Viaggio tra le squadre che hanno chiuso imbattute un campionato di massima serie. 7° puntata: Belgio, Paesi Bassi, Svezia

Nel 2021, a quasi cinquanta anni dall’ultima partecipazione, è tornata in massima divisione e non certo per fare la comparsa, ma fino a qualche stagione fa meritava un posto in prima fila tra le nobili decadute del calcio continentale. Parliamo della Royale Union Saint-Gilloise di Bruxelles.
Il primo successo nel campionato belga arriva nel 1901, la prima vittoria internazionale è al Challenge du Nord del 1904. Tra il 1905 e il 1907 si registrano i tre trionfi consecutivi che permettono all’Union di aggiudicarsi definitivamente la Coppa Van der Straeten-Ponthoz, forse la più vecchia antesignana delle attuali coppe europee. Poi quattro vittorie nella Coppa Dupuich tra il 1912 e il 1925 e ancora trionfi in patria fino al 1935. Una serie incredibile di successi che si conclude con due ciliegine da porre sulla torta.

Perché tra il 1933 e il 1935 i gialloblù vincono tre volte la Division 1, riescono a concludere imbattuti il campionato 1933/34 totalizzando 17 successi e 9 pareggi in 26 partite (88 i gol fatti, 35 quelli subiti) e inanellano 60 partite utili consecutive, record che vale ancora oggi al club il soprannome di Union 60.
È il Daring con un 2-0 il 10 febbraio 1935 a porre fine all’imbattibilità dell’Union St. Gilloise. Per ricordare l’impresa dal 1953 alla squadra, che nelle prime tre divisioni belga realizza la migliore serie di partite utili consecutive, viene assegnato il Trofeo Jules Pappaert, dal nome del capitano dell’Union St. Gilloise di allora.
Prima del 1934 Racing Club de Bruxelles, F.C. Liegeois e la stessa Union erano riusciti a vincere il titolo da imbattute, anche se in campionati che prevedevano un minor numero di gare1. Dal 1934, invece, nessuna squadra è riuscita nell’impresa, neanche l’Anderlecht che si è laureata più di trenta volte campione del Belgio.

L’Ajax ha invece il privilegio di aver terminato due volte imbattuto il campionato di massima serie dei Paesi Bassi.
La prima nel 1918/19, quando ancora non c’è il girone unico e i lancieri di Amsterdam ottengono 19 vittorie e 3 pareggi nel girone eliminatorio Ovest B e 5 vittorie e 3 pareggi nel girone finale che li laurea campioni. La seconda nel 1994/95, a distanza di 76 anni. In realtà, quell’Ajax della generazione dei fenomeni Litmanen, Davids, Seedorf e Kluivert, dei gemelli de Boer e dei vecchi Blind e Rijkaard fa  molto di più: batte il Feyenoord nella Supercoppa a inizio stagione; vince la Eredivisie con 27 vittorie e 7 pareggi, segnando 106 gol e subendone 28; ottiene 7 vittorie e 4 pareggi in Champions’ League e, superando in finale il Milan, riporta la coppa dalle grandi orecchie ad Amsterdam da cui mancava dai tempi di Cruijff. Perde un solo trofeo (e un solo match) in stagione, la coppa nazionale, sconfitto dal Feyenoord nei quarti. L’aurea di invincibilità continua per tutto il 1995 che porta all’Ajax anche la Coppa Intercontinentale; poi, a gennaio 1996, dopo 52 partite utili consecutive in campionato e a 42 partite ufficiali senza perdere mai, si ferma2.

In Svizzera la prestazione di maggior rilievo è quella del Servette nella stagione 1939/40: la Lega Nazionale prevede da qualche anno il girone unico e il Servette ottiene 19 vittorie e 3 soli pareggi in 22 incontri; imbattuto in campionato, il Servette conosce però la sconfitta in Coppa di Svizzera contro la concittadina Urania3. In Norvegia c’è da segnalare quanto fatto dal Rosenborg nel 2010: vittoria nella Tippaeligen 2010 (19 vittorie e 11 pareggi) e un totale di 33 partite utili consecutive in campionato4. In Danimarca e Finlandia, invece, nessuna squadra in grado di rimanere senza sconfitte in tornei che prevedessero almeno venti partite5.

Insomma, per trovare in Europa Occidentale un altro campionato nazionale di una certa tradizione calcistica che ha visto un proprio club offrire prestazioni simili a quelle dell’Union St Gilloise o dell’Ajax, ci si deve spostare in Svezia.
Nel paese scandinavo dal 1896 al 1924 il titolo si assegna con un torneo a eliminazione diretta, lo Svenska Mästerskapet. Di imbattibilità si può quindi parlare dal 1924/25, quando parte il girone unico e l’Allsvenskan e solo il Malmö edizione 1949/50 può vantare di averla mantenuta in tutto il campionato: 20 vittorie e 2 pareggi in 22 partite, 82 gol fatti e 21 subiti. I biancocelesti arrivano a un passo dal vincere senza perdere mai anche il titolo del 1951: laureatisi già campioni, vengono sconfitti all’ultima giornata dall’AIK Solna e si fermano a 49 partite utili consecutive (vincendone, tra l’altro, 23 di seguito). Quel Malmö è una squadra di livello internazionale, visto che vi militano quattro campioni olimpici di Londra 1948  (Erik Nilsson, Stellan Nilsson, Egon Jönsson e il portiere Rosén) e sei dei convocati per Brasile 1950 (i due Nilsson, Jönsson e, in più, Ingvar Gård, Karl-Erik Palmer, Ingvar Rydell). Quando, però, la federazione brasiliana decide di organizzare la Copa Rio, un torneo che di fatto è equiparabile a un Mondiale per club, nessuno lo invita, nonostante il terzo posto della Svezia alla recente Coppa del Mondo.

Nell’immagine in evidenza: una presa di Vandeweyer, portiere dell’Union St.-Gilloise

Puntate precedenti: Italia (prima parte; 1913-1956)Italia (seconda parte; 1969-1992)Italia (terza parte; 2000-2012); Inghilterra e Scozia; Spagna, Francia e Portogallo; Germania e Austria;
Puntata successiva: La regina delle imbattute