I due anni di squalifica per il calcioscommesse sono appena terminati. Un Europeo saltato, l’acquisto da parte della Juventus durante il riposo forzato e ora Trapattoni che decide di mandarlo subito in campo a Udine. È la terzultima giornata e i bianconeri sono in vetta alla classifica insieme alla Fiorentina. La partita del Friuli è quindi di fondamentale importanza e affidare il peso dell’attacco a un calciatore che da due anni non sente l’odore dell’erba può essere un rischio, ma questo calciatore si chiama Paolo Rossi, uno che in A con le maglie di Lanerossi Vicenza e Perugia ha segnato tantissimo, uno che a ventidue anni ha disputato un Mondiale in Argentina da assoluto protagonista.
Le cose cominciano male. Calcio d’inizio e l’Udinese va in gol con Miano su assist del barone, Franco Causio che a Torino ha lasciato tanti estimatori. La Juventus ci mette un po’ per reagire, poi al 30′ Marocchino s’inventa il pareggio con uno slalom in area di rigore. Cinque minuti e Paolo Rossi dimostra la sua esistenza: scatto sulla fascia sinistra, cross, il portiere udinese Borin smanaccia e Cabrini mette dentro l’1-2.
Negli spogliatoi all’intervallo c’è euforia perché la Fiorentina sta arrancando con l’Inter, perché a Udine la Juventus ha ribaltato il risultato e ora sembra padrona del campo. Nell’aria poi c’è una sensazione particolare, qualcosa sta per accadere. Si torna in campo, passa qualche minuto ed ecco quel momento che tutti gli juventini e il c.t. della nazionale stanno aspettando. Punizione dalla sinistra, quasi all’altezza della bandierina, cross di sinistro di Brady, Paolo Rossi svetta e di testa mette dentro.
È il 49′ di Udinese-Juventus. Nessuno lo sospetta, ma è l’attimo in cui l’Italia di Bearzot vince il Mondiale.
federico
Immagine in evidenza tratta dal Guerin Sportivo n° 19, 1982