La partita tra Torino e Sampdoria, valida per la quarta giornata del campionato di Serie A, è stata bella, divertente e piena di reti. Gigi Meroni ha contribuito al gol del vantaggio dei padroni di casa, anche se il vero mattatore è stato Nestor Combin, autore di una tripletta, e un posto di rilievo nella cronaca va riservato al buon esordio del giovane Agroppi, suo l’assist per il 4-2 finale.
Alcune ore dopo Meroni, in compagnia dell’altro granata Poletti, è metà della carreggiata di Corso Re Umberto. I due stanno attraversando la strada fuori dalle strisce per tornare ad aspettare sotto casa di Gigi l’arrivo della sua ragazza. Lei è fuori e lui è senza chiavi perché di norma la domenica sera i granata dormono in ritiro, ma la bella vittoria ha convinto Nereo Rocco a fare un’eccezione. Scatta il verde e i due torinisti, che sono in mezzo alla strada, fanno istintivamente un passo indietro. Una FIAT 124 proveniente dall’altra direzione sfiora Poletti e colpisce Meroni, che -sbalzato- viene investito anche da un’altra vettura. Per il ventiquattrene che ha già esordito in Nazionale, per il giocatore che una sollevazione dei tifosi ha convinto la società a non cedere alla Juventus (almeno per quest’anno), per il ragazzo tutto estro e fantasia in campo, ma serio e diligente negli allenamenti, non c’è nulla da fare.

Se ne va così, in una giornata che doveva essere solo di gioia, Luigi Meroni e la quasi omonimia con quel Pier Luigi Meroni, pilota del FIAT G 122 schiantatosi a Superga, diventa un filo invisibile tra i due momenti più tragici vissuti dal Torino nel secolo scorso. Niente omonimia, invece, tra l’Attilio Romero, autista della FIAT 124 che investe Meroni, e l’Attilio Romero, presidente granata dal giugno 2000 al momento del fallimento della società, agosto 2005: sono proprio la stessa persona. E neanche qui abbiamo a che fare con momenti piacevoli.[1]

federico

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[1] Romero ha patteggiato due anni e sei mesi nel 2008 per bancarotta documentale, truffa ai danni della Figc, malversazione ai danni del credito sportivo e violazione della legge del 2000 sulle fatturazioni (fonte wikipedia). Ricordiamo che il proprietario del Torino Calcio al momento del fallimento era Francesco Cimminelli