La Nazionale e le Olimpiadi. 2° puntata: La prima Italia olimpica (1912)

Nei primi cento anni di storia l’Italia ha incrociato la Finlandia dodici volte e solo due volte i finlandesi non hanno perso. Il pareggio di Roma del 27 settembre 1975 è costato caro in proiezione fase finale degli Europei 1976, ma quello era un traguardo che -data la forza dell’Olanda- gli azzurri non avrebbero forse toccato neanche in caso di vittoria1. Molto più dolorosa fu, invece, l’unica sconfitta, patita, tra l’altro, nel primo match ufficiale della storia della Nazionale.

«Meglio non parlarne nemmeno ora», dice Vittorio Pozzo nei suoi ricordi affidati a Il calcio illustrato nel 1949 e questo rende al meglio l’idea di una partita che gli azzurri consideravano vinta prima ancora di scendere in campo, che al 25′ del primo tempo stavano anche vincendo e che alla fine persero ai supplementari. Di Öhman, Bontadini, Sardi, Eino Sonio e Wiberg le reti che determinarono il 3-2 finale per gli scandinavi e consentirono loro di approdare ai quarti di finale del torneo olimpico di Stoccolma 1912. L’Italia finì, invece, nel torneo di consolazione, in cui ottenne una vittoria sulla Svezia e rimediò una pesante sconfitta (5-1) dall’Austria.
Gli azzurri avevano pagato sul campo i problemi interni alla Federazione: in due anni di attività e otto match ufficiali, la Nazionale italiana aveva visto alternarsi ben sei commissioni tecniche, tre dall’inizio del 1912. L’ultima di queste constava del solo Pozzo, scelto in tutta fretta come commissario unico in vista della partecipazione olimpica. «Attorno a me c’era il vuoto, in tutto, meno che in fatto di aspirazioni e di ambizioni» e anche questa affermazione rende bene l’idea. A peggiorar le cose la ristrettezza dei fondi del Comitato Olimpico, che aveva imposto una rosa di soli quattordici giocatori, e i permessi militari, che il Ministero della Guerra non aveva voluto concedere a molti degli atleti sotto le armi.

La Grande Guerra era, infatti, alle porte, l’aria del conflitto spirava in tutti gli angoli del Vecchio Continente e anche su alcune grandi e piccole sfide sportive che andarono in scena in terra svedese. Se già nel 1912 l’Italia fosse stata nemica dichiarata degli imperi centrali2, la partita contro gli austriaci avrebbe forse avuto un peso diverso, simile a quello di Finlandia-Russia, match che proprio il brutto esordio italiano in qualche modo agevolò.
Il Granducato di Finlandia, anzi il Великое княжество Финляндское, era parte dell’Impero Russo, ma già per i Giochi Intermedi e per Londra 1908 aveva avuto il permesso di portare una propria squadra olimpica. A Stoccolma, su pressione dei russi, il CIO lasciò ai finlandesi un’autonomia di fatto, ma li obbligò a sfilare dietro la bandiera zarista nella cerimonia d’apertura e a vedere issata la stessa bandiera, anche in caso di ori conquistati dai finlandesi. Andò a finire che i finlandesi marciarono dietro i russi, ma ben distanti, e con in mezzo il vessillo di una società femminile di ginnastica di Helsinki, costituita da persone di lingua svedese. Nel corso della manifestazione, poi, il leggendario fondista Kolehmainen, il discobolo Taipale, il giavellottista Saaristo e i lottatori finlandesi fecero sbandierare il vessillo zarista in tuttto nove volte, mentre i “russi veri” non ci riuscirono mai.
E anche nel calcio gli scandinavi ebbero la meglio sui russi. L’incontro, valido per i quarti di finale, andò in scena il 30 giugno 1912 al Tranebergs Idrottsplats e iniziò alle dieci del mattino. La Russia era stata esonerata dal turno precedente, la Finlandia aveva sconfitto gli azzurri neanche 24 ore prima. Eppure a passare il turno fu quest’ultima, grazie a un rete nel finale: dopo il gol di Wiberg, alla mezzora, e quello di Butusov al 72′, fu, infatti, Öhman all’80’ a siglare il gol vincente. La vittoria simbolica sul campo da calcio precedette di cinque anni la dichiarazione di indipendenza, che sarebbe arrivata il 6 dicembre 1917 a margine della Rivoluzione d’Ottobre.

La doppia fatica si fece comunque sentire sulle gambe dei finnici col passare del torneo olimpico d Stoccolma: dopo il 4-0 in semifinale col Regno Unito, futura medaglia d’oro, arrivò un disastroso 9-0 nella finale per il bronzo contro l’Olanda nel breve volgere dei successivi quattro giorni. Sempre comunque meglio della Russia che subì un terrificante 16-0 dalla Germania nel torneo di consolazione.

Nell’immagine in evidenza: un momento dell’incontro Finlandia-Italia

Puntata precedente: Da quando si può parlare di Italia alle Olimpiadi?
Puntata successiva: under construction