Una Coppa sospesa tra due continenti. 7° puntata: La Coppa Intercontinentale Europeo-Sudamericana. 1997-2004

Le ultime edizioni del duo Coppa Intercontinentale-Toyota Cup scorrono via quasi senza lasciare traccia per il calcio italiano. Dopo le quattro vittorie e le due sconfitte tra il 1985 e il 1996, solo una squadra italiana passa da Tokyo tra il 1997 e il 2004. È il Milan di Ancelotti, che nel 2003 si trova di fronte il Boca Juniors. Sul campo finisce 1-1, grazie al botta e risposta Tomasson-Donnet tra il 23′ e il 29′. Poi va tutto storto ai rigori, che pochi mesi prima hanno portato fortuna all’Old Trafford di Manchester nella finale di Champions League contro la Juventus. Il penalty-passaggio di Costacurta ad Abbondanzieri, uno dei più brutti rigori che la storia del calcio ricordi, fa calare definitivamente il sipario sulle speranze rossonere e consegna al Boca la sua terza Intercontinentale (e la seconda Toyota Cup).

Eppure qualcosa da ricordare c’è. Ad esempio, la vittoria di un allenatore italiano, Nevio Scala, che eredita da Hitzfeld il Borussia Dortmund campione d’Europa zeppo di vecchie conoscenze della Serie A, e batte 2-0 il Cruzeiro nel dicembre 1997 grazie ai gol di Zorc e Heiko Herrlich. Oppure il bellissimo gol con cui Raúl González Blanco fissa sul 2-1 il risultato contro il Vasco da Gama a pochi minuti dal termine e riconsegna alle merengues l’Intercontinentale a distanza di 38 anni: stop al volo su magistrale lancio di Seedorf, doppio dribbling a rientrare e palla in rete.
Decisive sono poi la doppietta nei primi cinque minuti con cui Martin Palermo orienta Boca Jrs-Real Madrid nel 2000, le reti di Ronaldo e Guti contro i paraguayani dell’Olimpia Asunción nel 2002, il golden gol del ghanese Kuffour che dà al Bayern Monaco la seconda vittoria nella competizione nel 2001, il cross al bacio di Giggs che consente a Roy Keane di portare per la prima volta in Inghilterra il titolo ideale di campione del mondo nel 1999.

Il sipario sulla coppa, che con alterne fortune ha messo di fronte i club campioni di Europa e Sud America, cala il 12 dicembre 2004. Una serie di nove rigori sancisce la vittoria del Porto ai danni dell’Once Caldas di Henao, il portiere che proprio nei tiri dal dischetto aveva fatto la differenza contro il Boca Jrs nella finale della Libertadores 2004.
Sono passati 44 anni dalla prima edizione e, finalmente, la FIFA è riuscita a rimediare al suo peccato originale, quello di non aver voluto dare il suo beneplacito alla competizione. E lo ha fatto non con la tecnica del braccio di ferro (che negli anni Settanta aveva quasi portato alla sparizione della coppa), ma venendo a patti con la triade UEFA-CONMEBOL-Toyota che nel potenziale evocativo ed economico di una coppa sospesa tra Europa e Sud America avevano sempre creduto.
Bye-bye Coppa Intercontinentale Europeo-Sudamericana, welcome Mondiale FIFA per club.

federico

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