una macchina che finora è stata in grado di schiacciare tutti i sassi incontrati lungo il percorso, in attesa di arrivare alle sfide che davvero contano sul palcoscenico continentale. Il tecnico catalano è, infatti, all’ultimo anno sulla panchina bavarese e punta a ripetere il triplete fatto tre stagioni fa dal partente Heynckes. Anche se, a voler esser precisi, il tecnico tedesco in quella stagione vinse anche la Supercoppa di Germania, che invece Guardiola ha puntualmente perso anche in questo agosto ai rigori col Wolfsburg (e fanno tre su tre).

Passiamo alla Juventus, la squadra che invece sta interpretando meglio il ruolo di chi, a patto di non vincere o comunque di non riuscire a ripetere quanto fatto nel 2014/15, vuole divertirsi a complicare le cose. Un agosto schizofrenico passato a inseguire Götze, Draxler e chissà chi e poi finito con l’acquisto di Hernanes, spacciato come il trequartista cercato, usato inizialmente lì dove una volta c’era Pirlo e poi candidamente definito da Marotta una seconda scelta e spedito in panchina o infermeria, a seconda dello stato di salute. È seguito un inizio di campionato difficile e, in contemporanea, un ottimo comportamento nel girone di Champions League, il più duro del lotto. E poi, quando Marchisio e Pogba sono tornati (il primo dall’infortunio, il secondo dall’iperurano) e gli acquisti mirati Mandžukić, Dybala, Khedira e Alex Sandro hanno cominciato a dare il loro contributo, la Juventus ha messo insieme sette successi consecutivi in Serie A, che l’hanno riportata a ridosso delle prime, ma anche una incredibile sconfitta a Siviglia che la costringerà a febbraio in coppa a vedersela con i bavaresi di cui sopra. Più esplicita di così la voglia di soffrire…

Messi segna l'1-0 al River Plate

Messi segna l’1-0 al River Plate [Reuters]

Chiudiamo con il Barcellona pigliatutto. Anzi, quasi-tutto, visto che in estate gli è andata bene in Supercoppa Europea con il Siviglia (rocambolesca vittoria per 5-4 sancita ai supplementari dal gol strappalacrime del partente Pedro) e malissimo in Supercoppa di Spagna (il 4-0 rimediato nell’andata in casa dell’Athletic Bilbao ha di fatto impedito il secondo sextete della storia blaugrana).
Lo svolgimento del temino in casa catalana potrebbe esser questo: “noi ogni tanto ci proviamo a soffrire, ma quando siamo in forma non ce n’è per nessuno. Vedi, ad esempio, la FIFA Club World Cup 2015”.
In Giappone il Barcellona ha, infatti, regolato con un doppio 3-0 prima i cinesi del Guangzhou e poi il River Plate, in quella che tutti speravano sarebbe stata una finale con più pathos. Del resto, se uno dei pezzi pregiati degli argentini è Kranevitter che andrà da gennaio all’Atletico Madrid, probabilmente a far panchina, vuol dire che il divario tra la miglior squadra europea e il più forte club sudamericano attualmente è incolmabile.[3]
Anche nella Liga, nonostante qualche passo falso in più del solito, i blaugrana sono in testa e, considerando che a gennaio anche Arda Turan e Alex Vidal potranno tornare a giocare dopo il blocco imposto dalla FIFA, i timori di un altro triplete catalano sono sempre più vivi.
Da parte nostra, comunque, nessun dubbio: veder vincere sempre gli stessi è davvero noioso.

federico

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[1] Il record di partite utili consecutive è 32, il Paris Saint Germain è attualmente a 27. Il record di vittorie consecutive in una singola stagione è 11, il Paris Saint Germain si è fermato a 9 ma ha tempo per ritornare all’assalto di questo record. Nella stagione scorsa, oltre al campionato e alla coppa nazionale, i parigini hanno vinto la Coppa di Lega (4-0 al Bastia in finale) e la Supercoppa di Francia (2-0 al Guingamp)
[2] La frustrazione della squadra di Benitez, tre sconfitte in campionato -compreso lo 0-4 subito al Bernabeu dal Barcellona- e eliminazione dalla Coppa del Re per un’incredibile distrazione, si è riversata nel mese di dicembre sul Malmö in Champions (8-0 a Madrid) e sul Rayo Vallecano in Liga (travolto 10-2 in undici contro nove; il Rayo era andato in vantaggio 1-2 e la seconda espulsione è arrivata in concomitanza con un ridicolo rigore che è valso il 3-2)
[3] Il River aveva persino cominciato bene, chiudendo bene gli spazi, ma Messi con un esterno sinistro in precario equilibrio, Dani Alves e Neymar con la loro assistenza hanno mostrato che nelle giornate di grazia non esistono spazi troppo stretti per i blaugrana. Poi Suarez ha messo dentro due palloni nella ripresa (dopo i tre gol segnati al Guangzhou) e ha chiuso il discorso coppa, mentre Neymar ha dato il peggio di sé andando all’inutile personale ricerca di un gol… eppure il terzo candidato al Pallone d’Oro è lui e non l’attaccante uruguaiano. Vabbé, tanto vincerà Messi, davanti a Cristiano Ronaldo, giusto per parlar di noia.
Ultima nota per il Sanfrecce Hiroshima, arrivato al terzo gradino del podio partendo dai preliminari, come Auckland City lo scorso anno