Il 24 agosto 2016 il Rostov travolge in casa 4-1 l’Ajax e guadagna l’accesso alla fase a gironi della Champions League. Una partecipazione che verrà nobilitata da un 3-2 al Bayern Monaco, ma che comunque si concluderà nel mese di dicembre. Dirottati in Europa League, i russi passeranno il primo turno a eliminazione diretta e si fermeranno davanti al Manchester United, raggranellando complessivamente 12.000 punti nel ranking UEFA.
A distanza di nove mesi i lancieri di Amsterdam, invece, li ritroveremo in finale proprio di Europa League, forti di un percorso che è valso loro 22.000 punti e, quasi sicuramente, più soldi di quanti ne abbiano guadagnati i russi che li avevano eliminati dalla manifestazione più importante.[1]

Basta questo per rendere l’idea di quanto paradossale sia il sistema che dal 1999/2000 prevede in vari momenti della stagione il ripescaggio di alcuni club eliminati dal tabellone principale della Champions League in quella che fino al 2009 si è chiamata Coppa UEFA. Sistema che, tra l’altro, prevede da tre anni la “promozione” della squadra vittoriosa nell’Europa League nella fase a gironi della Champions League della stagione successiva.[2] Un vero cortocircuito logico… Pensate al Siviglia 2015/16: a settembre 2015 è nella manifestazione più importante perché detentore dell’Europa League 2015; a dicembre riesce ad arpionare il terzo posto nel suo gruppo, staccatissimo da Juventus e Manchester City, e a febbraio 2016 riparte dall’Europa League; a maggio la rivince riottenendo il pass per i gironi di Champions 2016/17. Roba da ringraziare Sampaoli che ha “eliminato” gli andalusi dall’Europa League 2016/17 facendoli arrivare secondi nel gruppo, dietro la Juventus, ma davanti all’Olympique Lione…

Le due “League” che la UEFA ci presenta annualmente sono, dunque, intimamente connesse come una sorta di Serie A e Serie B europee. E come ha senso chiedersi quante neoretrocesse in B riottengono la promozione in A, così è statisticamente rilevante rispondere alle seguenti due domande: quante volte in una finale di Coppa UEFA o Europa League, dal 2000 ad oggi, ci è arrivata almeno una ripescata dalla Champions League? e quante volte una ripescata ha poi portato a casa la coppa?
Partiamo subito col botto. Nella prima stagione senza Coppa delle Coppe e con tre o quattro club dei campionati maggiori in Champions League, le finaliste della Coppa UEFA provengono entrambe dalla fase a gironi del torneo maggiore dove hanno tutte e due avuto a che fare con italiane: il Galatasaray ha messo fuori gioco il Milan e lo ha anche sorpassato battendolo 3-2 all’Ali Sami Yen negli ultimi cinque minuti di una partita rocambolesca; l’Arsenal si è, invece, dovuto arrendere a Toldo e Batistuta a Wembley.  La finale è senza reti e si decide ai rigori, sancendo la prima vittoria in coppa di una squadra turca.

L’evento due ripescate in finale si ripete altre tre volte, nel 2002, nel 2009 e nel 2013. In totale sono sette le squadre che, dopo un terzo posto nei gironi di Champions League, vivono con successo una seconda vita europea: oltre ai già citati casi del Galatasaray e del Siviglia 2016, capita a Feyenoord, CSKA Mosca, Shakhtar Donetsk, Atletico Madrid e Chelsea. In particolare fa sorridere che i colchoneros nel 2010 ottengano tre pareggi e tre sconfitte nel loro girone di Champions, sopravanzando l’APOEL Nicosia, nonostante una peggior differenza reti globale, solo per il gol fatto in trasferta negli scontri diretti (0-0 a Madrid, 1-1 a Cipro), e poi arrivino a vincere l’Europa League battendo nell’ordine Valencia, Liverpool e Fulham.  Senza contare che si porteranno a casa anche la Supercoppa Europea battendo 2-0 l’Inter di Benitez…
Sono quattro -in diciotto edizioni!-, invece, le finali giocate tra due squadre entrambe non ripescate, anche se il computo totale di vittorie (11-7) è a favore delle non ripescate.

L’Ajax, nella finale di Stoccolma del 2017, ha provato a diventare la prima squadra eliminata nei preliminari di Champions a vincere l’Europa League, fallendo l’impresa all’ultimo atto come il Celtic Glasgow nel 2003 e il Dnipro nel 2015. A vincere è stato, invece, il Manchester United di Mourinho, che, nonostante blasone e soldi investiti, alla fine della stagione 2015/16 non aveva ottenuto la qualificazione per la Champions League. I red devils il prossimo anno un posto già nella fase a gironi della manifestazione più importante se lo sono, quindi, guadagnati nonostante il deludente sesto posto in Premier League. Alla faccia dell’Arsenal che, invece, in campionato è finito quinto e in Champions ha voluto stupidamente passare la fase a gironi e farsi travolgere dal Bayern Monaco agli ottavi… Cortocircuiti logici, appunto si diceva…

federico

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[1] Facciamo riferimento ai punti guadagnati direttamente dal club, cui vanno aggiunti i punti relativi al coefficiente UEFA della federazione di appartenenza
[2] Per l’esattezza la vincente dell’Europa League viene ammessa alla fase a gironi della Champions League della stagione successiva se la detentrice della Champions è già qualificata. Altrimenti il posto spetta a quest’ultima e la detentrice dell’Europa League parte dagli spareggi per l’accesso ai gironi della Champions