Sono più forti i campioni di Europa per club o i vincitori della Coppa delle Coppe? Meglio il calcio totale dell’Ajax o quello vecchia maniera dei Rangers Glasgow? Sul giornale olandese De Telegraaf il dibattito è aperto e l’unico modo per dirimere la questione è organizzare una sfida. Ad Artemio Franchi, segretario UEFA, l’idea di inserire una nuova competizione non interessa (altri tempi…), ma, sotto la spinta del giornalista Martin Witkamp, Ajax e Rangers si organizzano e si contendono la Coppa del Centenario dei Rangers. I lancieri vincono 3-1 in casa degli scozzesi il 16 giugno 1972 e 3-2 ad Amsterdam la settimana dopo.

La UEFA si ricrede e per la stagione successiva dà il suo avallo al nuovo trofeo. La prima edizione della Supercoppa Europea vede così di fornte l’Ajax, giunto ormai alla terza Coppa Campioni consecutiva, e il Milan, vincitore della Coppa delle Coppe 1972/73. La partita di andata a San Siro si chiude con un gol di Chiarugi, esattamente come la finale di Salonicco che ha visto i rossoneri battere il Leeds United in modo tutt’altro che limpido.

Ad Amsterdam non c’è però storia. Su punizione apre le danze Mulder, il giocatore che nello scacchiere dei lancieri ha sostituito Cruijff volato a Barcellona. Prima dell’intervallo ancora una punizione, stavolta sulla fascia destra, Mulder crossa e il capitano Keizer mette dentro il 2-0. La vittoria è ormai in tasca, la ripresa serve solo a ingigantire la superiorità dell’Ajax. I rossoneri non riescono quasi a uscire dalla propria metà campo, perdono invariabilmente palla, se pressati, e subiscono quattro reti tra il 72′ e il 87′. Segnano Neeskens, Rep (che aveva castigato la Juventus in finale di Coppa Campioni nel 1973), Gerrie Mühren su rigore e Haan (che invece castigherà l’Italia ai Mondiali del 1978).
I lancieri sono però già fuori dalla Coppa Campioni 1973/74, perché eliminati dal CSKA Sofia. La prima Supercoppa Europea ufficialmente avallata dalla UEFA coincide, quindi, con l’ultimo trofeo internazionale vinto da quell’Ajax che rivoluzionò il modo di giocare a calcio.

federico