Quello che le statistiche non dicono. 6° puntata

Quando a Milano si respira aria di derby, i ricordi arrivano a ondate colorate. Una tinta in comune e un’altra che si alterna: nero e rosso per il Milan, azzurro e nero per l’Inter.
I più legati alla tradizione vedono scorrere le immagini che raccontano di quel 6 novembre 1949, quando gli interisti, sotto 1-4 al 19′ al cospetto del Gre-No-Li, inscenano un’incredibile rimonta e vincono 6-5 grazie ai gol di Nyers, Veleno Lorenzi e Amadei (autore di una tripetta). Altri pensano all’11 maggio 2001, quando sono i rossoneri a umiliare i cugini con un rotondo 0-6 impreziosito dalle doppiette di Shevchenko e Comandini. Oppure pensano alle due doppie sfide di Champions’ League finite sempre a favore dei rossoneri: nel 2003 con un po’ di fortuna (0-0 in casa Milan e 1-1 in casa Inter), nel 2005 per manifesta superiorità (2-0 all’andata e 1-0 al ritorno poi trasformato in 3-0 per gli incidenti fatti scoppiare dai tifosi interisti).

A noi piace invece rimestare giornali polverosi e libri densi di numeri alla ricerca di qualcosa che nel frattempo è sfuggito o semplicemente non è accaduto. Appare così Ruud Gullit che segna l’1-1 in un Inter-Milan 1992/93 grazie a un errore del giovane Taccola e impedisce ai nerazzurri di Bagnoli di dare seguito a quella che poteva diventare la rincorsa più incredibile della storia della Serie A. L’immagine successiva è per Pazzagli, il portiere prematuramente scomparso nel 2011 che rimane impotente di fronte alla doppietta di Aldo Serena e al rigore di Matthäus il giorno in cui il Milan di Sacchi 1989/90 capisce di essere ormai cotto, monetina di Alemão a parte. Chiude la sequenza uno scialbo 0-0 dell’ottobre 1986, preceduto da roboanti dichiarazioni dei presidenti Berlusconi e Pellegrini che assicuravano lo spettacolo.

US_Milanese_1905

Immagini dal primo derby Milan-US Milanese

Non siamo però ancora soddisfatti e allora ricordiamo la prima volta che Milan Cricket and Football Club e Internazionale Football Club (questo il nome ufficiale della squadra nerazzurra) si sono incontrati nel Campionato Federale dopo lo scisma del 10 gennaio 1909: 3-2 per il Milan al Campo di Porta Monforte con gol di Attilio Trerè per i rossoneri, Gama Malcher per i nerazzurri, Lana e Laich nuovamente per il Milan e Schuler per l’Inter.[1]
E poi rievochiamo l’anima dell’Ambrosiana, che rimane imbattuta nelle 17 sfide stracittadine disputate in A contro il Milan tra il 10 novembre 1929 e il 20 febbraio 1938. Già, l’Ambrosiana… Per le statistiche ufficiali è la stessa cosa dell’Inter, forse perché la A.S. Ambrosiana, sorta nel 1928, assume a partire dal dicembre 1931 la denominazione di Ambrosiana-Inter. Eppure, proprio in quella stagione la società sfodera una maglia nerazzurra con colletto a scacchi bianconeri, segno indelebile che l’Ambrosiana è frutto di una fusione tra Internazionale F.C. e Unione Sportiva Milanese, altra società milanese nata il 16 gennaio del 1902. Fusione ordinata dal regime fascista e dal suo braccio sportivo, che dal 1926 punta a ridurre a uno, massimo due il numero delle squadre nelle grandi città. Fusione che, parallelamente, serve a togliere di mezzo una denominazione ideologicamente scomoda quale “Internazionale”.
A galla sale così qualcosa che le statistiche non dicono: visto che nell’Ambrosiana è rifluita anche la U.S. Milanese, chi ci vieta di considerare come primi derby ufficiali tra milanisti e interisti la doppia sfida del febbraio 1905, che vede l’U.S. Milanese prima impattare 3-3 sul campo del Milan, poi vincere 7-6 sul proprio campo e così qualificarsi per la fase successiva?

federico

Puntata precedente: Salenko, Schiaffino e cinque inutili gol; Puntata successiva:
Cattivi ragazzi e arbitri non da meno
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[1] Pietro Lana, primo marcatore della storia della nazionale italiana, è inizialmente tra i dissidenti del Milan che formano l’Internazionale. Rientra nei ranghi dei rossoneri in tempo per segnare proprio ai cugini nerazzurri nel derby