Viaggio tra le squadre che hanno chiuso imbattute un campionato di massima serie. 11° puntata: Argentina

Seguendo le rotte tracciate dalle navi inglesi, il football sbarca attraverso il Mar del Plata e si estende rapidamente per tutto il continente sudamericano a partire dall’ultimo decennio del secolo XIX. È amore a prima vista, è passione sfrenata sin da subito, è voglia di contaminare il gioco portato dal Vecchio continente e di renderlo più simile a un ballo che a una prova di spirito di gruppo e abnegazione. Nei principali paesi latinoamericani ben presto le squadre si riuniscono in federazioni che prima danno vita a campionati a carattere nazionale e poi, a partire dal 1916, addirittura alla Copa América, la competizione tra squadre nazionali più antica tra quelle ancora in calendario1.

Il nostro viaggio alla ricerca delle squadre imbattute, dunque, non può che continuare in Sud America. Iniziando dal primo paese colpito dal “virus”, l’Argentina, da sempre esempio perfetto di passione calcistica. Tra cambi di denominazione e scissioni varie, nella cosiddetta era amateur del football argentino (1891-1934) sono numerose le squadre che riescono a terminare imbattute uno dei campionati cui partecipano. La precisazione è d’obbligo perché la Copa Campeonato viene affiancata dal 1912 al 1914 e poi dal 1919 al 1926 dalla Primera División, che poi resta l’unica denominazione usata, anche se tra il 1931 e il 1934 se ne disputano due… di prime divisioni. Insomma, un bel caos2.

Ad ogni modo, la prima squadra a conservare l’imbattibilità è il Lomas Athletic, che vince quattro tornei senza mai perdere in attesa che il secolo XIX si concluda3. Anche per l’Alumni Athletic Club arrivano quattro titoli da imbattuta, tre dei quali consecutivi4; il Belgrano si ferma, invece, a due5.
La prima interessante serie di risultati utili consecutivi è, però, appannaggio del Racing Club de Avellaneda, che rimane imbattuto per 51 partite tra il 21 settembre 1913 e il 14 maggio 1916 e riporta la vittoria nelle Copa Campeonato 1914 (11 vittorie, 1 pareggio) e 1915 (22 successi, 2 pari e vittoria nello spareggio che assegna il titolo con il San Isidro, che aveva chiuso la stagione con lo stesso score del Racing e, quindi, fino a quel momento, senza sconfitte. Il Racing vince tutti i campionati a cui partecipa tra il 1913 e il 1919 e si laurea campione da imbattuto altre tre volte: nella Copa Campeonato 1918 (17 vittorie, 1 pareggio), nella Primera División 1919 (13 vittorie) e successivamente nella Primera División 1925 (15 successi in 24 gare). Anche il Porteño e l’Independiente de Avellaneda, la grande rivale del Racing, vincono una Primera Division senza perdere mai. Rispettivamente, nel 1914 (10 vittorie, 4 pareggi) e nel 1926 (21 vittorie, 4 pareggi).
Ma la squadra invincibile per eccellenza nell’epoca amatoriale è il Boca Juniors che tra il 1924 e il 1927 non perde in patria per 59 partite di seguito e vince la Copa Campeonato nel 1924 e nel 1926 (18 vittorie, 1 pareggio nel 1924; 15 vittorie, 2 pareggi nel 1926). Una particolarità: il Boca non trionfa nel campionato del 1925 perché dopo 7 partite (6 vittorie e 1 pareggio) parte per una lunga tournée estiva in Europa. E un’osservazione: se Boca, Racing e Independiente nel biennio 1925-1926 avessero partecipato allo stesso torneo, forse nessuna delle tre avrebbe conservato intatta l’imbattibilità.

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Ferro Carril Oeste 1982

Non è, infatti, un caso che con la definitiva entrata del professionismo e con l’unificazione dei campionati (1934) nessuna squadra termini imbattuta la Primera División. Il Racing Club de Avellaneda, ancora lui, va vicino all’impresa: rimane imbattuto per quasi un anno (dal 3 ottobre 1965 al 4 settembre 1966), ottiene una striscia di 39 partite e vince il titolo nel 1966 rimediando una sola sconfitta, trampolino di lancio per la vittoria nella Copa Libertadores del 1967. Una curiosità, in quel Racing sta chiudendo la carriera dopo la lunga parentesi italiana Humberto Maschio, uno degli angeli dalla faccia sporca.
Per il 1967 l’AFA, la federazione argentina, decide di dividere la stagione in due parti e dar vita a due competizioni distinte, il campionato Metropolitano e quello Nacional, uno organizzato con gironi di qualificazione e una fase finale, l’altro a girone unico6. Ed ecco il San Lorenzo de Almagro di “El Lobo” Fischer a riuscire dove il Racing l’anno prima ha fallito. È un’epoca dorata per quelli del Gasómetro che nel 1968 conquistano il campionato Metropolitano totalizzando 16 vittorie e 8 pareggi tra girone di qualificazione, semifinale e finale (ma nel Nacional 1968 vanno male) e si ripetono alla rovescia nel 1972 quando vincono il Metropolitano perdendo tre partite e poi conquistano il Nacional con 10 vittorie e 3 pareggi e la vittoria in finale contro il River Plate.

Una squadra fino a quel momento quasi sconosciuta entra nella storia nel 1982, il Ferro Carril Oeste che vince il Nacional da imbattuta. Anni d’oro per i ferrovieri che a distanza di due stagioni rivinceranno il titolo, anni in cui la maglia verde è vestita anche da Héctor Cúper, il futuro allenatore di Valencia e Inter. La squadra di Caballito (Buenos Aires) gioca nel Nacional 1982 in totale 22 partite, vincendone 16 e pareggiandone 6, segna 50 gol e ne subisce solo 13.
Devono aspettare l’ultimo decennio del XX secolo le due grandi di Argentina per avere la soddisfazione di vincere un torneo nazionale senza sconfitte. La stagione del calcio è ormai modulata sulle stagioni europee, anche perché molti argentini finiscono ad andare a giocare lì, e dopo un breve intermezzo di torneo unico con girone all’italiana e match di andata e ritorno, dal 1990/91 c’è nuovamente un sdoppiamento, Apertura e Clausura. Si disputano meno partite e così arrivare a fine campionato imbattuti è più facile. Dicevamo delle due grandi. Con 12 vittorie e 7 pareggi in 19 partite il River Plate vince nel 1994 il torneo Apertura, grazie anche al contributo dei futuri “italiani” Crespo, Almeyda, Ortega e Ayala e del “Mono” Burgos. Quattro anni aspettano gli eterni rivali del Boca Juniors per eguagliare e superare questa impresa, dato che vincono nel 1998 il torneo di Apertura con un numero maggiore di vittorie (13) e poi trionfano anche nel successiva torneo di Clausura ottenendo 13 vittorie, 5 pareggi e una sconfitta e inanellando una serie di 40 partite imbattute dal 5 maggio 1998 al 6 giugno 1999. In quel Boca troviamo Carlos Bianchi e due autentiche bandiere come Riquelme e Martín Palermo.

Il nuovo millennio ha offerto tante sorprese, come la retrocessione del River o la vittoria di outsider come Lanus, Banfield o Arsenal di Sarandí e anche una vincitrice del campionato imbattuta, ma sotto tale voce solo conferme: a rimanere invitto è, infatti, il Boca Juniors nell’Apertura 2011/12 con uno score di 12 vittorie e 7 pareggi, 25 gol fatti e 6 subiti nelle 19 partite del torneo. A proposito, dal 2015 c’è stata una nuova rivoluzione nel format con allargamento del numero delle squadre in Primera División e match di sola andata. Attendiamo, però, l’arrivo di qualche squadra in grado di arrivare in fondo senza sconfitte per parlarne.

Puntate precedenti: Italia (prima parte; 1913-1956)Italia (seconda parte; 1969-1992)Italia (terza parte; 2000-2012); Inghilterra e ScoziaSpagna, Francia e PortogalloGermania e Austria; Belgio, Olanda e Svezia; La regina delle imbattute; ex URSS, Europa Orientale, Balcani; Le imbattute senza successo
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