nigeria 2013Lo avevamo detto, in Africa quest’anno va il verde e così, tra Nigeria e Burkina Faso, era normale che vincessero le superaquile che quel verde hanno potuto sfoggiarlo anche in finale. Interpretazione cromatica a parte, la finale della Coppa d’Africa 2013 non è stata bella, non è stata combattuta ed è stata nelle mani della Nigeria molto più di quanto lo striminzito 1-0 finale dica. Pur privi di Emenike, sostituito prima da un impalpabile Uche e poi da un impacciato Musa, i nigeriani di Keshi sono apparsi sin da subito gli unici a essere entrati in campo con la consapevolezza dell’importanza della partita. Mikel, Onazi a centrocampo, Ambrose e Echejile sulle fasce, Moses un po’ sul tutto il fronte d’attacco fanno sentire il loro peso. I burkinabé, nonostante la grazia concessa a Pitroipa, non incidono e prima del riposo arriva il gol che  è nell’aria. Moses crea scompiglio al limite dell’area e il suo tiro, respinto dal treccioluto Koulibaly, perviene a Mba che con un sombrero si libera di Koffi e batte Diakite. Un gran gol, anche più bello di quello con cui lo stesso centrocampista ha deciso il quarto contro la Costa d’Avorio.

Mba, il match winner

Mba, il match winner

Nella ripresa i nigeriani non pigiano troppo sull’acceleratore e non sono cinici in contropiede, ma il Burkina Faso sembra stanco fisicamente e mentalmente appagato dalla finale raggiunta. Solo un pericolo per Eneyama che devia in angolo un pericoloso diagonale del nuovo entrato Sanou, poi la festa nigeriana può cominciare. Così, per la terza volta nella storia e a 19 anni di distanza da quel 2-1 sullo Zambia rifondato dopo il disastro aereo al largo del Gabon, le aquile nigeriane ritornano a vincere in Africa. Stephen Keshi c’era anche allora, da giocatore. Eguaglia così il record dell’egiziano El Gohary (1939-2012) che vinse in Coppa da capocannoniere nel 1959 e da allenatore nel 1998.

Al Burkina Faso va l’onore delle armi. una squadra che, se escludiamo il quarto posto da paese ospitante nel 1998, non era mai andata al di là del girone eliminatorio e non aveva neanche mai vinto una partita nella fase finale. Le quotazioni di molti giocatori saranno certo salite e non è detto che i burkinabé non possano lottare seriamente per staccare il biglietto per Brasile 2014.

Chiude il podio il Mali di Keita e dell’ennesima guerra dal sapore postcoloniale ancora in corso. Terzo posto come l’anno scorso, ottenuto con una netta e prestigiosa vittoria 3-1 sul Ghana che non deve aver digerito i troppi aiuti non sfruttati in semifinale. Ultima nota su Wakaso: l’ennesimo rigore generoso dato ai ghanesi e da lui spedito in curva gli ha impedito di vincere da solo la classifica dei marcatori e non in coabitazione con Emenike.
E ora l’Africa torna a giocarsi i posti per il mondiale del prossimo anno.

federico