Viaggio tra le squadre che hanno chiuso imbattute un campionato di massima serie. 6° puntata: Germania, Austria
Se confrontata con gli altri grandi campionati europei, la Bundesliga vede la luce molto tardi. Solo nella stagione 1963/64 viene, infatti, istituito il campionato a girone unico. Fino a quel momento il campionato tedesco vive di una fase iniziale, in cui le squadre sono divise in gironi determinati da criteri geografici, e una fase finale in cui le migliori si giocano il titolo.
Affrontare avversari “regionali” e poi giocarsi tutto in partite a eliminazione diretta agevola la possibilità di vincere il Deutsche Meisterschaft da imbattuti: i dati sembrano dirci questo, visto che tra il 1902/03 e il 1943/44 per ben sei volte la squadra campione non accusa sconfitte in stagione, cosa che non capiterà mai né nel periodo della Oberliga (1947/48-1962/63), in cui l’introduzione del semiprofessionismo porterà a una razionalizzazione della fase iniziale a gruppi, né nelle prime sessanta edizioni della Bundesliga a girone unico1.
La prima società in grado di laurearsi campione di Germania senza perdere mai è il Viktoria Berlino, nella stagione 1910/11: 13 vittorie e 3 pareggi nella Verbandsliga di Berlino, ma solo un punto di vantaggio sul BFC Preußen 1894; poi, passaggio del turno senza giocare per il ritiro del Lituania Tilsit, vittoria contro l’Holstein Kiel e in finale contro il VfB Lipsia. Anche solo leggere il nome degli avversari del Viktoria nella fase a eliminazione diretta lascia intuire quanto ciò che stiamo chiamando “Germania” sia cambiato tante volte da quel momento a oggi. Tilsit, per esempio, all’epoca è Prussia Orientale, ora si chiama Sovetsk ed è Russia; il VfB Lipsia nel 1911 ha già conquistato due titoli tedeschi, ne conquisterà un terzo due anni dopo, poi diventerà Lokomotive Lipsia e giocherà nel campionato della DDR, senza vincerlo mai.
Una storia simile a quella del Dresdner SC, che si laurea due volte campione di Germania, in piena Seconda guerra mondiale, ma non riuscirà mai a conquistare la DDR-Oberliga2. I rossoneri di Dresda sono i sesti in ordine di tempo a vincere il Deutsche Meisterschaft da imbattuti, ma gli unici a farlo inanellando solo vittorie. Accade nella Gauliga 1942/433: stravincono il torneo del Gau di Sassonia (18 successi in altrettante partite giocate, 136 gol fatti, 14 subiti) e, poi, nella fase nazionale hanno la meglio su Dessau’05, Eintracht Braunschweig, SV Neufahrwasser, Holstein Kiel e, infine, sul FV Saarbrücken, sconfitto 3-0 nella finalissima all’Olympiastadion di Berlino.
L’impresa sportivamente più rilevante è, però, quella del Norimberga, che vince due titoli consecutivi (1919/20 e 1920/21) senza subire sconfitte e soffrendo solo tre pareggi nell’arco di due stagioni. In realtà, anche nel 1918/19 non perde mai, vince la Coppa della Germania del Sud (Süd-Deutschland) e i campionati della Media Franconia dell’autunno 1918 e della primavera 1919, ma causa postumi Grande guerra non c’è nessuna fase finale a carattere nazionale. In pratica, tra il giugno 1918 e il febbraio 1922 Der Club, questo il soprannome che la squadra si guadagna in quel periodo, rimane imbattuto per 104 partite ufficiali consecutive (pare), anche se considerando solo gli incontri validi/necessari per il Meisterschaft, il conto scende un po’4.
I rossoneri di Franconia ripetono l’impresa di arrivare vittoriosi in fondo al Deutsche Meisterschaft senza perdere mai nel 1935/36, ma non mettono insieme una striscia significativa di partite utili. In particolare, nel 1937 perdono la finale del campionato contro lo Schalke 04, che, a sua volta, chiude imbattuto quella stagione.
Si diceva di quanto e quante volte mutino i confini politici e -di conseguenza- sportivi di quella Germania nel corso del XX secolo. Nel 1941, ad esempio, a vincere il titolo tedesco è il Rapid Vienna, che perde tre match in stagione, ma ha già vinto due campionati da imbattuta, la 1. Klasse 1912/13 (15 vittorie e 3 pareggi in 18 incontri, 59 gol fatti e 17 subiti) e la 1. Klasse 1934/35 (18 vittorie e 4 pareggi in 22 incontri, 95 gol fatti e 30 subiti), che, però, erano… campionati austriaci. E Anschluß in campo calcistico non vuol dire solo un intero girone dedicato a squadre di Vienna, Graz o Linz, ma anche una maglia della Mannschaft per Franz “Bimbo” Binder, autore della tripletta che nella del 1941 finale consente ai suoi di sconfiggere lo Schalke 04, andato avanti 0-3.
In quel periodo partecipa allo Sportbereich Ostmark5 anche il Wiener SC, che, tornato nel Secondo dopoguerra a competere (solo) nel campionato austriaco, vincerà la Staatsliga 1958/59 totalizzando 20 vittorie e 6 pareggi in 26 incontri (104 i gol fatti, 35 quelli subiti). Proprio in quella stagione, più precisamente il 1° ottobre 1958, la Juventus, esordiente in Coppa Campioni, incrocerà i viennesi e subirà un clamoroso 7-0 sul terreno del Prater, dopo la vittoria per 3-1 nell’andata a Torino.
È, invece, della capitale, ma non gioca nella Germania calcisticamente più considerata, l’unica squadra tedesca che nella seconda parte del Novecento riesce a chiudere imbattuta un campionato di massima serie. Si tratta della BFC Dynamo (nota anche come Dinamo Berlino6) che vince la DDR-Oberliga 1982/83 collezionando 20 vittorie e 6 pareggi in 26 partite. Ottiene, così, il quinto di dieci titoli consecutivi, un dominio incontrastato agevolato dalle ingerenze del capo della Stasi Erich Mielke, che impone arbitri compiacenti e trasferimenti forzati di alcuni dei giocatori più forti in direzione Dinamo.
Ma è arrivato il momento di andare a vedere quali sono le migliori prestazioni offerte dalla Bundesliga dal 1963, nella Germania Ovest, prima, e in quella ri-unita, poi. Il Colonia 1963/64 e l’Amburgo 1982/83 di Happel, ad esempio, perdono due sole partite, in 30 e 34 match, rispettivamente. A una sola sconfitta si ferma, invece, il Bayern Monaco, in due occasioni. Nella stagione 1986/87 la squadra di Pfaff, Brehme e Matthäus, che si farà soffiare dal tacco di Allah la vittoria in Coppa Campioni, trionfa totalizzando 20 vittorie, 13 pareggi e 1 sconfitta, rimediata in casa per 0-3 dal Bayer Leverkusen il 1° novembre 1986. Ventisei anni dopo, campionato 2012/13, il Bayern di Jupp Heynckes, che a differenza del precedente realizzerà il triplete, distrugge gli avversari interni e vince la Bundesliga con 91 punti (25 in più del Borussia Dortmund secondo), 98 gol fatti e 18 subiti. In 34 partite arrivano 29 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta, ancora una volta in casa e ancora una volta ad opera del Bayer Leverkusen (1-2, nella giornata numero 9 il 28 ottobre 2012).
Heynckes va via, arriva Guardiola e il dominio nel Meisterschale si accentua. I bavaresi sono campioni con sette giornate di anticipo, dopo aver collezionato 25 vittorie e 2 pareggi, ma il conseguente rilassamento e gli impegni in Champions’ League portano la squadra a chiudere a “soli” 90 punti e a subire due sconfitte. La sequenza di partite utili in campionato si ferma a 53 il 5 aprile 2014, quando il Bayern Monaco perde 1-0 ad Augusta, migliorando nettamente la più lunga striscia di match senza sconfitte in Bundesliga (Amburgo, 36 partite tra il gennaio 1982 e il gennaio 1983).
Convitato di pietra delle due imprese mancate dai biancorossi bavaresi è il Bayer Leverkusen, che a sorpresa, in una strepitosa annata 2023/24… Però, questo merita un articolo a parte.
Nella foto: una immagine della finale del campionato tedesco del 1942/43 tra Dresdner SC e Saarbrücken
Puntate precedenti: Italia (prima parte; 1913-1956); Italia (seconda parte; 1969-1992); Italia (terza parte; 2000-2012); Inghilterra e Scozia; Spagna, Francia e Portogallo;
Puntata successiva: Belgio, Olanda, Svezia
Come sempre complimenti per il vostro lavoro, curiosità e statistiche sul mondo del calcio mi appassionano da sempre.
Vorrei fare un’annotazione riguardo al Dresdner SC che citate nell’articolo: in quella squadra rimasta imbattuta giocava in attacco Scholl,che diverrà poi l’allenatore della Germania Ovest vincitrice di Mondiale ’74 ed Europeo’ 72.
Inoltre è presto spiegato perché dopo la guerra non vinse più nulla: come tutte le organizzazioni sportive, culturali ecc subì un’epurazione dal nuovo regime comunista della DDR che modificò la sua ragione sociale diverse volte (anche la Coppa del ’58 che citate non fu vinta come Dresdner ma da una squadra che ne derivava, l’Einheit Dresden, creata nel ’54).
Rifondata dopo la riunificazione tedesca non è più riuscita ad uscire dalle categorie più basse del calcio teutonico.