Storia dei derby italiani di coppa: prima puntata. Bologna-Sampdoria tra Intertoto e Mitropa Cup
Né Coppa Italia, né «Amicizia», né «Mitropa Cup»: niente da fare. La gente è stanca di calcio e senza lo zenzero del campionato l’interesse va a carte quarantotto.
Quello che per certi versi potrebbe essere considerato il primo derby italiano in una coppa europea viene introdotto in questo modo e bollato subito come match inutile dalla Gazzetta dello Sport del 19 giugno 1961. La partita in questione è un Sampdoria-Bologna valido per il girone preliminare della Mitropa Cup che iniziò a fine stagione 1960/61 e si sarebbe conclusa dopo una serie di controversie nell’aprile successivo, tra l’altro con il successo del Bologna1. A Marassi quel giorno anche l’arbitro era italiano (il signor Francescon di Padova, come si sarebbe detto allora) e, quindi, di respiro internazionale il match aveva ben poco.
Ci fosse stata almeno una squadra straniera avversaria dei blucerchiati, forse avrebbe attirato qualche migliaio di spettatori in più; invece la sorte ha messo di fronte il Bologna, l’ultimo antagonista cioè del girone di ritorno del massimo torneo,
rincara la dose l’inviato della rosea.
Ora, detto che l’incontro terminò 1-1 (gol di Skoglund per i padroni di casa e di Pascutti per i felsinei), mi tocca un po’ spiegare perché questa partita di tanti anni fa, non certo indimenticabile, potrebbe essere considerata il primo derby italiano in una coppa europea.
Innanzitutto per una ragione storica: la Mitropa Cup aveva avuto un grande passato. Tra il 1927 e il 1939 aveva visto vincere grandi club provenienti da Austria, Cecoslovacchia, Ungheria e anche due volte il Bologna. C’era anche stata una finale tutta austriaca (1931, First Vienna-Wiener AC) e una tutta ungherese (1939, Újpest-Ferencváros), ma mai si era registrato uno scontro tra italiane, né all’ultimo atto, né negli altri turni a eliminazione diretta.
Certo, la Mitropa Cup negli anni Sessanta del secolo scorso era divenuta una manifestazione internazionale di secondo piano, al pari della Coppa dell’Amicizia citata dall’articolo della Gazzetta, trofeo che a sua volta, nelle due stagioni a seguire avrebbe messo a referto quattro derby italiani2.
Ecco, dunque, venirmi in aiuto la seconda ragione: una coincidenza o una sorta di epifania, vedete voi. La ricomparsa nel 2023 di incontri tra squadre di A in campo europeo, a otto anni di distanza dall’ultima volta che era accaduto, mi ha fatto venir voglia di ricostruire la storia dei derby italiani riconosciuti dalla UEFA e ho trovato davvero singolare che tra essi vi fosse un’altra sfida tra blucerchiati e rossoblù, club che hanno vissuto periodi d’oro, ma che difficilmente assoceresti a ben due scontri su di un palcoscenico internazionale, anche in virtù della non contemporaneità di tali periodi. E allora ho deciso che il mio approfondimento sarebbe partito da quei 180′ in cui Bologna e Sampdoria si giocarono l’accesso a una delle tre finali di una manifestazione, la Coppa Intertoto del 1998, che, in fondo, più della Mitropa Cup del 1961, aveva solo il bollino di Nyon3.
Non resta che parlare di quella doppia sfida Bologna-Sampdoria. L’andata si giocò il 29 luglio 1998 al Dall’Ara, a neanche tre settimane dalla finale di Francia 1998, in un momento in cui molte squadre di A che dovevano ancora iniziare il ritiro precampionato. Eppure per i felsinei di Mazzone era già la terza partita ufficiale di una stagione che si preannunciava lunghissima, per i doriani addirittura la quinta! La ribalta quel giorno se la prese Paramatti che al 32′ del primo tempo girò in rovesciata in rete una punizione di Kolyvanov. Era il gol del 2-1: aveva aperto subito Kenneth Andresson, con un colpo di testa, specialità della casa; il pareggio era stato di Palmieri, poi Kolyvanov avrebbe fissato il risultato sul 3-1 finale. A Genova, il 5 agosto, la Sampdoria vinse, ma solo per 1-0: rete ancora di Palmieri e assedio finale blucerchiato con i rossoblù a corto di fiato (il Bologna aveva così pochi giocatori disponibili che Mazzone non fece neanche un cambio!).
Di lì a qualche giorno i felsinei avrebbero sconfitto il Ruch Chorzow e guadagnato l’accesso alla Coppa UEFA 1998/99, in cui avrebbero addirittura raggiunto la semifinale e, anzi, avrebbero perso la possibilità di giocare una finale tutta italiana con il Parma per la regola del gol in trasferta (Ol. Marsiglia-Bologna 0-0, 1-1). La Sampdoria, invece, avrebbe vissuto una stagione disastrosa e, alla 33° e penultima giornata, sarebbe stato un dubbio rigore fischiato in pieno recupero al Bologna al Dall’Ara (e realizzato dal compianto Klas Ingesson) a sancirne la retrocessione in B.
Nella foto in evidenza: Paramatti segna in acrobazia (Guerin Sportivo, 32/1998)
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