Nel periodo in cui vinse tre Coppe Campioni di fila, il Bayern Monaco non ebbe mai troppo feeling con la Supercoppa Europea che, in teoria, doveva stabilire la giusta gerarchia tra il club campione d’Europa e quello vincitore della Coppa delle Coppe. Nella stagione 1974/75 il match addirittura non venne disputato. Avversario dei bavaresi dovevano esseri i tedeschi est del Magdeburgo, ma un accordo per inserire le due partite nel calendario non fu trovato e, probabilmente, neanche troppo cercato. Le due squadre si incontrarono, comunque, agli ottavi di Coppa Campioni in quella stessa stagione e il Bayern Monaco ebbe ragione, seppur di misura, in entrambe le partite: 3-2 a Monaco, 1-2 a Magdeburgo, con Gerd Müller autore delle cinque reti dei suoi. E comunque i bavaresi non si scomodarono neanche per la Coppa Intercontinentale, che fu vinta dai loro sostituti, l’Atletico Madrid.

Le Supercoppe 1975 e 1976 vennero, invece, regolarmente perse sul campo dai campioni d’Europa. Prima fu la Dinamo Kiev dell’allora 36enne Lobanovskij ad avere la meglio: il biondo Oleg Blokhin[1],  che a fine 1975 sarebbe stato insignito del Pallone d’Oro, fu il solo a segnare nei 180 minuti della sfida e lo fece tre volte, una volta all’Olympiastadion e due volte al ritorno. L’anno successivo i tedeschi vinsero all’andata, 2-1 in casa contro l’Anderlecht, ma furono travolti dai belgi al ritorno. A dare il La alla rimonta fu un gran colpo di testa di Rensenbrink al 20′. Cinque minuti dopo il sospetto che i tedeschi non c’erano neanche stavolta prese ancor più corpo, visto che una palla persa a centro campo e un regalo di Sepp Maier, che in uscita bassa non bloccò la palla, consentirono a Frankie Van der Elst di siglare il 2-0. Sarebbe finita 4-1, con il solo e solito Müller a segnare per i suoi.

Solo nel 2013 e dopo un altro tentativo andato a vuoto, il Bayern Monaco è riuscito a vincere per la prima volta il trofeo, che dal 1995, ovvero dal momento in cui si è passati da un doppio incontro a un match singolo per assegnarlo, si chiama Supercoppa UEFA e dal 2000 non vede più in lizza la squadra vincitrice della Coppa delle Coppe. A Budapest, il 24 settembre 2020, i bavaresi hanno fatto il bis battendo il Siviglia che è arrivato al record, almeno all’apparenza poco invidiabile, di quattro sfide perse in sei anni. In realtà, tra le mancate vittorie anni Settanta del Bayern Monaco e queste degli andalusi c’è una gran differenza: Beckenbauer e soci non diedero eccessiva importanza alle doppie sfide contro Magdeburgo, Dinamo Kiev e Anderlecht; il Siviglia, invece, ha lottato con i denti in almeno tre delle sue finali uniche, visto che ha perso solo ai supplementari contro il Barcellona nel 2015, il Real Madrid nel 2016 e proprio il Bayern Monaco nel 2020. Il problema è che, attualmente, tra chi vince l’Europa League e chi vince la Champions League c’è molta più differenza di quanta ce ne fosse tra chi trionfava in Coppa dei Campioni e chi in Coppa delle Coppe. Non a caso, guardando a quanto accaduto tra il 2011 e il 2020, solo l’Atletico Madrid, e per ben due volte, è uscita vincitrice della sfida valida per la Supercoppa UEFA da detentrice della Europa League.