Personaggi in cerca d’autore. 3° puntata: Diego A. Maradona

¿ Sabes que jugador sería yo si no hubiese tomado cocaina ?
D.A.M. 

esercizio maradonaDevo preparare il compito di fisica per la prima, apro l’Amaldi 2.0 per cercare ispirazione e l’occhio mi casca su un rettangolo verde disegnato a pagina 108. Passo così tanto tempo appresso a calcio romantico che vedo campi da gioco ovunque. E invece no, non mi sono sbagliato. Leggo. È addirittura un esercizio. Chiede di calcolare quanta strada ha fatto Maradona palla al piede prima di segnare il 2-0 all’Inghilterra ai mondiali del 1986, quello che per la FIFA è semplicemente il gol del secolo.

Certo nel testo ci sono delle imprecisioni,[1] ma ritrovare Diego in un libro di scuola mi fa tornare in mente quello che mi disse un mio amico il giorno stesso in cui conseguì il dottorato in matematica: “Ci pensi? Noi siamo quelli che hanno visto giocare Maradona!
E poco dopo concluse la presentazione della sua tesi alla commissione giudicante proiettando il gol del secolo.

È vero. Noi abbiamo visto giocare Maradona in campo e fuori, con la palla e con la coca, con gli avversari e contro se stesso. Ora lo ritroviamo ovunque, nei film e sui libri, nelle canzoni e nei nostri ricordi, nitidi e confusi allo stesso tempo. Simbolo? Rivoluzionario? Martire? Cattivo maestro? Boh!

Qualcuno in Argentina ha direttamente santificato lui e la sua eterna gambeta endiablada e lo venera col nome di D10sUn po’ per non farsi domande o darsi risposte su di lui, un po’ perché quel gol a los ingleses, anzi quei due gol in pochi minuti, significarono beffa, irrisione, rivincita nei confronti di chi aveva invaso le Malvinas e chiamate Falkland spargendo tanto sangue.

mano de diosChi, invece, alle domande di prima ha provato a rispondere è stato Emir KusturicaDue anni di riprese per Maradona by Kusturica nel tentativo di raccontare a pieno quel personaggio così complesso, dal suo sconfinato genio calcistico al suo impegno politico più viscerale che meditato, dai suoi problemi di droga a Napoli (e non solo) all’amore per la sua famiglia .
Un caos a cui lo stesso regista serbo ammette nell’ultima scena di non aver saputo dare forma, ma i cui tempi sono giustamente scanditi dalle immagini del gol del secolo. Come il maiale che mangia la Trabant li scandisce in Gatto nero, gatto bianco.

Aveva ragione la curva B del San Paolo a cantare Maradona è megl’ e Pelé e non come giocatore, visto che paragonare O Rey ed El Pibe de oro non ha calcisticamente senso. Qualche giornalista da pay tv oggi direbbe due marziani, sbagliando in pieno. Perché Diego è un terrestre col dono della gambeta endiablata, uno che non ha mai pensato di star zitto o forse non ha mai riflettuto tanto prima di parlare o di decidere cosa fare con il pallone.
E allora un po’ per gioco, un po’ per davvero non resta che unirsi al coro della Iglesia Maradoniana 

Diego nuestro que estás en las canchas.
Santificada sea a tu zurda, venga a nosotros tu magia.
Háganse tus goles recordar en la Tierra como en el Cielo.
Danos hoy la magia de cada día, perdona a los ingleses,
como nosotros perdonamos la mafia napolitana,
no nos dejes caer en off-side y líbranos de Havelange y Pelé.
[2]

federico

Puntata precedente: Matthias Sindelar; Puntata successiva: Masashi Nakayama
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[1] Le imprecisioni nel testo riportato nella foto sono due: la cavalcata che porta Maradona al 2-0 inizia poco dietro centrocampo e, prima della fine, Lineker accorcia le distanze per il definitivo 2-1. Ricordiamo poi che il gol del vantaggio argentino è l’altrettanto famoso gol de la mano de Dios
[2] Diego nostro che sei nei campi / santificato sia il tuo sinistro, venga a noi la tua magia. / Possano i tuoi gol ricordarsi in Terra come in Cielo. / Dacci oggi la magia quotidiana, perdona gli inglesi / come noi perdoniamo la mafia napoletana, / non ci far cadere in off-side e liberaci da Havelange e Pelé. (cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Iglesia_Maradoniana)

Dalle preghiere rivedute e corrette della Iglesia alle poesie dedicate al Napoli e a Maradona da Suor Stefania Iorio il salto è breve e fa capire come il nesso Diego-Dio abbia attecchito ovunque El Pibe sia passato.
Suora in un convento di Castellammare di Stabia, Suor Stefania non poteva recarsi allo stadio perché il suo ordine non lo permetteva. Riuscì comunque a incontrare il suo idolo in una trasmissione TV. (cfr. Corriere della Sera, 23 gennaio 1993)

Segnaliamo, infine, i titoli di alcuni film e alcune canzoni in cui direttamente o indirettamente si parla di Maradona.

Film: El hijo de la novia, Argentina 2001, J.J. Campanella; Santa Maradona, Italia 2001, M. Ponti; El Camino de San Diego, Argentina 2006, C. Sorin; Maradona, La Mano de Dios, Italia 2007, M.Risi.
Canzoni: Santa Maradona, Mano Negra; La mano de Dios, Rodrigo Bueno; La vida tombola, Manu Chao.