I pionieri del football italiano a caccia di avventure internazionali – 3° puntata
La squadra di Basilea è composta tutta di atletici giovanetti biondi del tipo tedesco forti e veloci; è energica e omogenea. Il suo portiere, Schmassmann, è reputato il migliore della Svizzera; Bäcklin è un fortissimo back […] Dei forward noteremo […] Mory, il back ben noto anche fuori della Svizzera che ora è passato in prima linea. […] [Anche se] la caratteristica delle squadre di questo tipo, come delle inglesi, non sono le individualità brillanti, bensì l’omogeneità e lo slancio collettivo; nessuno si distingue oltremodo, a detrimento dell’azione; tutti lavorano allo stesso scopo.
Recita così la presentazione che il 14 aprile 1906 La Stampa fa dell’Old Boys di Basilea, giunto in Italia per incontrare la Juventus nel corso della pausa per la Pasqua del campionato federale. Sono passati appena tre anni da quando il Genoa ha giocato contro il Vélo Club Nizza nel primo incontro internazionale che può dirsi ufficiale. Eppure, per i club italiani di una certa levatura, è già diventata una tradizione, e al tempo stesso un ottimo banco di prova, sfruttare i momenti di pausa della stagione per misurarsi con squadre di nazioni vicine.
E se le sfide con le squadre francesi dicono poco,[1] ben diverso è l’impatto del football italiano con quello svizzero. Si inizia con i club della svizzera francese. Le prime squadre a varcare le Alpi nell’aprile del 1903 sono il Montriond Losanna (secondo alcuni storici una delle squadre più antiche del vecchio continente tanto che la sua fondazione risalirebbe addirittura al 1860)[2] e il Club Athlétique di Ginevra. Il primo turno finisce in pareggio, il Losanna batte 1-0 la Juventus, una squadra mista torinese batte 4-2 il club ginevrino, ma questo non deve ingannare. Il Montriond fa parte delle undici squadre che nel 1895 hanno dato vita alla Federazione Svizzera e non a caso batterà la Juventus anche nei successivi cinque incontri che si svolgono nel 1905; il Club Athlétique di Ginevra, invece, non è in Serie A.
La squadra ginevrina più rappresentativa è, infatti, il Servette che sfida per la prima volta il football italiano nel 1905, battendo due volte la Juventus (1-0 il 12 febbraio al Velodromo Umberto I e 2-0 il 1° maggio a Ginevra) e una volta il Genoa (1-0 a Ponte Carrega nel corso della settimana pasquale). E pensare che rossoblù e bianconeri quell’anno si contendono il titolo di campione d’Italia, mentre il Servette arriva solo terzo nel Girone Ovest del campionato svizzero e non si qualifica neanche per la fase finale.
Un divario di mentalità oltre che tecnico visto che, a margine della partita giocata a Torino, il capitano svizzero Carlo Zanello fa i complimenti alla difesa juventina, ma giudica oltremodo “fumoso” il gioco della linea degli avanti e il cronista de La Stampa, dal canto suo, spiega come gli svizzeri abbiano mostrato al pubblico “il vero gioco di squadra, velocissimo, corretto, silenzioso, con passaggi misurati e tranquilli”.[3]
Oltre al filotto di vittorie del Servette, il 1905 registra un altro passo importante, visto che iniziano a varcare le Alpi anche le squadre della svizzera tedesca, che, risultati del campionato alla mano, sono più forti di quelle di Ginevra e Losanna. Si inizia con il Grasshoppers, che si laureerà campione nel 1905. Le cavallette di Zurigo pareggiano 3-3 col Genoa il 6 gennaio e travolgono 4-0 una squadra mista Genoa-Milan due giorni dopo. Quindi, è il turno del San Gallo, campione di Svizzera nel 1904, che in aprile vince a Milano un quadrangolare che vede in lizza anche le due padrone di casa, Milan e U.S. Milanese. C’è anche una squadra di Lugano, ma il livello del calcio ticinese è inferiore a quello delle altre parti della confederazione elvetica.
A breve distanza gli esordi italiani dello Zurigo (campione nel 1902) e del già nominato Old Boys di Basilea (vicecampione nel 1905). Partite che spesso fanno registrare risultati poco lusinghieri,[4] ma che costituiscono per i club italiani uno stimolo a cercare una propria identità e, allo stesso tempo, ad apprendere da chi gioca a football in modo diverso.
Non a caso dal 1906 un po’ di giocatori svizzeri incontrati in queste amichevoli internazionali vestiranno, anche se per brevi periodi, le casacche dei migliori club italiani.
federico
Puntata precedente: 28 aprile 1903: Il Genoa varca il confine; Puntata successiva: 19 maggio 1907: Il Toro in trasferta a Praga!
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[1] Il Genoa nel 1904 affronta nuovamente il Vélo Club di Nizza e vince 5-3 in trasferta e addirittura 15-1 in casa (Archivio Storico Fondazione Genoa 1893). La Juventus il 24 aprile 1904 strapazza 10-1 il Lyon Olympique nel match che assegna la Coppa d’oro Città di Torino. Da segnalare che Vélo Club e Lione non sono però rappresentative del livello raggiunto dal football francese in quegli anni
[2] Il Lausanne Football and Cricket Club è fondato nel 1860 da alcuni studenti inglesi. La sezione dedicata solo al calcio nasce nel 1896 col nome di del Montriond Lausanne, dall’omonima collina che sorge nei pressi della città (wikipedia.fr)
[3] cfr. La Stampa, 13/02/1905
[4] Riportiamo alcuni risultati: 31 gennaio 1905, Genoa-Old Boys Basel 4-5; 15-16 aprile 1906, Milan-Old Boys Basel 2-5, 1-5; 4 giugno 1906, Milan-Zurigo 0-6; 31 marzo-1 aprile 1907, Milan-FC Basel 3-4, 3-4. L’unica vittoria di cui abbiamo conoscenza: 3 giugno 1906, Milan-Blue Star San Gallo 2-1, riportata dai rossoneri contro una squadra che è in massima serie, ma perde quasi sempre.