Appunti da Qatar 2022 per il futuro, per ricordare meglio cosa il Mondiale più controverso ha consegnato alla storia e alla cronaca. Prima puntata: La fascia da capitano OneLove

Nel settembre del 2022 la campagna One Love: Voetbal verbindt (il calcio unisce) promossa nel 2020 dalla federazione olandese (la KNVB) contro le discriminazioni e in particolare contro quelle basate sull’orientamento sessuale, viene abbracciata anche da altre federazioni europee che, contestualmente, chiedono alla FIFA di poter usare la fascia di capitano con su scritto “OneLove” in occasione delle partite di Qatar 2022. In particolare, sul sito della KNVB si spiega:

The captains of the national teams of Belgium, Denmark, Germany, England, France, the Netherlands, Norway, Wales, Sweden and Swiss will wear the OneLove armband in their upcoming games. OneLove initially started as a campaign by the Dutch Football Association which emphasizes on the fact that all football fans have one thing in common: their love for football. With this message the creators want to express their support for unification of all people and at the same time they want to speak out against all forms of discrimination.

Harry Kane, ad esempio, indossa la fascia OneLove in occasione del match di Nations League Italia-Inghilterra il 23 settembre 2022 a San Siro.

La Svezia e la Norvegia al Mondiale non ci sono, la Francia fa capire di non essere interessata a indossare la fascia anche in Qatar e, così, rimangono sette le squadre intenzionate a portare avanti la richiesta: Olanda, Belgio, Inghilterra, Galles, Danimarca, Germania, Svizzera1.
Per due mesi la FIFA parla genericamente di necessità di rispettare la cultura e la tradizione del paese ospitante e non dà  risposte ufficiali. Poi, il 19 novembre, a due giorni dal debutto di Inghilterra e Galles, arriva la risposta della FIFA che suona come un avvertimento: appellandosi alla regola 4.3 che parla di divieto di veicolare slogan o mostrare immagini che possono essere ritenute offensive o che includano messaggi politici nelle aree di giurisdizione FIFA, si invitano i direttori di gara e gli assistenti a controllare già negli spogliatoi le fasce da capitano e ammonire o addirittura non far entrare in campo i capitani che vogliono indossare la fascia OneLove.
Contestualmente, raggiungendo un livello di ipocrisia indecente, la massima istituzione del governo mondiale comunica che i capitani delle varie squadre indosseranno al Mondiale delle fasce con messaggi di contenuto sociale, diversi a seconda del turno. Quali ce lo rivela il Guardian:

Group stage, round one: #FootballUnitesTheWorld
Group stage, round two: #SaveThePlanet
Group stage, round three: #ProtectChildren #ShareTheMeal
Round of 16: #EducationForAll #FootballForSchools
Quarter-finals: #NoDiscrimination
Semi-finals: #BeActive #BringTheMoves
Third-place and Final: Football Is Joy, Passion, Hope, Love and Peace – #FootballUnitesTheWorld

In un primo tempo Kane e Bale dichiarano di voler sfidare il diktat FIFA, poi le sette federazioni interessate rilasciano una dichiarazione congiunta in cui si attacca la FIFA per i metodi, ma si fa marcia indietro: FA e socie sono disposte a pagare multe, ma non a gravare di gialli i capitani all’inizio di un torneo così lungo e importante. Inglesi e gallesi virano sul kneeling pre fischio di inizio, gesto legato sì alla lotta alle discriminazioni (in particolare razziale), ma ormai divenuto abituale e per questo depotenziato nel suo effetto per sé.

I giocatori della Germania, invece, nella foto di rito prima del match di esordio contro il Giappone (23 novembre) posano con una mano davanti alla bocca. Chiaro il messaggio: la FIFA ci ha tappato la bocca e ci impedisce di esprimere il nostro punto di vista.
L’immagine non è ripresa dalla regia internazionale, ma è rilanciata immediatamente dal sito della DFB, a segnalare che il gesto è meditato e sentito. E fa il giro del mondo. Come un’altra istantanea, in cui si vede uno degli assistenti dell’arbitro salvadoregno Barton controllare con solerzia e poco garbo quale fascia indossi Neuer.
La Germania, però, perde inopinatamente 1-2 dopo aver più volte sfiorato il 2-0 e questo spinge Flick e l’ambiente tutto a concentrarsi sulle due successive partite più che sulla battaglia contro la FIFA. Il pareggio con la Spagna e la vittoria contro Costarica non bastano e i tedeschi tornano a casa. Al danno si aggiunge il dileggio: in Qatar diventano virali video in cui “simpatici” sudditi dell’emiro salutano la Germania con una mano e si tappano la bocca con l’altra.

Una citazione a parte merita la Danimarca, ma anche qui per il “tanto fumo e poco arrosto”. La federazione danese, oltre ad aderire alla campagna OneLove, rende pubblico un mese prima dell’inizio del Mondiale che la terza maglia del kit prodotto per Qatar 2022 è completamente nera, in segno di lutto per i morti sul lavoro per la costruzione degli stadi. Arrivati nell’emirato, i danesi chiedono di potersi allenare con una maglietta con su scritto “Diritti umani per tutti”, ma la FIFA -ovviamente- non lo concede loro.
Sul campo arriva uno 0-0 con la Tunisia, un 1-2 con la Francia e una sconfitta con l’Australia senza mai rendersi pericolosa… e così la Danimarca torna a casa senza neanche aver usato la sua bella terza maglia tutta nera.

Nella foto in evidenza: Zachari Zeegelaar del Suriname controlla la fascia indossata da Manuel Neuer

Puntata successiva: STEPHANIE FRAPPART E LA STORIA DIRETTA (E INTERPRETATA) DALLA FIFA