Il Calcio alle Olimpiadi. 2° puntata: Il match non ufficiale del 1896

Anche nel corso della I Olimpiade dell’era moderna si giocò a calcio! Il 12 aprile 1896, al velodromo Neo Phaliron di Atene, una rappresentativa danese e una greca si affrontarono in un match che vide stravincere gli scandinavi 9-0 o 15-0. Ormai è (quasi) certo ed è una scoperta che va a colmare un vuoto, tutto sommato, inatteso, visto che il barone De Coubertin, ricopriva una carica importante anche nell’USFSA, l’ente che in Francia si era preso in carico lo sviluppo del football association, ed era, dunque, lecito aspettarsi da parte del CIO delle attenzioni nei confronti del pallone sin dalla prima edizione dei Giochi.
Ad ogni modo, la partita in questione non rientrava nel programma ufficiale di Atene 1896 ed è rimasta ignota per molti decenni anche ai più accaniti storiografi a cinque cerchi. Basti pensare alle fonti davvero scarse e un po’ deboli che l’articolo più approfondito a riguardo cita a suffragio dell’esistenza di tale incontro: l’intervista rilasciata nel 1970 da un ormai anziano ex calciatore e arbitro (M. Isaias) alla tv pubblica ellenica; una ricerca prodotta dalla Accademia Nazionale delle scienze di Kiev sulla nascita del calcio in Ucraina, che -accidentalmente- riferisce che Aleksej Butovskij, rappresentante del CIO per la Russia zarista ad Atene 1896, era tra il pubblico di quella partita tra greci e danesi; un bollettino FIFA del 1976 che indica la Danimarca come prima campionessa olimpica nella storia del calcio. Fonti cui vanno aggiunte le parole del ceco Jiří Guth-Jarkovský, anche lui membro del CIO presente nella capitale greca nel 1896, che ricordava come i danesi in gara in quella prima Olimpiade furono dodici e non tre come riportato nei report ufficiali1.
Dietro le difficoltà incontrate da parte di questo match a tramandare il proprio ricordo c’è, però, una ragione. Ed è, paradossalmente, la ragione senza la quale la partita stessa non si sarebbe mai potuta disputare: l’Olimpiade.

Come spiega il sito della Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation, la rappresentativa danese e quella greca erano di fatto le uniche due compagini a essersi iscritte al torneo olimpico di football association che si stava cercando di allestire in occasione di Atene 1896. Di fronte a una tale scarsità di partecipanti, il Comitato organizzatore decise di escludere il calcio dal programma ufficiale, ma questo non impedì a greci e danesi di mettersi d’accordo tra di loro per sfidarsi lo stesso su un campo di calcio, sia pur in modo non ufficiale. E fu così che il 12 aprile, mentre l’Olimpiade era in pieno svolgimento, alcuni afferenti al gruppo sportivo locale Podilatikos Syllogos Athinon sfidarono un team composto da undici danesi. Tra gli scandinavi spiccavano Eugen Schmidt e Holger Nielsen, che erano nella capitale greca per partecipare all’Olimpiade (Nielsen avrebbe anche ottenuto un secondo e due terzi posti tra scherma e tiro a segno). Anche se, molto probabilmente, a risultare decisivi ai fini della schiacciante vittoria furono gli ex giocatori dell’Østerbro Boldklub che erano, invece, in Grecia perché commercianti o perché imbarcati come marinai su navi attraccate al Pireo2.
Ad arbitrare c’era un direttore di gara di eccezione, il principe di Grecia e Danimarca Giorgio, ma questo non bastò a far sì che del match se ne parlasse sui giornali, perché il fratello dell’arbitro, il principe ereditario Costantino, che era a capo del Comitato organizzatore, aveva espressamente intimato di dare spazio sui media solo agli eventi sportivi ufficiali organizzati all’interno dell’Olimpiade. Ed è per questo che della prima partita di pallone a cinque cerchi si hanno solo notizie che chiamare indirette è davvero un eufemismo3.

Nella foto in evidenza: un’immagine del velodromo Neo Phaliron che ospitò l’incontro tra danesi e greci

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