Otto è la soglia. Al di là ci vanno solo le vere eccellenze. Un po’ come a scuola, anche se in questo caso dieci non è il voto massimo. Questo ci suggeriscono il Manchester United 1930/31 e il Grenoble 2009/10, delle cui serie da record abbiamo già raccontato. E questo sembrano confermare le peggiori sequenze di sconfitte iniziali registrate in altri massimi campionati nazionali europei.
Partiamo dalla Bundesliga. Il girone unico nella allora Germania Ovest arriva solo nella stagione 1962/63. Ben presto -precisamente nel corso della quarta edizione- c’è un club in grado di stabilire, suo malgrado, numerosi primati negativi. È lo Sport-Club Tasmania di Berlino, che realizza solo 8 punti, frutto di 2 vittorie, 4 pareggi e 28 sconfitte e segna solo 15 gol, a fronte dei 108 subiti. I berlinesi perdono dieci partite consecutive tra la 9° e la 18° giornata, sono sconfitti 0-9 nel loro stadio dal Meidericher SV Duisburg, non vanno in gol in sette incontri di seguito, ma vincono il primo incontro della stagione (2-0 in casa col Karlsruhe) e questo li tira fuori dal discorso che qui ci interessa.
Peccato, statisticamente parlando, perché va a finire che il record di sconfitte iniziali consecutive in Bundesliga non sia così significativo e appartenga a una squadra non particolarmente disastrosa: il Fortuna Düsseldorf 1991/92, che mette insieme zero punti nelle prime sei partite, arriva ultimo a fine anno, ma colleziona un onesto score di 24 punti in 34 partite, frutto di 6 vittorie e 12 pareggi.
Un gradino più su troviamo l’Eredivisie. RKC Walwijk nel 2009/10 e il Willem II nel 2010/11 perdono le prime sette partite prima di muovere la classifica. Nessuno finora ha fatto peggio di loro. Neanche il Roosendaal, il cui cammino nel campionato 2005/06 ricorda quello del Tasmania Berlino, anzi è leggermente peggiore: 1 vittoria, 5 pareggi e 28 sconfitte. Massimo numero di sconfitte iniziali consecutive e minor numero di punti realizzati non sono, quindi, due primati che vanno necessariamente a braccetto e, salvo accada l’opposto, non lo segnaleremo più.
Come soglia significativa indicavamo otto e, in effetti, nei campionati in cui in epoche lontane si è registrata una sequenza così lunga di match persi all’inizio da parte di una squadra, difficilmente il record è stato ritoccato in tempi recenti. Ad esempio, in Spagna negli ultimi sessanta anni di campionato nessuno ha fatto peggio del Real Saragozza annata 1952/53. Prima di uscire vittoriosi dal terreno dello Sporting Gijon, gli aragonesi perdono con Real Valladolid, Athletic Bilbao, Deportivo La Coruña, Real Oviedo, Malaga, Atletico Madrid, Barcellona e in casa del Racing Santander. Interessante notare come il 3-1 di Santander permetta ai padroni di casa di scrollarsi definitivamente di dosso un peso: era, infatti, di sette il precedente record di sconfitte iniziali consecutive e lo aveva stabilito proprio il Racing nella stagione 1928/29.
Idem, anzi ancor più esplicativi i casi di Portogallo e Scozia. Nella Primeira Divisão 1938/39, quinto campionato a girone unico della storia del football lusitano, il Casa Pia non esce sconfitto solo nella decima delle quattordici giornate previste, cosa che evita al club, che prende il nome (e, all’epoca, anche giocatori) dall’omonimo istituto di carità per ragazzi di Lisbona, di chiudere a zero punti e di fermare a nove la sequenza di sconfitte iniziali.[1] Un primato che resiste da quasi ottanta anni. Tanto tempo, ma comunque non paragonabile ai 130 anni di anzianità del primato equivalente di nove sconfitte iniziali realizzato nella Scottish First Division dal Vale of Leven nella stagione 1891/92.
Difficile, ma non impossibile battere un record longevo… Da esattamente sessantotto anni anche in Serie A sotto la dicitura “maggior numero di sconfitte iniziali” si leggeva sempre lo stesso nome, Venezia 1949/50, e la stessa quota, otto. I lagunari in quell’annata aveva tenuto a debutto sul loro campo l’11 settembre 1949 il primo Torino del dopo Superga e avevano perso 0-1, poi le cose erano peggiorate: 5-0 a Firenze, 1-4 in casa col Milan, 1-2 sempre al Penzo ma con il Como, 7-0 a San Siro con l’Inter, 3-7 subito tra le mura amiche dalla Sampdoria. In mezzo anche un cambio allenatore, da Girani a Fiorentini passando per un turno -il quinto- in cui in panchina si era seduto l’allenatore in seconda, Astro Galli. Erano quindi seguiti due 1-0 subiti in trasferta contro Juventus e Pro Patria e poi finalmente era arrivato l’1-1 al Penzo col Palermo. Alla nona giornata.
Poi, in questo inizio 2017/18, il Benevento è andato oltre, molto oltre quel Venezia e anche oltre i limiti segnati da Manchester United e Grenoble. E, suo malgrado, ha conquistato il diritto a un articolo tutto per sé.
federico
Nella foto: una formazione del Real Saragozza 1952/53
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[1] Può sembrar strano, ma a livello di punti c’è chi farà di peggio: il Leixoes nel 1942/43, 2 punti in 18 partite