Ce lo ricordiamo così Rashidi Yakini, aggrappato alla rete dopo aver segnato il primo storico gol della sua Nazionale in un campionato mondiale. Era il 21 giugno 1994 e le Super Eagles schiantavano la Bulgaria di Stoičkov vincendo 3-0. Poi la sconfitta contro l’Argentina e la vittoria contro la Grecia: 6 punti e Nigeria agli ottavi, per poi essere fermata da una doppietta di Roberto Baggio in una partita che ben ricordiamo. Un paio di mesi prima Yekini aveva guidato i suoi anche alla vittoria della Coppa d’Africa, conquistata battendo in finale lo Zambia. Ha poi partecipato anche ai mondiali di Francia ’98, collezionando in tutto 58 presenze con la sua Nazionale, mettendo a segno ben 37 reti e divenendo il miglior marcatore di sempre, tanto da guadagnarsi il soprannome di “Goalsfather” grazie un gioco di parole a dire il vero un po’ infelice.
Yekini nel 1990 lascia l’Africa per andare a giocare in Portogallo, precisamente al Vitória Setúbal, disputando quattro stagioni impressionanti: 108 partite e 90 gol. Poi sbarca in Grecia, sponda Olympiacos, ma nella stagione 1994-95 scende in campo solo quattro volte. Prima di tornare in patria gioca in Spagna, Svizzera, Arabia Saudita, Tunisia, Costa d’Avorio, senza però lasciare il segno. La sua carriera si chiude nel 2005 al Gateway, squadra nigeriana di livello medio-basso.
Dopo aver abbandonato si ritira a vita privata, rifiutando un ruolo dirigenziale nella Nigeria Football Association e dedicandosi in toto all’Islam. Scompare il 4 maggio 2012 a soli 48 anni: si parla di sindrome bipolare, depressione e altri disturbi neurologici ma non ci sono conferme, quindi ci limitiamo a ricordarlo così, in un tardo pomeriggio di Dallas, a strapazzare la rete consegnando alla storia del calcio, africano e non, un’immagine indelebile.
daniele