Quando si parla di golden gol, di solito un senso di tristezza e rassegnazione vela lo sguardo degli italiani appassionati di calcio: il ricordo di Trezeguet e degli Europei del 2000, persi quando nessuno più lo temeva, è ancora vivo a distanza di anni. Eppure il primo golden gol segnato in una finale UEFA -nel 1994- proprio agli azzurri ha arriso, anche se è valso solo il titolo europeo a livello giovanile.

Toldo subisce gol da Trezeguet. Lui, Cannavaro e  erano presenti anche a Montpellier

Finale Europei 2000: Toldo subisce il golden gol di Trezeguet. Lui e Fabio Cannavaro erano presenti anche nel 1994

Il 1993 è l’anno in cui la FIFA decide di sperimentare, innanzitutto nelle competizioni giovanili, l’idea di interrompere i tempi supplementari delle partite a eliminazione diretta non appena una delle squadre si porta in vantaggio. Il nome scelto è sudden death, morte improvvisa, ma poi si vira sul più tranquillizzante golden gol, ovvero rete d’oro. La trovata non è nuova al 100% -un gol (giunto però al 146′ di gioco) aveva, ad esempio, fatto terminare con effetto immediato la finale della Coppa Latina del 1950-, ma la decisione presa dalla FIFA apre davvero una nuova era perché in pochi anni tutte le più importanti competizioni internazionali si ritroveranno a usarla, salvo poi fare marcia indietro. È l’australiano Anthony Carbone a inaugurarla, questa era, il 13 marzo 1993, segnando di testa all’Uruguay al 9′ del primo tempo supplementare nel quarto di finale del Campionato Mondiale Under 20.

Per le competizioni riservate alle nazionali maggiori si va ancora con i piedi di piombo e, così, la UEFA nella fase finale degli Europei Under 21 del 1994 decide sperimentare la novità. In Francia si ritrovano i padroni di casa, la Spagna, il Portogallo e l’Italia Under 21 di Cesare Maldini, campione in carica. I lusitani, che possono avvalersi di grandi talenti quali Rui Costa, João Pinto e Figo, battono nettamente la Spagna in semifinale, mentre la truppa di Maldini, in dieci dal 71′ per l’espulsione di Delli Carri, riesce a portare i favoriti francesi ai supplementari (tra loro c’è un certo Zidane), grazie alle parate del giovane Toldo e al palo che nega a Micoud all’87’ la rete qualificazione. I trenta minuti aggiuntivi non sono più entusiasmanti per la prospettiva del golden gol, anzi mettono in evidenza sin da subito i limiti della nuova trovata: la paura di “morire improvvisamente”, se colpiti in contropiede, attanaglia i francesi. Si arriva ai rigori, Makelelé sbaglia (o, meglio, Toldo para), Panucci, Vieri, Berretta, Marcolin e Benny Carbone no.

italia u 21 1994

L’Italia Under 21 vittoriosa a Montpellier. Orlandini è l’ultimo accovacciato da sinistra

Cinque giorni dopo, il 20 aprile 1994, sempre a Montpellier si gioca la finale. Cesare la imposta come sa, i palleggiatori portoghesi non riescono a creare molto, ma più degli azzurri: un autopalo di Fabio Cannavaro in tuffo nel primo tempo e nella ripresa una traversa a colpo sicuro della punta Toni fanno da contraltare a una serie di ficcanti, ma non troppo pericolosi, contropiede orchestrati dalla squadra di Maldini,. Si arriva ai supplementari e molti scommettono sui calci di rigore, visto che il Portogallo sembra un po’ a corto di fiato. L’Italia ha, però, il merito di crederci o, forse, ce l’ha Pierluigi Orlandini, entrato nel corso del secondo tempo al posto di Filippo Inzaghi. Il talento, cresciuto nell’Atalanta e destinato a fare panchina all’Inter vive il suo momento di gloria al minuto 97: recupera palla sulla destra, si avvicina al limite dell’area e da posizione defilata lascia partire un diagonale di sinistro che si infila sotto l’incrocio. Per il portiere Brassard nulla da fare, per l’Italia Under 21 il titolo europeo di categoria, per la statistica la prima finale decisa al golden gol, la prima di una non lunghissima serie.

federico