L’11 aprile 2010, complice il 2-2 rimediato dall’Inter all’Artemio Franchi la sera prima, la Roma si ritrova in vetta, con un punto di vantaggio. Una eventualità che in pochi avrebbero messo in conto a inizi febbraio, quando la squadra guidata da Ranieri era a nove lunghezze dai nerazzurri di. Neanche Fabio Caressa, la ben nota voce di Sky, che, dopo il gol di Toni, che a marzo ha dato ai giallorossi il definitivo 2-1 nello scontro diretto e il -1 in classifica, ha messo da parte le cuffie e la necessaria imparzialità del telecronista, ha gridato un «E vai!» comunque percepibile in sottofondo e dato così origine a un contenuto “virale”, come allora non si usava dire. Del resto, il club di Massimo Moratti occupa il primo posto in classifica quasi ininterrottamente dal settembre 2006[1], dalla prima stagione del dopo Calciopoli, ha vinto gli ultimi tre campionati e ora è protagonista anche in Europa.

Per la Roma, la settimana dopo, una prova di carattere in un derby soffertissimo, chiuso in svantaggio nel primo tempo e poi ribaltato nella ripresa grazie alla doppietta di Mirko Vučinić e all’errore di Floccari dal dischetto, che poteva dare il 2-0 alla Lazio. Una stracittadina che potrebbe passare alla storia per il coraggio di Ranieri di togliere all’intervallo i due capitani De Rossi e Totti, se… se la giornata successiva non arrivasse la doccia fredda. Un po’ come nella stagione 1985/86, in casa, alla fine di una grande rimonta e con il destino finalmente nelle proprie mani.
All’Olimpico il 25 aprile c’è, infatti, ospite la Sampdoria. La partita sembra andare nella direzione che tutti si attendono, con Totti che segna subito e la Roma che continua ad attaccare alla ricerca della rete della sicurezza. Sulla sua strada trova, però, Marco Storari che è arrivato in Liguria in prestito dal Milan a metà stagione, dopo aver tanto girato in Italia ed essersi fatto anche sei mesi al Levante, in Liga. Le parate di Storari cominciano a pesare di più quando, a inizio ripresa, il non rimpianto ex Cassano s’invola sulla sinistra e crossa per Pazzini, che sbuca sul secondo palo e di testa mette dentro. L’Inter così è già tornata davanti.
Il volume di gioco espresso dai giallorossi è inferiore a quello del primo tempo, ma il portiere doriano deve lo stesso continuare a fare gli straordinari su Vučinić e su una gran bordata di Riise. Poi al minuto 84 altra azione sulla sinistra, questa volta di Mannini, e altro tocco vincente di Pazzini, stavolta in scivolata di destro a centro area. 1-2, partita consegnata agli archivi, scudetto che non si sposta dalla Milano nerazzurra e narrazione sul protagonista inatteso che parte inesorabile.

Già, perché non è tanto la doppietta del “Pazzo” a interessare: bene o male, l’attaccante non è nuovo a partite da ricordare, tipo quella volta che ne fece tre a Wembley con l’Under 21. A prendersi la scena è la “vendetta” del portiere che mai ha avuto la sua grande occasione, che ha fatto le giovanili nella Roma e a cui i giallorossi non hanno mai dato fiducia. Ovviamente, dietro la sua grande prova c’è tutt’altro, come lo stesso Storari sottolineerà sette anni dopo in una intervista al Corriere dello Sport:

La sera del 25 aprile 2010? Nessuna rivalsa o vendetta, mi sono semplicemente limitato a fare, come al solito, il mio dovere. I romanisti mi dicevano ‘noi ci stiamo giocando lo Scudetto’. E io rispondevo: ‘io mi sto giocando la qualificazione alla Champions League’. Poi è diventato facile parlare solo di Storari, delle sue parate, del fatto che ero romanista. In realtà c’è stato anche un grande gol di Pazzini, è stata la squadra a vincere

E, in effetti, quella Sampdoria il pass per i preliminari di Champions League riuscirà a strapparlo. Prima di buttare tutto al vento nel giro di un anno: qualificazione ai gironi, Pazzini, Cassano e addirittura Serie A.

———————————————————-
[1] Tra la 1° giornata del 2006/07 e la 31° del 2009/10, l’Inter non era stata in testa alla classifica (da sola o in coabitazione) solo in altre 17 occasioni e, comunque mai oltre la 10° giornata. Più nel dettaglio: dopo la 2°, la 3° e la 5° giornata del 2006/07; nelle prime quattro giornate del 2007/08; dopo la 1°, la 2°, la 5°, la 9° e la 10° giornata del torneo 2008/09; nelle prime quattro giornate e dopo la 6° del 2009/10.