In barriera ci sono sette giocatori del Napoli, quattro a sinistra, tre a destra. Giuliani li ha disposti così perché vuole veder partire la palla che Lothar Matthäus sta per calciare. In quello spazio lasciato libero si sono, però, infilati altri due nerazzurri, Bianchi e Ramón Diaz. Oscurano la visuale del portiere del Napoli e sono pronti a levarsi al momento giusto. Il tedesco non si lascia sfuggire l’occasione e fa passare la palla proprio lì, dove erano i suoi due compagni di squadra. Giuliani vede la palla in ritardo e non riesce a intercettarla. San Siro esplode, perché quel gol dà il via ai meritati festeggiamenti.

Una partita vera, quella che il 28 maggio 1989 regala lo scudetto numero tredici all’Inter con ben quattro giornate d’anticipo, non una semplice passerella. L’Inter ha condotto in campionato sin dal principio, ma la sconfitta 4-3 a Firenze all’ultima di andata porta il Napoli a ridosso dei nerazzurri. Poi la marcia della squadra di Trapattoni riprende e le due vittorie ottenuta in casa di Roma e Sampdoria nel giro di una settimana spengono le residue velleità dei partenopei. Così, al fischio d’inizio del big match i due club sono ormai separati da sette punti, anche se il Napoli scende in campo deciso a mostrare che quell’eccessivo divario in classifica è in realtà frutto dei pesanti impegni europei, che hanno comunque portato al San Paolo la Coppa UEFA.

Il primo tempo dà ragione agli azzurri. Diaz colpisce la traversa su punizione di Brehme, Careca batte Zenga con un gran tiro dal limite. I giocatori in campo e Trapattoni in panchina accusano il colpo, poi al quarto della ripresa arriva Fusi in loro aiuto: il centrocampista del Napoli devia nella propria porta un tiro al volo di Berti. Quando alla mezzora Careca con un sinistro da fuori area colpisce il palo, sugli spalti si tira un sospiro di sollievo. E alla fine ci pensa Matthäus.

Inter_dei_Record_-_Scudetto_1988-1989

federico