Una stagione, tante vittorie. Spin-off un po’ caotico dello special “Un campionato, zero sconfitte”. Vittorie consecutive in partite ufficiali (Al-Hilal 2024)
C’è una cosa che mi ha sempre colpito dello studio delle stelle: avere un telescopio che, guardando più in là nello spazio, riesce a scoprire nuovi corpi in grado di emettere luce equivale ad andare più indietro nel tempo, perché quella luce appena registrata ha dovuto attraversare una distanza maggiore prima di essere intercettata. Distanza che, non a caso, si era soliti esprimere in anni-luce, prima che anche questa unità di misura, pari a circa diecimila miliardi di km, risultasse poco funzionale perché troppo piccola.
Ecco, una sensazione simile l’ho provata rimettendomi a cercare, a sette anni di distanza, informazioni su quello strano record che, come scrissi già nel 2017, è più che altro una curiosità statistica, non essendo possibili paragoni tra situazioni enormemente diverse: il primato delle vittorie consecutive in match ufficiali. All’epoca i gallesi del The New Saints, compagine nata nel 2003 dall’unione tra Llansantffraid F.C. e Oswestry Town, arrivarono a 27, superando di una unità quanto aveva fatto segnare nel 1971/72 l’Ajax, “in tutt’altre faccende affaccendato” che non fossero la Welsh Cup o la Scottish Challenge Cup.
La International Federation of Football History & Statistics (IFFHS) ha per lungo tempo considerato l’impresa dei “santi” gallesi punto di riferimento1; poi quando, nei primi mesi del 2024, si è avuta la sensazione che quel record stesse per cadere per mano dall’Al-Hilal, una delle squadre della Saudi Pro League recentemente infarcite di campioni grazie all’intervento del PIF (il fondo sovrano dell’Arabia Saudita), ecco spuntare nella classifica data dall’IFFHS altre imprese più rilevanti di quella del The New Saints, realizzate, però, negli anni Quaranta del Novecento e non dopo il 2017!
Ergo, una maggiore estensione nello “spazio” della rete di utenti che, tramite il web, possono accedere a sempre più informazioni e documenti di carattere storico (ed, evidentemente, interagire con l’ente che si occupa di storia e statistica del calcio), ha consensito di andare indietro nel tempo e scoprire primati fino a quel momento ignorati. La premessa è dovuta perché, al netto di quello che è accaduto a fine maggio 2024 – con il presidente della suddetta IFFHS, lo sceicco Saleh Salem Bahwini, che ha consegnato a Fahad Bin Saad Bin Nafel, presidente dell’Al-Hilal, un premio per lo storico traguardo di 34 successi consecutivi in match ufficiali -, c’è la possibilità che nel passato qualche squadra abbia già battuto il primato ora detenuto dall’Al-Hilal. E questa squadra potrebbe essere, ad esempio, lo Sparta Praga, che tra il 1919 e il 1923 non si fermò mai, come forse sa chi da anni legge gli articoli che questo blog propone a proposito di squadre imbattute2.
Per integrare, dunque, il già citato pezzo del 2017, di quali strisce di vittorie (certe) si deve parlare? Innanzitutto, di quella che è stata riconosciuta come serie record non per 76 anni, come avrebbe forse meritato, ma giusto in tempo per essere superata da quella dell’Al-Hilal. Tra il 4 settembre del 1947 e il 6 marzo del 1948, infatti, il Belfast Celtic vinse tutte le 31 partite ufficiali che disputò: 18 valide per la Irish League, due per la Irish Cup (rispettivamente, campionato di massima serie e coppa nazionale dell’Irlanda del Nord), otto per la City Cup e tre per la Gold Cup (di fatto, tornei equiparabili a una Coppa di Lega). Poi, alla fine di quell’anno solare abbandonò la federazione calcistica nordirlandese perché contrariato dal comportamento delle forze dell’ordine in occasione del match del 26 dicembre 1948 contro il Linfield3 e dalla mancanza di presa di posizione in merito della stessa Irish FA. Del resto, chiamarsi Celtic, in omaggio alla squadra simbolo della parte cattolica di Glasgow, fa intuire quanto difficile potesse essere per il club anche solo sopravvivere, figuriamoci essere la squadra più vincente nel contesto di una Belfast, a maggioranza protestante, attraversata da lotte ereditate dalla guerra che aveva sancito la separazione tra Regno Unito e Stato libero d’Irlanda4.
L’altra striscia di vittorie consecutive comparsa un po’ dal nulla sul sito IFFHS è quella dell’Ujpest, 30 successi di seguito tra l’agosto 1945 e il maggio 1946 nel campionato ungherese. E anche questa sarebbe stata record per due anni. Ad ogni modo, la sequenza di cui si deve parlare per forza è quella dell’Al-Hilal, termine che in arabo vuol dire “crescente” e di solito è associato a quello spicchio di luna che ha la gobba a ponente. L’infortunio, che ha tenuto fuori Neymar dal novembre 2023, ha tutto sommato mostrato che gli acquisti più rilevanti in ottica vittorie nel deserto arabo erano stati altri, vedi Ruben Neves, Bounou, Sergej Milinković-Savić, Mitrović, Malcolm. Il dominio interno, sancito da 20 successi in campionato, tre nella King’s Cup e due nella Supercoppa, non è, però, stato accompagnato dal trionfo in campo internazionale: il 4-2 con cui il 17 aprile 2024 gli emiratini dell’Al Ain hanno posto fine alla sequenza di 34 successi ha contribuito all’eliminazione in AFC Champions League all’altezza delle semifinali. Nel match di ritorno, infatti, i sauditi hanno vinto solo 2-1, non riuscendo, così, a completare la rimonta.
Chiudo con un’osservazione che mostra come tutte le classifiche proposte dalla IFFHS abbiano un ulteriore margine di opinabilità, che lo stesso ente che si occupa di storia e statistica del calcio confessa candidamente:
We also left out of consideration the achievements of clubs from low-rated leagues (below the top 100). In particular, the winning streaks of Chao Pak Kei in the league of Macau (36 wins) and Arkadag in Turkmenistan (38 wins, the streak continues).
E se il Turkmenistan, che ad aprile 2024 occupa il posto 143 del ranking FIFA, arrivasse per cause sconosciute al 99° posto, di questa serie dell’Arkadag che ne facciamo?5
Nell’immagine in evidenza: L’IFFHS consegna il premio all’Al-Hilal
In precedenza: Vittorie consecutive in partite ufficiali (2017)