Persa a tavolino per calendario fitto e impossibilità di recuperarla. Che non equivale a persa a tavolino perché inutile per la classifica. Alla vigilia del sesto e ultimo turno, il Gruppo 4 della Lega A di Nations League 2020/21 (che fatica la dizione esatta!) vedeva, infatti, Germania in testa con 9 punti, Spagna seconda con 8, poi Ucraina 6 e Svizzera 3. I gialloblù ucraini dovevano, quindi, difendersi dal tentativo svizzero di rimontare il 2-1 subito a L’viv a inizi settembre per confermarsi in Lega A e, magari, provare a dare un ritocco al loro ranking FIFA, anche se la loro fascia per il sorteggio dei gironi di qualificazione europei al Mondiale del 2022 era già decisa. Sovradeterminazione di un match dovuta a calcoli complessi e ragionamenti contorti? Forse, ma se c’è qualcuno che si è inventato una nuova manifestazione ufficiale (la Nations League) perché ci sono degli algoritmi a determinare la gerarchie tra le varie Nazionali è proprio la UEFA. Pertanto, sarebbe stato lecito aspettarsi che la confederazione europea avesse difeso l'”importanza” del match, trovando una soluzione salomonica o una data di recupero e, invece, no!
Se non avete capito di cosa si stia parlando, anche perché la decisione finale della Commissione Disciplinare del massimo organismo calcistico europeo è arrivata nel giorno della notizia della morte di Maradona (e, quindi, il mondo del calcio stava giustamente pensando ad altro), torniamo un attimo indietro.

La partita tra Svizzera e Ucraina è in programma la sera del 17 novembre 2020 a Lucerna, ma un giorno prima le autorità sanitarie cantonali fanno sapere che non hanno alcuna intenzione di dare il via libera al match. Nelle fila della squadra ora allenata da Andryi Shevchenko sono, infatti, emerse numerose positività al Coronavirus nei giorni precedenti la partita, otto in più rispetto a quanto già riscontrato prima dell’incontro casalingo contro la Germania della domenica precedente. La situazione è chiara: c’è un focolaio, la Nazionale ucraina non è pertanto gradita. Posizione condivisibile, ma trattandosi di calcio la dimensione sportiva e agonistica va comunque considerata. Tanto più perché la UEFA, per andare avanti lo stesso, nonostante tutto, ha stabilito un protocollo davvero poco stringente, dal suo punto di vista: a una squadra bastano tredici giocatori negativi, tra cui un portiere, per potere e dovere giocare. La Federazione ucraina, da parte sua, comunica di poter rispettare questa condizione, attingendo però ai convocati che sono stati a contatto con i positivi, ovvero esattamente ciò che le autorità di Lucerna vogliono evitare; in alternativa si dichiara disposta a far giocare la sua Under 21, a patto di spostare il match al mercoledì. La mossa serve a mostrare, evidentemente, la “buona volontà”, quella che il Giudice Sportivo della FIGC ha, ad esempio, contestato al Napoli nella faccenda del match non andato in scena contro la Juventus. L’Under 21 ucraina, infatti, gioca e vince 3-0 in casa con la pari età dell’Irlanda del Nord proprio martedì 17 e per rigiocare a Lucerna il giorno dopo avrebbe bisogno di un placet dalla UEFA. La cosa, ovviamente, non accade e Svizzera-Ucraina è annullata.
Possiamo, dunque, supporre che obiettivo primario della disponibilità mostrata da Kiev era quello di ottenere una riprogrammazione del match o il sorteggio del risultato, strada che il regolamento UEFA indica in caso di corresponsabilità nella mancata disputa di un match. Ma proprio qui arriva il dolo: lo stesso organismo che deve decidere cosa fare è quello che ha infittito i calendari e creato mini-finestre per la Nazionali che hanno, conti alla mano, contribuito sensibilmente alla diffusione del virus tra gli atleti[1]. E il 25 novembre la Commissione Disciplinare considera punibile l’Ucraina per non aver saputo inviare altri 13 giocatori che non rientravano nella prima convocazione, sancisce il 3-0 a tavolino per la Svizzera e la retrocessione dell’Ucraina in Lega B. Dando, tra l’altro, il messaggio che, in fondo, neanche all’interno della UEFA la Nations League sia ritenuta così importante e lasciando intendere che le autorità di Lucerna avevano ragione ad agire contro il protocollo dalla UEFA stessa approvato. Un bel cortocircuito, che forse in successivi gradi di giudizio potrà portare a una revisione della decisione.

Che sia stata una questione di tempo scaduto per trovare date disponibili ne siamo però certi. Pensiamo, infatti, a cosa è successo nella finestra di ottobre al match Islanda U21-Italia U21: le autorità islandesi non hanno fatto scendere gli italiani dall’aereo causa positività di alcuni di loro (positività poi effettivamente aumentate in seguito)[2]; il match è stato, però, rinviato e giocato nella finestra successiva, il 10 novembre 2020, imponendo tra l’altro alla squadra italiana un tour de force di tre partite di qualificazione agli Europei di categoria in una settimana. Agli azzurrini di Nicolato, comunque, le cose sono andate meglio rispetto agli ucraini, sia per la possibilità di rigiocarsi la partita, sia per la qualificazione al turno successivo poi ottenuta sul campo.
Per il resto non ci rimane che osservare quanto sarebbe stato più sensato riutilizzare nelle pause per le Nazionali il meccanismo delle bolle, come fa la FIBA per le Qualificazioni agli Europei di Basket o la CEV per le Champions League di volley. Contrariamente a quanto vorrebbero far intendere i vari Marotta e simili, almeno una finestra per le Nazionali non si poteva, infatti, evitare e non per la UEFA Nations League, ma perché in Sud America la CONMEBOL ha già iniziato il suo mega girone a dieci per le Qualificazioni Mondiali a Qatar 2022[3].

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[1] Si veda ad esempio qui
[2] Bastoni, Gabbia, Plizzari e un membro dello staff erano risultati positivi prima di partire per l’Islanda ed erano rimasti in Italia. L’aereo è arrivato a Reykjavik e le autorità islandesi hanno preteso la quarantena, a ragione visto che nei giorni successivi si sono riscontrate altre quattro positività. Impossibilitata a giocare contro l’Irlanda U21 il 13 ottobre 2020, la Nazionale italiana giovanile è stata in pratica sostituita dalla Under 20 di Bollini e ha vinto 2-0 
[3] Segnaliamo per completezza che anche un altro match di Nations League della finestra novembrina non è stato giocato: Romania-Norvegia, Gruppo 1, Lega B, quinta giornata, per il divieto imposto di partire ai propri giocatori dalle autorità norvegesi