Il Calcio alle Olimpiadi. 10° puntata: L’Italia bronzo ad Amsterdam 1928

Sono passati soli tre giorni da quando l’Uruguay ha fermato con classe, fortuna e un po’ di mestiere l’avanzata della nazionale italiana. Baloncieri, che di nome fa Adolfo, attaccante di quell’Italia, ricorda con un po’ di rimpianto il mani del “famoso mediano negro” Andrade, non visto dall’arbitro belga Langenus sul risultato di 1-0 per gli azzurri, “il Combi in cattiva giornata”, che si fa sorprendere due volte, e il gran gol di Scarone, che di fatto chiude la partita. Il risultato finale dice 3-2. L’impresa è, però, notevole visto che molti dei giocatori della celeste si laureeranno campioni del mondo di lì a due anni.

Sono passati tre giorni e ora gli azzurri si giocano il bronzo contro il sorprendente Egitto, che è però apparso stanco e già appagato nella semifinale persa 6-0 con l’Argentina. L’inizio della partita è scoppiettante. In 19 minuti cinque gol: Schiavio porta avanti gli azzurri, Riad pareggia, Baloncieri segna il 2-1, Riad pareggia di nuovo, Banchero segna il 3-2. Venti minuti di pausa in cui i nordafricani piano piano escono dal match e poi una messe di gol. Il primo tempo termina 6-2, al 60′ il risultato è 8-3 e nell’ultimo quarto d’ora l’Italia va in gol altre tre volte con Magnozzi.
A fine partita si contano undici reti italiane e tre egiziane, un insolito 11-3 che tutt’ora segna il record di gol segnati e di gol totali in una match della Nazionale. Tre gol sono di Angiolino Schiavio -autore anche del ben più importante gol del 2-1 nella finale mondiale del 1934 contro la Cecoslovacchia-, tre di Banchero e del livornese Magnozzi, due di Baloncieri. cinque pali e un rigore calciato volutamente fuori da Fulvio Bernardini. La medaglia di bronzo è stravinta e il ciclo che porterà in dieci anni gli azzurri a vincere due Coppe Internazionali, due Mondiali e un’Olimpiade è aperto.

federico

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