Nei primi anni delle coppe europee gli spareggi in campo neutro erano tutt’altro che rari. Via via che la UEFA capì quale potenziale potevano avere queste sfide internazionali tra club e quanto sarebbe stato meglio farle terminare nell’arco di due sole partite, ecco arrivare la regola del gol in trasferta, in caso di pari numero di gol segnati complessivamente, e i calci di rigore, in caso di risultato a specchio tra andata e ritorno.
In particolare, in Coppa dei Campioni la palma dell’ultimo spareggio sembrava inevitabilmente toccare ad Ajax-Benfica 3-0, quarto di finale della stagione 1968/69. Poi, per un’incredibile concatenazione di eventi, nell’autunno del 1992…
Da qualche mese si chiama Champions League, anche se i gironi al posto di quarti e semifinali ci sono stati già la stagione precedente. Il sorteggio integrale ha messo di fronte per il primo turno il Leeds United, campione di Inghilterra, e lo Stoccarda, che ha vinto in volata la Bundesliga. Le due squadre non sono tra le più accreditate per la vittoria finale, ma con il nuovo format che prevede più partite in tv, perderne una delle due sin dal primo turno non è cosa conveniente.
L’andata si gioca in Germania. Primo tempo 0-0, poi una ripartenza, conclusa da Fritz Walter con un pallonetto sul portiere Lukic in uscita disperata, dà il via al rotondo 3-0 finale cui partecipano di nuovo l’attaccante – omonimo del capitano della Germania mondiale nel 1954 – e l’ala destra Buck.
A Ellan Road il gallese Gary Speed dà subito fiato alle speranze del Leeds, ma al 33′ l’incapacità di chiudere sul mediano Dubajić, che si fa metà campo palla al piede, e l’incertezza di Lukic sul rasoterra di Buck portano all’1-1. Agli inglesi servono quattro gol per passare e ne arrivano solo tre: con McAllister su rigore al 38′, con Cantona e Chapman nella ripresa. Quattro gol ciascuno “on aggregate”, ma il gol in trasferta premia lo Stoccarda.
Solo che, negli ultimi minuti del match, quando si è già 4-1 e serve spezzare il ritmo agli avversari, il tecnico dei tedeschi Daum fa prima entrare lo svizzero Knup per Fritz Walter, poi fa uscire Gaudino e spedisce in campo Jovo Simanić, difensore jugoslavo acquistato da poco dal Proleter Zrenjanin, dirottato di norma verso lo Stoccarda B, ma aggregato per l’occasione viste le tante assenze. Con la prima squadra Simanić gioca solo quegli otto minuti in prima squadra, non rovina con maldestri interventi la qualificazione che i suoi compagni stanno cercando di portare a casa tra mille difficoltà, ciononostante diventa decisivo al contrario: con lui i tedeschi hanno in campo tutti e quattro i loro stranieri, uno di troppo. Il Leeds United fa ricorso e vince: viene così assegnato agli inglesi il 3-0 a tavolino. Il dubbio che la decisione della UEFA sia un po’ salomonica c’è. Fatto sta che 3-0/0-3 implica spareggio. La settimana dopo a Barcellona, di venerdì, le due squadre si ritrovano e il Leeds vince ancora e c’entra ancora la panchina. Dopo il gol di Strachan e il pareggio di Golke, al 77′ il gol vincente è segnato da Shutt, appena entrato in campo al posto di Cantona.
Piccola postilla, anche per gli inglesi il cammino in Champions sarà breve: al turno successivo incocceranno i Rangers, due sconfitte e niente gironi.
Nella foto in evidenza: Carl Shutt dopo il gol vincente nello spareggio del 9 febbraio 1992