Tra le partite leggendarie (e meno note) della storia del calcio c’è di sicuro la finale dell’Indian Football Association Shield, giocata a Calcutta il 29 luglio del 1911. A contendersi all’ultimo atto il prestigioso trofeo, che si assegnava sin dal 1893 e che fino ad allora aveva visto vincere solo formazioni composte da coloni inglesi o da atleti di pelle bianca, furono l’East Yorkshire Regiment, la squadra delle milizie di sua maestà Giorgio V, e il Mohun Bagan, il più antico club calcistico di tutta l’Asia.
Fondato a Calcutta nell’agosto del 1889 da un pugno di intellettuali, tra cui spiccava il futuro presidente del Congresso Nazionale Indiano Bhupendra Nath Basu, il Mohun Bagan si era fatto strada vincendo tra il 1904 e il 1910 una serie di trofei e sconfiggendo anche alcuni football club, come il Dalhousie, cui avevano dato vita i residenti British.[1] Per questo già nel 1909 la compagine bengalese era stata invitata a partecipare all’IFA Shield, prima squadra composta da indiani a poterlo fare. Nel 1911 era, quindi, alla terza partecipazione e si era spinto già molto più in là rispetto al Secondo Turno raggiunto nelle due circostanze precedenti.
East Yorkshire Regiment e Mohun Bagan scesero in campo alla presenza di oltre centoventimila spettatori, provenienti da ogni parte del Bengala. Lo stadio di Calcutta non aveva le gradinate e così solo chi fu fortunato a posizionarsi nelle prime file, che facevano da cordone al terreno di gioco, riuscì seguire le fasi salienti del match. Chi si ritrovò nelle retrovie venne informato sull’andamento della gara da un organizzato passaparola. Il segnale, in caso di gol, era alzare in cielo degli aquiloni. La differenza di status tra i giocatori delle due squadre era evidenziata dal fatto che alcuni dei bengalesi giocavano senza scarpini.
La partita fu ricchissima di emozioni, il primo tempo (di venticinque minuti) finì senza sorprese, con gli inglesi in vantaggio grazie ad una marcatura su tiro da fermo dal sergente Stephen Jackson. Nella ripresa la musica cambiò, incitati dal pubblico amico, i bengalesi pressarono gli avversari, costringendoli ad arroccarsi nella loro metà campo e il pareggio fu opera dal più talentuoso giocatore bengalese del tempo, Sibdas Bhaduri.
Lo stesso Bhaduri, a un minuto dal fischio finale, si rese ancora protagonista pennellando con millimetrica precisione un traversone per il centrocampista Abilash Ghosh che con un tocco velenoso mandò in visibilio la calca dei centoventimila. Il risultato non sarebbe più cambiato.
La vittoria di Bhaduri e dei suoi compagni (nella formazione vi era anche il fratello Bijoydas) fu un sfregio troppo grande per il Paese che aveva inventato il più bel gioco del mondo, ma la partita assunse un valore che andava ben oltre la competizione sportiva. La sorprendente prova del Mohun Bagan significò la rivincita di un popolo che era stato sottomesso e aveva sopportate le angherie degli inglesi. Sulle pagine di un giornale del tempo si lesse: «Il Mohun Bagan ha avuto successo dove il Congresso e lo Swadeshi Movement avevano fallito, sgonfiando il mito che i britannici fossero imbattuti in ogni sfera della vita».
Il poeta Achintya Kumar Sengupta (1903-1976), che sarà tra le voci autorevoli nella lotta dell’indipendenza dell’India, scriverà anni dopo: «Il Mohun Bagan non è una squadra di calcio. E’ un paese torturato che si rotola nella polvere e ha appena iniziato ad alzare la testa».
La leggendaria impresa dei tigrotti in maglia marrone e verde che giocavano senza scarpini non sarà più dimenticata, a Calcutta il 29 luglio continua ad essere celebrato come il giorno dell’indipendenza del calcio indiano. L’indipendenza, quella vera, sarebbe arrivata trentasette anni dopo ed è curioso notare come anche le due successive vittorie del Mohun Bagan nell’IFA Shield arriveranno a cavallo di quell’avvenimento: 1947, ultima edizione giocata nell’India colonia britannica e con anche le squadre inglesi; 1948, prima edizione nell’India ormai affrancata.
Mimmo Mastrangelo
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[1] Le tappe più importanti sono tre: 1904, il primo trofeo vinto, la Coochbehar Cup; 1905, vittoria nella Gladstone Cup battendo in finale 6-1 il Dalhousie, campione in carica dell’IFA Shield; 1906, prima vittoria nella Trades Cup, seconda squadra indiana a riuscirci dopo la National Association nel 1900. Da notare che lo Shobhabazar Club fu la prima squadra a battere un club inglese, nel 1892, nel corso della Trades Cup