Viaggio tra le squadre che hanno chiuso imbattute un campionato di massima serie. 5° puntata: Spagna, Portogallo e Francia

Athletic Bilbao 1929/30
La nascita della coppa nazionale in Inghilterra precede di 18 anni l’istituzione del primo campionato. La Premier inizialmente prevede poche squadre, poi man mano il numero delle partecipanti è aumentato.
In Spagna troviamo una situazione simile. La Coppa del Re parte nel 1902, la prima Liga solo nella stagione 1928/29, quando dieci dei più importanti team danno origine a un torneo che preveda scontri di andata e ritorno. Poi il numero delle squadre cresce: dodici dal 1934/35, quattordici dal 1941/42, sedici dal 1950/51 fino a un massimo di ventidue prima di tornare nel 1997 alle attuali venti. Sarà forse per questo motivo che la prima equipo invencible si vede molto presto, nel 1929/30, la seconda viene registrata nel 1931/32 e poi nulla più. Un cammino parallelo a quello della Premier, imbattibilità dell’Arsenal 2003/04 a parte.
Veniamo alle due squadre invitte. Nel 1929/30, l’Athletic Bilbao completa le 18 partite del campionato senza una sola sconfitta (12 vittorie e 6 pareggi) e si laurea campione di Spagna. La squadra basca vince anche la Coppa del Re, ma non riesce a concludere il suo cammino senza perdere mai. La Coppa prevede, infatti, partite di andata e ritorno e i bilbaini perdono due partite fuori casa, a Santander (andata primo turno) e col Barcelona (ritorno della semifinale).
Nel 1931/32 è invece l’ora del Real Madrid che inaugura il suo palmarès aggiudicandosi la Liga 1931/32 senza conoscere sconfitta. Ottiene in totale 10 vittorie e 8 pareggi, uguaglia così il record dell’Athletic, ma non porta a casa anche la Coppa.
I blancos hanno vissuto altri anni quasi perfetti: nel 1968/69 (campionato a 16 squadre) hanno perso solo contro l’Elche (1-0) a due turni dal termine e, più tardi, nel 1988/89 (campionato a 20 squadre) sono caduti solo a Vigo, 2-0 contro il Celta alla 29° giornata. Nel nuovo millennio il Barcellona ha sfiorato il record, chiudendo la stagione 2009/10 con 99 punti e una sola sconfitta in 38 partite rimediata contro l’Atletico Madrid (2-1, giornata numero 22).
In tutti e tre i casi è arrivato lo scudetto per la squadra quasi imbattuta. Lo stesso non si può dire per la Real Sociedad che nel 1979/80 ha ottenuto 19 vittorie, 14 pareggi e 1 sconfitta, ma quell’unica sconfitta patita per 2-1 in casa del Siviglia è costata alla penultima giornata il sorpasso decisivo del Real Madrid. Per i baschi di San Sebástian comunque la soddisfazione di detenere il record di partite utili consecutive per la Liga: 38 incontri, a partire dalla 29º giornata della Liga 1978/79 fino appunto alla 33º giornata della Liga 1979/80.
Rimaniamo nella penisola iberica e passiamo al Portogallo. Sono due le grandi potenze che da sempre dominano il campionato. Porto e Benfica si dividono la maggior parte dei titoli dell’attuale Primeira Liga e anche il record di imbattibilità. Colpisce per primo il Benfica di Eusebio che nella stagione 1972/73 vince il campionato ottenendo soli 2 pareggi e ben 28 vittorie, (23 consecutive nelle prime 23 giornate!), segna 101 gol, ne subisce 13 e lascia il Belenenses a 18 punti di distacco, nonostante la vittoria valga solo 2 punti.
Imbattibilità ripetuta pochi anni dopo, nel 1977/78, quando totalizza 51 punti, frutto di 21 vittorie e 9 pareggi, ma si classifica secondo (come l’imbattuto Perugia 1978/79) perché il Porto, a parità di punti, ha una differenza reti migliore.
Nel 2010/11, è la volta del Porto del colombiano Falcao e di Moutinho, che oltre a stravincere la Liga, grazie a 27 vittorie e 3 pareggi, vince anche la Supercoppa portoghese, la Coppa di Portogallo e l’Europa League. Chiude la stagione imbattuto in patria, ma subisce due sconfitte in Europa League, con il Siviglia nei 32mi e con il Villareal in semifinale, che non ne pregiudicano la vittoria finale. Curioso il fatto che il Porto sia poi arrivato a 55 partite utili consecutive, a un solo passo dal record di 56 stabilito dal Benfica tra l’ottobre 1976 e l’agosto 1978.[1]

Una formazione del Nantes 1994/95: In piedi: Ouedec – Capron – Le Dizet – Decroix – Casagrande – Ferri; seduti – N Dorame – Pedros – Makelele – Loko – Karembeu
Chiudiamo con la Francia. Il discorso diventa più complesso: un campionato di calcio transalpino esiste sin dal 1896, ma fino al 1932 è riservato a squadre amatoriali affiliate dapprima all’U.S.F.S.A. (Union des sociétés françaises de sports athlétiques, 1896-1919) o alla neonata C.F.I. (Comité français interfédéral, 1908-1919) che nel 1919 si trasforma nell’attuale F.F.F. (Fédération française de football) e prende in mano la situazione. In questo primo periodo il campionato è articolato su due fasi, una fase regionale cui segue quella nazionale a eliminazione diretta. Difficile, quindi, capire se qualche squadra è riuscita a vincere il titolo senza esser stata mai battuta, se escludiamo i primi anni in cui bastavano meno di dieci partite per esser dichiarati campioni.
Sotto la presidenza di Jules Rimet la F.F.F. si apre al professionismo e può partire quella che oggi è nota come Ligue 1 (dalla seconda edizione, stagione 1933/34, si va di girone unico) e che ha ancora una casella vuota: nessuna squadra è, infatti, riuscita ad arrivare imbattuta a fine campionato. Né lo Stade Reims due volte finalista in Coppa Campioni negli anni cinquanta, né l’unica squadra francese a laurearsi Campione d’Europa (l’Olympique Marseille di Tapie), né il Lione dei sette titoli consecutivi tra il 2002 e il 2008, né -finora- il Paris Saint Germain dello sceicco Al-Khelaïfi.
Il Nantes nella stagione 1994/95 è la squadra che c’è andata più vicino: campione con un’unica sconfitta, alla 33º delle 38 giornate previste, il 15 aprile 1995, 2-0 a Strasburgo. La compagine bretone in quel periodo è di assoluto valore visto che può contare su giocatori del calibro di Pedros, Makelele e Karembeu. Del resto la stagione successiva il Nantes non sfigurerà in Champions e sarà eliminato solo in semifinale ad opera della Juventus poi vincitrice.
federico
Puntata precedente: Inghilterra e Scozia; Puntata successiva: Germania, Austria e Svizzera
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[1] Il Benfica perde la partita della 5° giornata del 1976/77 (Vitoria Setubal-Benfica 2-1) e poi quella della 2° giornata del 1978/79 (Porto-Benfica 1-0). Il Porto perde il match della 21° del 2009/10 (Sporting L.-Porto 3-0) e poi quello della 17° del 2011/12 (Gil Vicente-Porto 3-1).