Una Coppa sospesa tra due continenti. 4° puntata: La Coppa Intercontinentale Europeo-Sudamericana. 1985

paolinaplatiniIn posa plastica, disteso su un ideale triclinio, Michel Platini ricorda Paolina Borghese. Chissà se al gusto artistico dell’arbitro tedesco Volker Roth e del suo assistente di linea piace almeno questo modo elegante di esprimere il proprio disappunto, visto che poco prima si sono comportati da iconoclasti. Una bandierina alzata forse per un fuorigioco passivo di Serena a centro area, un fischio e il gol più bello della carriera di Platini non lascia segno nel tabellino.

Non è però corretto ridurre a questa pur indimenticabile sequenza Juventus-Argentinos Juniors, la sfida che assegna la Coppa Intercontinentale 1985. La partita è infatti combattuta, impreziosita da grandi giocate e piena di gol buoni e gol annullati. Sono gli argentini sornioni a passare per primi al 55′: gran lancio di Videla per inserimento centrale di Ereros che in pallonetto uccella Tacconi. Passano pochi minuti e la Juventus rischia il tracollo, grande azione di Borghi, Ereros mette al centro e Castro segna, ma l’arbitro annulla per fuorigioco molto dubbio. Forse una compensazione per aver fermato ingiustamente Laudrup una decina di minuti prima quando si era ancora sullo 0-0 e il danese era a tu per tu col portiere Vidallé.

A botta di compensazioni si va avanti. Il rigore concesso alla Juventus per fallo veniale su Serena con relativa trasformazione di Platini precede di poco l’inutile meraviglia di Le Roi. Poi nell’ultimo quarto d’ora ancora emozioni, fuochi d’artificio e gran gol: passaggio filtrante di Borghi, che a Como e nel Milan farà vedere ben poco, diagonale di Castro e 2-1 argentino; triangolo spettacolare Laudrup-Platini-Laudrup, il danese dribbla il portiere e deposita in rete il gol del 2-2. Ai supplementari succede poco e decide tutto la lotteria dei rigori. Quelli di Batista e Pavoni sono inguardabili quasi come quello che regalerà al mondo Costacurta 18 anni dopo in simile occasione, Brio, Cabrini e Serena invece non sbagliano e poi Platini mette in cassaforte il titolo intercontinentale.

La Juventus diventa così la prima squadra ad avere in bacheca un esemplare per ciascuna delle cinque coppe internazionali che un’europea può conquistare. L’Heyesel sembra lontano, anche se son passati solo sei mesi.

federico

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