2015 denis-cheryshev-cadiz-real-madrid-copa-del-reyMettiamola così: nell’ottobre 2009 al Real Madrid era andata peggio. La squadra, allora allenata da Pellegrini, rimediò un 4-0 nell’andata dei 16mi di finale di Coppa del Re sul terreno dell’Alcorcón, squadra di Segunda B ignota allora anche a molti spagnoli, e al ritorno ottenne solo uno striminzito 1-0, che ne sancì l’eliminazione. Il 2 dicembre 2015, almeno sul campo, le cose sono andate come ci si aspettava: Cadice 1, Real Madrid 3 e superamento dei 16mi di Coppa apparentemente in cassaforte in vista del ritorno al Bernabeu. Che qualcosa non andasse, però, si è cominciato a sospettare a inizio ripresa, quando Benitez ha mandato in campo Kovačić al posto di Chernyshev, autore del primo gol dopo soli tre minuti e meritevole di restare in campo anche in virtù del numero di panchine e tribune collezionate da inizio stagione, maggiore persino di quelle messe insieme dal serbo ex interista. Il problema era che il russo, con la maglia del Villareal, nel 2014/15 aveva racimolato tre gialli in coppa, l’ultimo dei quali nella semifinale di ritorno persa col Barcellona e, come sentenziava un dispaccio della federazione spagnola del 27 luglio 2015, doveva scontare un turno di squalifica. Morale, Cadice 3, Real Madrid 0 a tavolino, passaggio del turno automatico e una domanda: come è stata possibile una simile svista?

Non sappiamo se elencare dei precedenti, raccolti qua e là, vada a beneficio o a detrimento del blasone delle merengues, che si vedranno accomunate a nazionali africane e a club della Serie B italiana. Questo non sta a noi deciderlo, ma di certo un paio delle vicende ripescate risulterà così cavillosa che l’errore dei madrilisti apparirà ingigantito.
Diciamo, innanzitutto, che l’Osasuna è stato eliminato dal 2° turno della Coppa del Re 2015/16 per lo stesso motivo del Real Madrid: aveva schierato nella vittoriosa trasferta di Mirandés lo squalificato Unai García. Aggiungiamo poi che Capo Verde, per questioni di giocatori erroneamente schierati ha visto prima rinvigorirsi e poi spegnersi il sogno di partecipare al Mondiale brasiliano. Ricordiamo, quindi, che la squalifica rimediata nel campionato primavera dal giovane Mirko Conte costò al Venezia la sconfitta 0-2 contro l’Acireale nella 1° giornata della B 1993/94 e poi ci tuffiamo nel papocchio, come nell’agosto 2003 lo definì la Gazzetta dello Sport. Parliamo di quella “rivoluzione” della Serie B che, tra le altre cose, determinò il poco sportivo doppio balzo in avanti della Fiorentina.[1]

Luigi Martinelli

Luigi Martinelli

Tutto ebbe, infatti, origine dall’anonima partita del senese Luigi Martinelli in Catania-Siena 1-1 del 12 aprile 2003. Il difensore, squalificato per un turno nella giornata precedente, aveva comunque giocato col Siena primavera. I legali del Catania ritenevano pertanto che la sua sanzione non fosse stata scontata e chiesero il 2-0 a tavolino. La cosa bella è che quegli eventuali due punti in più divennero fondamentali per la classifica degli etnei che, grazie alla decisione favorevole della CAF (Commissione d’Appello Federale), si ritrovarono salvi e non retrocessi, con Napoli e Venezia a doversi disputare l’ultimo posto buono per la B. La cosa eccezionale è che proprio il Venezia chiese un analogo provvedimento: il 17 maggio in Catania-Venezia 2-0 gli etnei erano incorsi in un errore simile a quello dei senesi schierando Grieco. La cosa fantastica è che la Corte Federale ribaltò la decisione della CAF in merito a Catania-Siena, mentre il TAR di Catania ne impose il ripristino e il TAR di Salerno ordinò il ripescaggio -guarda caso- della Salernitana, finita ultimissima. Confusione totale, decreto legge ad hoc del governo Berlusconi in pieno agosto che di fatto permise alla FIGC di sospendere le retrocessioni in C1 e portare a 24 il numero di squadre della B 2003/04 con conseguenze a cascata, tra cui l’allargamento a 20 squadre della A a partire dalla stagione successiva e il già citato ripescaggio dei viola. Con tempismo, a ottobre 2003, a papocchio già sevito, la Commissione Disciplinare disse che il reclamo del Venezia era lecito e che in C1 doveva andare il Catania.

Speriamo che, leggendo questo, in Spagna a qualcuno non verrà in mente di ricorrere all’intervento governativo per far andare avanti il Real Madrid in Coppa del Re.

federico

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[1] Prima in C2 col nome Florentia Viola ottenne per meriti sportivi il salto in B al posto del Cosenza, radiato per problemi finanziari, bypassando di fatto chi era qell’anno arrivato terzo in C1