Pian piano diventerà Serie A. 6° puntata
Spensley; Bugnion, Rossi; Pasteur I, Senft, Pasteur II; Schoeller (o Passadoro), Goetzlof, Agar, Salvadè e Pellerani. Con questi undici il Genoa Cricket and Football Club il 27 marzo 1904 batte 1-0 la Juventus, conquista il suo sesto titolo (in sette anni) e fa sua la Coppa Fawcus, come già aveva fatto sua nel 1900 la Coppa Duca degli Abruzzi.[1] Il gol vincente è del terzino svizzero Étienne Bugnion ed è il prototipo dei tiri-cross da metà campo che, un po’ per il vento, un po’ per la disattenzione del portiere avversario (il bianconero Durante in questo caso), finiscono nel sacco e risolvono una partita ostica.
Chissà se i genoani, nel vincere in modo così rocambolesco, hanno provato maggior soddisfazione rispetto all’anno precedente. Avversaria nell’atto conclusivo era ancora la Juventus, che non si recava a Genova né il 28 marzo 1903, né il successivo 9 aprile, sperando di ottenere dalla Federazione (che in quel periodo ha sede a Torino) di poter giocare,in casa la finale. Costretta, infine, ad andare in Liguria il 13 aprile, perdeva rovinosamente 3-0 – anche perché cinque suoi giocatori avevano partecipato due giorni prima a un’amichevole contro il Club Athlétique di Ginevra – e poi tentava inutilmente le vie legali ricorrendo contro l’eccessivo utilizzo di stranieri da parte dei rossoblù.[2]
Ad ogni modo, da quando il campionato Federale esiste, solo nel 1901 a vincere è stata un’altra squadra, il Milan. Certo la formula del challenge concentra tutta la stagione ufficiale del Genoa in un’unica partita, per di più giocata in casa, ma il ruolo di guida del football italiano è indiscutibilmente dei genoani in quel 1904. Per almeno altre tre ragioni: i rossoblù sono detentori della Palla Dapples, un trofeo ideato dal loro vicepresidente che sta cominciando ad acquisire interesse; il Genoa è stata la prima squadra a incontrare un club di un’altra federazione; la squadra riserve nell’aprile del 1904 vince il neonato campionato di Seconda Categoria (4-0 alla Juventus II il risultato della finale).
E, invece, l’apice raggiunto è solo il segnale dell’inevitabile discesa che inizia tra il dicembre 1904, vittoria dell’Andrea Doria di Franz Calì in un match per la Dapples, e l’aprile 1905, pareggio con la U.S. Milanese che spedisce il titolo di Campione d’Italia a Torino. Una discesa che terrà lontano dalla vetta il Genoa per una decina d’anni.
federico
Nella foto: Il Genoa campione d’Italia nel 1904. Il quinto in piedi da sinistra dovrebbe essere il match winner Bugnion
Puntata precedente: Cavallo sfratta pallone; Puntata successiva: Juventus contro Milan, la sfida delle seconde
———————————————————————-
[1] La Coppa Duca degli Abruzzi viene messa in palio in occasione del primo Campionato Federale. Il regolamento prevede che la coppa venga definitivamente assegnata alla squadra che vince tre campionati. Nel 1900 il Genoa, quindi, ne entra definitivamente in possesso e dal 1901 diventa la Coppa Fawcus il simbolo della vittoria in campionato. Il regolamento è lo stesso e così il Genoa si aggiudica anche questa coppa
[2] In “Football 1898-1908. L’Età dei Pionieri” (Fondazione Genoa 1893) si spiega che il ricorso juventino è accettato in un primo tempo e poi respinto. Attualmente calcio romantico non è in possesso di altre fonti