Mercoledì 19 ottobre prende il via la fase a gironi della Women’s Champions League edizione 2022/23. È la seconda volta che la massima competizione UEFA al femminile per club avrà un format che ricorda più da vicino il ben noto torneo maschile, o almeno la sua versione di fine anni ’90. Sedici le squadre impegnate, divise in quattro gironi, due le italiane, una in più dello scorso anno (e questo è già un dato positivo).
Come accade con gli uomini, vincere un campionato con ranking UEFA1 elevato significa essere testa di serie e bypassare le qualificazioni, ma – a differenza di quanto succede in campo maschile – le compagini a poterne beneficiare sono state solo quattro e, segnatamente, chi ha vinto l’ultima edizione dei campionati francese, tedesco, inglese, spagnolo. Tutte le altre hanno dovuto affrontare dei turni di qualificazione, per arrivare ai gironi, divise nei tabelloni riservati alle vincenti degli altri campionati e alle piazzate nei campionati delle sedici nazioni con più alto ranking. Una giungla di partite che ha promosso alla fase a gironi la Juventus (e altre sei “vincenti”) e la Roma (e altre quattro “piazzate”): un gran risultato, considerando che l’Italia, al momento, è solo decima nel ranking e che è dietro a Danimarca (sesta), Olanda (settima), Kazakistan (nona), che hanno visto già uscire tutte le loro rappresentanti. O forse una prima conseguenza tangibile, a livello europeo, del fatto che, dietro le più forti squadre della Serie A femminile, ci siano i club maschili2. Non a caso, anche un’altra nazione come il Portogallo, che vanta una grande tradizione tra gli uomini e solo un recente cambio di rotta tra le donne, è 23° nel ranking, ma ha visto un club storico come il Benfica qualificarsi per la seconda volta alla fase a gironi.

Ad ogni modo, il basso posizionamento nella classifica UEFA ha spedito la Juventus in terza fascia nel sorteggio e, come accaduto la stagione scorsa, l’urna non è stata benevola: a parte la costante presenza svizzera (Servette nel 2021/22, Zurigo quest’anno), le avversarie delle bianconere si chiamano Olympique Lione, campione in carica della manifestazione, e Arsenal, secondo lo scorso anno in Women’s Super League, laddove lo scorso anno c’erano il Chelsea vice-campione e il Wolfsburg secondo in Bundesliga. Un anno fa la Juventus, mostrando grande carattere e buon gioco, riuscì a passare il turno, ai danni delle inglesi del Chelsea; questa volta l’effetto sorpresa non ci può essere e le cose per questo potrebbero essere più complesse.
Sulla carta più semplice è il girone della Roma, benché abbia affrontato il sorteggio partendo dalla quarta fascia: la testa di serie del suo girone è il Wolfsburg, ma il secondo posto utile andrà conteso allo Slavia Praga e alle austriache del St. Pölten. Ebbene, le giallorosse nell’ultimo turno di qualificazione hanno fatto fuori l’altra squadra di Praga, lo Sparta, con un eloquente 6-2 complessivo, e il St. Pölten nella scorsa edizione è stato eliminato dalla Juventus. Precedenti che fanno ben sperare, poi sarà il campo a dare il verdetto a partire da subito: il 19 ottobre c’è Zurigo-Juventus, il 20 Roma-Slavia Praga, il 26 St. Pölten-Roma, il 27 Juventus-Olympique Lione.

Con il prosieguo della manifestazione entreremo un po’ più nel dettaglio tecnico. In questa sede, preferiamo concludere offrendo uno specchietto più completo di quali federazioni hanno visto loro rappresentanti arrivare alla fase a gironi di Women’s Champions League in queste due stagioni e fare qualche considerazione a riguardo:

Sono, dunque, undici le federazioni rappresentate, come la scorsa stagione, e tra le new entry spicca l’Albania, con il Vllaznia che è atteso da Chelsea, Paris Saint-Germain e Real Madrid, in quello che di fatto è un “girone di ferro” perché mette insieme rappresentanti di tre dei quattro più importanti tornei europei. Di contro, nessuna nazione avrà tre club, come accaduto per la Germania la stagione scorsa. In particolare, per il secondo anno consecutivo, non ce l’ha fatta il Manchester City, eliminato nel percorso piazzate dal Real Madrid, e chissà per quante altre edizioni la UEFA si accontenterà di questo format che nelle qualificazioni prevede in pieno agosto scontri tra club che hanno dietro imperi e grande disponibilità economica e poi consente alle campionesse svedesi del Rosengård di approdare ai gironi dopo un solo turno di spareggio con le norvegesi del Brann…
Vedremo. Intanto, non prevediamo che quest’anno sia andrà tanto lontano da quanto accaduto nel 2021/22, con solo squadre con alle spalle grandi club maschili di Francia, Inghilterra, Germania, Spagna e Italia.

Nell’immagine in evidenza: Glasgow, 21 agosto 2022, la Roma festeggia la vittoria contro il Paris Fc ai tiri di rigore. Le parigine erano arrivate terze nel loro campionato