
Gualtieri si inserisce sul retropassaggio di Pearce e batte Seaman
Ormai è certo. Delle quattro big, che alla vigilia dell’ultima giornata dei gironi di qualificazione non avevano ancora staccato il biglietto per i mondiali, due saranno costrette a seguire USA ’94 dalla poltrona di casa. Certo la situazione dell’Inghilterra era disperata, perché oltre a vincere con enorme scarto a San Marino, doveva sperare che l’Olanda si autoeliminasse in Polonia. Invece, i tulipani hanno vinto 3-1, mentre gli inglesi hanno addirittura tremato alle pendici del Titano per più di mezzora, il tempo intercorso tra l’incredibile gol siglato da Gualtieri dopo soli otto secondi di gioco su assist di… Pearce[1] e l’1-2 segnato da Ian Wright. Poi è finita 1-7 ma l’umiliazione e l’eliminazione son rimaste tali.
Anche la situazione della Spagna non era semplice, ma le difficoltà riscontrate dall’Irlanda di Jackie Charlton in Irlanda del Nord hanno lasciato alle furie rosse due risultati utili su tre contro la Danimarca. Il gol di Hierro al 63′ ha chiuso il discorso.
Situazione simile per gli azzurri. Il Portogallo il 10 novembre non era andato oltre il 3-0 con l’Estonia e così è arrivato al big match di San Siro con gli stessi punti dell’Italia, la stessa differenza reti, ma tre gol segnati in meno. Il bel secondo tempo giocato dagli uomini di Sacchi e il gol di Dino Baggio nel finale in netto fuorigioco hanno poi fatto il resto.
Ma allora l’altra big che rimarrà a casa è la Francia? Ebbene sì, sembra incredibile. Ai galletti bastava vincere al Parco dei Principi contro Israele il 13 ottobre e, in vantaggio 2-1, sono riusciti a subire un gol da Berkovich all’83’ e uno da Atar in pieno recupero. Bastava poi non perdere contro la Bulgaria, loro diretta avversaria, sempre al Parco dei Principi e le cose stanno andando più o meno in tal senso visto che il risultato naviga sull’1-1 per i gol di Cantona al 31′ e di Kostadinov al 36′. Poi allo scadere il patatrac: la Francia è in attacco, ma David Ginola prova un cambio di fronte del gioco e innesca un veloce contropiede, orchestrato da Kremenliev e Ljubo Penev e concluso con una rasoiata di Kostadinov sotto la traversa. Alla Bulgaria va l’inattesa qualificazione. Un incredibile harakiri in due mosse.
A inglesi e francesi ora non resta altro che cantare: USA ’94, goodbye! au revoir!
federico
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[1] Il gol di Gualtieri è anche il gol più rapido mai segnato in una partita valida per le qualificazioni di un mondiale. Per altri gol rapidi e per il gol più rapido mai segnato in una partita della fase finale cfr. qui
La fine del mondo a Bologna; di Roberto
Davide Gualtieri è un nome che dirà poco o nulla agli appassionati di calcio. Eppure questo semi-sconosciuto signore, nato a San Marino nel 1971, ora titolare di un negozio di elettronica ed allenatore del Domagnano (una modesta squadra del campionato sammarinese), detiene il record del gol più veloce segnato nella storia dei campionati mondiali. Naturalmente non stiamo parlando di una fase finale, bensì delle qualificazioni a USA ’94. San Marino è inserito nel girone 2, il 17 novembre 1993 si gioca, allo stadio Dall’Ara di Bologna, l’ultima gara del raggruppamento. Di fronte ai padroni di casa, inevitabilmente ultimi, l’Inghilterra, quasi eliminata1. Ince e compagni vincono nettamente 7-1, ma non basta per andare negli Stati Uniti. Non sarà solo questo, tuttavia, a far montare la rabbia dei media di Sua Maestà, bensì, e forse soprattutto, quella rete subita dai dilettanti di San Marino. Calcio d’inizio dei bianco-azzurri; palla in avanti e verticalizzazione troppo lunga. Stuart Pearce è in vantaggio sulla sfera ma appoggia corto al portiere Seaman. Sul pallone si avventa il giovane Gualtieri, alla sua prima da titolare, e con un tocco truffaldino insacca l’incredibile 1-0. Sono trascorsi 8 secondi e 33 centesimi. Perfino i fotografi sono colti impreparati da tanta rapidità, perciò non esiste nessuna foto di questo gol storico, ci sono soltanto video e fermi immagine che raffigurano la beffa del ventiduenne Gualtieri alla nazionale dei “maestri”. Il commentatore britannico, che sta spiegando con quali risultati gli inglesi si qualificherebbero al mondiale, si interrompe bruscamente per segnalare il mistake (errore) di Pearce e subito dopo sospirare con incredulità: «The humiliation here… Gualtieri» (che umiliazione… Gualtieri). A fine match Pearce e Gualtieri si scambieranno sportivamente la maglia e tutt’ora il sammarinese ama farsi fotografare con la casacca rossa numero 3 donatagli dal suo inconsapevole assist-man. Dal minuto 21 in poi la partita tornerà nei binari della logica calcistica: l’Inghilterra segna 7 volte e annichilisce gli avversari2. L’onta della marcatura flash di Gualtieri però non sbiadisce. Se andaste in Scozia potreste ancora trovare le t-shirt con la scritta “Gualtieri eight seconds” (Gualtieri otto secondi), e se aveste comperato il Daily Mail del 18 novembre 1993 avreste potuto leggere il catastrofico titolo: “End of the world”. La fine del mondo appunto, avvenuta a Bologna la sera del 17 novembre 1993 per mano, anzi, per piede, di tale Davide Gualtieri. Un nome indelebile nella memoria dei tifosi inglesi.
Di David Ginola ricordavamo il suo genio mostrato a sprazzi in campo e abbiamo così pensato di dedicargli un articolo. Poi ci siamo accorti che il suo status di calciatore fighetto nella vita poco ci attirava. Pertanto ci limitiamo a elencare caoticamente cose che avrebbero fatto parte dell’articolo:
– prese una traversa in Paris Saint Germain-Milan, andata della semifinale di Champions 1994/95, sullo 0-0. I rossoneri poi vinsero grazie a un gol di Boban al 90′
– ha giocato insieme con cantona
– a fine carriera ha fatto l’attore
– ai tempi del PSG segnò ed eliminò due volte il Real Madrid
– in Inghilterra ha vinto solo una Coppa di Lega con gli Spurs