Giavara segna il 3-0 nella sua porta
Al Meazza, per l’ultima del girone d’andata, si gioca Inter-Catania. Gli etnei di Di Bella sono stati autori di un girone d’andata eccezionale, 22 punti in 16 partite, ma al cospetto dei nerazzurri di Herrera si sciolgono incondizionatamente: il risultato finale dice 5-0. Per i siciliani oltre il danno la beffa. Infatti, quattro dei cinque gol interisti sono frutto di autoreti. Palma del migliore autogoleador a Franco Giavara che prima devia fortuitamente in porta un tiro dal limite di Mordello, poi mette dentro un cross di Maciste Bolchi. Così l’Inter, già in vantaggio 1-0 con gol di Mordello, si ritrova avanti 3-0.
Poi Mario Corti e Elio Grani chiudono i conti nella ripresa mettendo dentro due palloni che gli interisti hanno spinto vicino alla linea di porta. Commossi da tanta generosità i giocatori nerazzurri non sanno far altro che sfottere i loro avversari. In particolare, l’allenatore dell’Inter Helenio Herrera dichiara a fine partita: “Abbiamo battuto una squadra di postelegrafonici”. Ma i nerazzurri e il loro mago pagheranno caro e pagheranno tutto il 4 giugno 1961, il giorno della partita di ritorno al Cibali.
26 anni dopo il Brescia cerca di emulare l’impresa del Catania. In Fiorentina-Brescia 4-3, giornata numero 18 della serie A 1986/87, il bresciano Giuliano Giorgi porta subito in vantaggio i viola su cross di Diaz, poi Tullio Gritti, con una deviazione in barriera, e ancora Giorgi su cross dal fondo di Claudio Gentile riportano avanti la Fiorentina quando il risultato è sul 2-2. I lombardi si fermano a tre autogol, uno in meno del Catania del 1961, ma decisivi. E pensare che l’autogoleador Giorgi aveva battuto il suo portiere Aliboni anche in Inter-Brescia 4-0, alla seconda giornata, deviando in rete una punizione di Riccardo Ferri.[1]
federico
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[1] Giuliano Giorgi è morto a soli 52 anni di cancro nel 2013. Appese le scarpe al chiodo, ha avuto numerosi problemi di droga e nel 2005 fu anche arrestato con l’accusa di spaccio in Versilia
