Per la terza volta consecutiva il Siviglia ha vinto l’Europa League, questa volta da ripescata. Per la terza stagione consecutiva la Spagna si porterà a casa tutto, Supercoppa inclusa, visto che in finale di Champions League sono arrivate Real e Atletico Madrid. Il 28 maggio il totale, guardando le ultime otto stagioni, diventerà di cinque vittorie in Champions e di altrettante in Europa League.

1971: Il Leeds United festeggia l'ultima Coppa delle Fiere

1971: Il Leeds United festeggia l’ultima Coppa delle Fiere

Fare confronti col passato non è semplice, anche perché le coppe europee una volta erano tre e non una e mezza come adesso. Nondimeno possiamo fare qualche valutazione. La più lunga serie di vittorie consecutive per una stessa nazione in quella che era prima Coppa delle Fiere, poi Coppa UEFA e ora è Europa League è sei: dal 1968 al 1973 Leeds, Newcastle, Arsenal, nuovamente Leeds, Tottenham e Liverpool resero la terza coppa europea, per ordine di importanza, un affare per sole squadre provenienti dalla Football Association. Una sequenza altrettanto lunga in Coppa dei Campioni la diedero all’Inghilterra tra il 1977 e il 1982 Liverpool, Nottingham Forest e Aston Villa, contribuendo, rispettivamente, con tre, due e un successo. La discrepanza temporale tra i due filotti e il numero di coppe europee vinte in totale nei due intervalli di tempo considerati, rispettivamente, 9 e 7,[1] lasciano intendere che i top team della First Division a fine anni Sessanta-inizi Settanta si impegnavano in tutte le manifestazioni perché ancor poco avvezzi a vincere in Coppa dei Campioni; mentre dieci anni più tardi si concentravano davvero solo se in ballo c’era la coppa dalle grandi orecchie.
Cosa che non capita alle spagnole di oggi, se pensiamo che il solo Villareal è stato fatto fuori da compagine non iberica -il Liverpool in semifinale di Europa League-, mentre Barcellona, Athletic Bilbao e Valencia sono state estromesse dal palcoscenico europeo solo da club della Liga.

Come dire, se ce ne fossero ancora tre di coppe, le squadre spagnole rischierebbero sempre l’en plein. Qualcosa che alla lunga potrebbe ricordare più da vicino quel decennio tra il 1989 e il 1999 in cui sintomo del dominio dei club italiani non furono tanto i 15 successi -4 in Coppa dei Campioni, 3 in Coppa delle Coppe, 8 in UEFA- quanto le finali e le semifinali europee raggiunte da squadre di secondo livello quali Torino, Bologna, Genoa, Vicenza e Cagliari.

Coke e Gameiro dopo l'1-3 al Liverpool

Coke e Gameiro dopo l’1-3 al Liverpool

In attesa di capire se il futuro ci riserverà una inversione di tendenza, accontentiamoci di riepilogare quanto di significativo sia successo nella finale di Basilea tra Siviglia e Liverpool. Che il finale fosse in qualche modo già scritto, lo si leggeva nei comportamenti di Klopp, molto più mansueto del solito nel corso del primo tempo. Che il Siviglia fosse una bella squadra, con un ottimo allenatore, Unai Emery, già pronta per lanciare in orbita, dopo i vari Rakitić, Bacca e Aleix Vidal, l’ennesimo uomo mercato, Ever Banega, era altra cosa nota. Quello che non ci aspettavamo era, però, l’andamento del match e soprattutto il decisivo contributo dell’arbitro Erikson e dei guardalinee.
Il Liverpool si è, infatti, trovato in vantaggio grazie a un gran gol di Sturridge, nel momento in cui il Siviglia sembrava pronto a passare; gli andalusi, di contro, hanno raggiunto con Gameiro il pareggio al ventesimo secondo della ripresa, pur non essendo stati in grado di uscire dalla propria area di rigore negli ultimi 15 minuti del primo tempo. Prima e dopo l’1-0 dei reds, i due netti falli di mano di Daniel Carriço e Krychowiak, in piena area, ignorati dalla terna arbitrale.

Dopo l’1-1 il match non ha, invece, avuto più storia. Troppo imprecisi gli inglesi, troppo efficaci e veloci gli spagnoli che, grazie a una doppietta di Coke, hanno siglato il doppio vantaggio decisivo. Il Siviglia ha vinto così la sua sesta coppa europea, anche perché -a differenza dell’UEFA- ci ostiniamo a considerare la Coppa delle Fiere una manifestazione ufficiale, come hanno fatto gli almanacchi fino a qualche anno fa. I giornali italiani hanno, invece, descritto Klopp come perdente nelle finali, cinque consecutive considerando anche quelle di Champions 2013, di Coppa di Germania 2014 e 2015, al timone del Borussia Dortmund, e la finale di Coppa di Lega inglese nel marzo del 2016. E che importa se la Coppa Germania 2012 e le due Supercoppe tedesche 2013 e 2014 Klopp le ha vinte e se il Bayern Monaco nel 2014 fu agevolato dalla terna arbitrale, che non vide un gol di Hummels sullo 0-0… L’importante è affibbiare etichette.

Chiudiamo esaltando Banega, che in questa stagione ha mostrato a pieno la sua classe e il suo gran controllo di palla e che pare andrà all’Inter, e gli dedichiamo una considerazione che facemmo lo scorso anno per Bacca:

…puntuale sotto porta, ma anche bravo a smistare e a cambiare posizione, gli auguriamo di non finire al Milan, a meno che i rossoneri non vogliano mettere su una squadra che esalti queste sue qualità.

federico

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[1] Tra il 1968 e il 1973 i club inglesi riuscirono a vincere una sola Coppa dei Campioni, nel 1968 con il Manchester United -la prima della loro storia-, e due Coppe delle Coppe, con Chelsea e Manchester City nel 1971 e nel 1970. Invece, tra il 1977 e il 1982, il solo Ipswich Town riuscì a trionfare nella Coppa UEFA del 1981, una squadra, tra l’altro, poco abituata ad alzare trofei