virdis nap mil 1988Alla terzultima di campionato arriva il big match. Lo scudetto, che solo due giornate fa sembrava destinato a rimanere sotto ‘o Vesuvio, ha imboccato l’autosole e ora è metà strada tra Napoli e Milano. La sconfitta di Torino contro la Juventus e il pareggio a Verona hanno fatto scendere da 4 a uno solo i punti di vantaggio di Maradona e soci sui rossoneri di Sacchi e ora al San Paolo c’è la sfida che può decidere tutto. Ottavio Bianchi ha paura, non schiera Giordano, né Carnevale accanto a Maradona e Careca, rivoluziona la squadra e, per marcare Gullit, mette dentro un Tebaldo Bigliardi in più, uno che con la panchina ha molto più feeling che col terreno di gioco. Il Milan invece viaggia sicuro, ma Sacchi non vuole rischiare l’appena rientrato Van Basten dal primo minuto e affida le sue offensive a Gullit e Pietro Paolo Virdis.

Azzurri rinunciatari, il Milan fa la partita e segna con Virdis al 36′ sugli sviluppi di un calcio piazzato. Diego però su punizione rimette tutto a posto e all’intervallo si va in parità. I rossoneri devono ripartire da zero? Assolutamente, no. Al rientro dagli spogliatoi il diavolo scende con ancora più convinzione in campo e con Van Basten per Donadoni. I due gol intorno alla mezzora sono la conseguenza della superiorità espressa: Virdis incorna di testa un cross di Gullit al minuto 68′, Van Basten in contropiede fa 3-1 otto minuti dopo. Il Napoli non si scuote, Careca accorcia le distanze quasi per caso e il fischio finale sancisce vittoria, sorpasso e scudetto di nuovo in casa del diavolo a nove anni di distanza.

La camorra che non sarebbe riuscita a pagare le scommesse in caso di scudetto al Napoli, il tradimento di Bagni, Garella, Giordano e Bianchi che a fine stagione faranno le valigie, il semplice stress di esser stati al comando per 50 domeniche consecutive. Su quella inaspettata débacle del Napoli si scriverà e si dirà molto. Fatto sta che alla fine di quel 1° maggio 1988 il Milan di Sacchi esce dal San Paolo tra gli applausi del pubblico avversario e con in mano le chiavi per costruire un ciclo.

federico