Per chi si nutre di calcio il nome Marco Van Basten è una finestra su un mondo fatto di bei ricordi, rammarico e anche un po’ di astio, a seconda che il proprietario di quella finestra sia milanista o no. Il nome Vassilij Rats invece ha poca potenza epifanica. Eppure l’esterno tuttofare della Dinamo Kiev e dell’URSS del colonnello Lobanovskij diede un contributo determinante, anche se involontario, alla vittoria dell’Olanda nell’Europeo 1988.
Il tutto avviene nell’arco di tre giorni. Il 12 giugno 1988 per la prima partita del girone di qualificazione l’Olanda incrocia l’URSS di Rats e dei più noti Zavarov, Dasaev e Belanov. I sovietici nella prima frazione resistono bene agli attacchi portati soprattutto da Ruud Gullit e al 63′ segnano il gol vincente grazie a un gran sinistro a incrociare da fuori area proprio del buon Vassilij, che non è nuovo a queste imprese, visto che un suo gol al Parco dei Principi ha di fatto estromesso la Francia dalla fase finale dell’Europeo.
Il gol di Rats e l’evanescenza di Johnny Bosman in attacco convincono il ct Rinus Michels ad azzardare per la partita del 15 giugno contro l’Inghilterra la carta Van Basten sin dal primo minuto e come punta centrale.[1] Marco al Milan ha saltato quasi tutta la stagione ma nelle ultime giornate del campionato è entrato in forma e con due gol ha anche contribuito al sorpasso sul Napoli. L’impatto del cigno di Utrecht nella partita contro gli inglesi è devastante: tre gol che rimandano a casa i bianchi, inguardabili in difesa ma anche un po’ sfortunati visti i due pali colti sullo 0-0.
Con Van Basten in campo l’Olanda è un’altra cosa, anche se la qualificazione alle semifinali avviene con un po’ di affanno e il gol vincente contro un’Irlanda chiusa ottimamente in difesa arriva solo su un rimpallo a pochi minuti dal termine per merito dell’ex pisano Kieft.
Il cigno ricomincia, però, a volare in semifinale contro la Germania Ovest padrona di casa: si procura il dubbio rigore dell’1-1 e, a pochi secondi dal 90′, chiude con una scivolata a incrociare sul secondo palo un bel lancio in profondità di Wouters.
In finale di nuovo l’URSS, ma Vassilij Rats il suo lavoro lo ha già fatto. L’Olanda ora sa andare avanti da sola e l’URSS sembra stanca. L’altro rossonero Gullit, prima dell’intervallo, segna di testa su assist aereo di Van Basten. Poi Marco inventa uno dei gol più belli della storia del calcio, un gol che descrivere è impossibile e che va semplicemente visto. Belanov sbaglia il rigore che potrebbe riaprire il match, ma la vittoria dei tulipani non sembra mai realmente in discussione.
MI-LANda è sul tetto d’Europa, come scriverà il Guerin Sportivo.
federico
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[1] Van Basten è entrato al 60′ contro l’URSS, ma al posto di Vanenburg e, quindi, non come unico terminale d’attacco. N.B.: Johnny Bosman è solo omonimo di Jean Marc Bosman, la cui querelle ha dato origine alla famosa sentenza Bosman alla fine del 1995